Piante grasse: quali scegliere e come curarle

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Rita Paola Maietta
  • Giornalista Pubblicista

La tua casa può essere abbellita con delle particolari piante grasse. Quali sono quelle da scegliere in base alle proprie esigenze e come fare a curarle al meglio? Te lo spieghiamo di seguito. 

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Hai mai pensato di portare a casa tua le piante grasse? Un tocco di verde nelle stanze è quello che ci vuole per dare un pò di vivacità in più all’ambiente. In particolare, le piante grasse non hanno uno scopo soltanto decorativo ma anche benefico per chi si trova nell’abitazione.

Alcune tipologie, infatti, sono in grado di eliminare i VOC dall’aria domestica. Si tratta di composti organici volatili che, rispetto all’ambiente esterno, possono sfiorare anche livelli 12 volte superiori. Inoltre, tutte le piante sono in grado di ridurre lo stress. Alcuni studi hanno dimostrato anche che esse sono in grado di migliorare persino le performance lavorative se poste in uffici e posti di lavoro.

In appartamento le piante grasse ci vivono bene? Certo, ci vivono benissimo perché oltre ad essere un ottimo elemento decorativo, sono anche molto semplici da coltivare. Non ci crederai ma necessitano di poche, pochissime cure. Tanto che potrebbero essere consigliate anche a chi, il pollice verde, proprio non ce l’ha. Si tratta, infatti, di piante che si adattano perfettamente a diversi tipi di ambiente.

Ovviamente, non puoi credere di metterne una in casa e poi dimenticartene. Prima di acquistare una pianta grassa in casa tua, devi valutare il tipo di ambiente in cui la vuoi inserire: sceglierai la pianta giusta, a seconda della tua abitazione e della stanza in cui vuoi inserirla.

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Piante grasse: quali scegliere

Succulente, così vengono chiamate scientificamente le piante grasse per via della importante riserva di acqua che sono in grado di immagazzinare. Proprio per questo, non hanno bisogno di essere bagnate con molta frequenza. Anzi! Se annaffiate troppo potrebbero morire. Le tipologie di piante grasse sono tante.

Nell’immaginario collettivo, la pianta grassa per eccellenza è, sicuramente, il cactus. Originario delle zone desertiche americane e sudamericane, è presente nel mondo in oltre 20 famiglie differenti, adattate ad habitat particolari. A differenza delle altri piante grasse, i cactus ha areole succulente e cuscinetti su cui spuntano le spine, la peluria ed i fiori.

Tutte le piante grasse presentano, nei loro fusti, nelle foglie e nelle radici, tessuto carnoso. E’ proprio quest’ultimo che permette loro di immagazzinare l’acqua per resistere a tempi lunghi senza poter bere. Stando al tessuto carnoso, le piante grasse possono essere differenziate:

  • succulenti fogliari (aloe, echeveria, lithops, sedum)
  • fusti succulenti (euforbiacee, asclepiadacee, cactacee)
  • succulente caduciformi (apocynacee, cucurbitacee, convulvulacee).

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Piante grasse: come curarle

A seconda della famiglia a cui appartiene la pianta e delle sue caratteristiche, bisogna avere degli accorgimenti particolari. Chi ti venderà la pianta, saprà illustrarti le esigenze particolari della stessa. Vediamone qualcuna generica.

In primis, la pianta va travasata. Così, non solo le darai più spazio ma potrai verificare anche che non ci siano parassiti. Nel vaso che avrai scelto, posiziona nell’ordine: terriccio, sabbia e ghiaia. Ciascuno strato va bagnato con dell’acqua, mano a mano che riempi il vaso. Il vaso deve assecondare la crescita della pianta. Quanto al materiale, ricorda che la plastica trattiene l’umidità, l’argilla la rilascia.

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Considera anche il fattore luce e che le piante grasse, come altre piante, vivono un periodo di quiescenza (riposo) e uno di fioritura. Nel primo non devono essere annaffiate. Nel secondo sì al mattino presto oppure alla sera, una volta al giorno.

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Piante grasse con fiori

Forse non tutti lo sanno ma, alcune piante grasse, fioriscono quando diventano mature. Per alcune tipologie, il processo di maturazione può durare anche 40 anni. In altri casi, le tempistiche sono più brevi, raggiungendo anche l’anno. L’attesa ripagherà poiché la pianta manterrà i suoi fiori fino a 4 mesi. I fiori sono setosi, delicati e spesso anche grandi. I colori sono arancione, giallo, rosso, rosa. Ecco 3 nomi tra cui scegliere:

  • Delosperma che produce fiori simili alle margherite, dai colori vivaci, in primavera;
  • Mammillaria zeilmanniana che produce fiori rosa o violacei dalle sue spine bianche, in estate;
  • Echinopsis che produce fiori bianchi o gialli che emanano un profumo inebriante.

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Piante grasse piccole

Le piante grasse piccole stanno bene in vasi fino ai 10 centimetri di larghezza mentre non superano i 15 di altezza. Perfette per le case piccole, per qualcuno sono anche da collezionare. Le cure che richiedono sono minime. Attenzione soltanto all’innaffiatura. Se le temperature scendono al di sotto dei 16 gradi non vanno bagnate. Ecco 3 nomi tra cui scegliere:

  • Opuntia microdasys somigliano a fichi d’india ma in miniatura
  • Mammillaria muehlenpfordtii  simile ad un cactus
  • Euphorbia horrida che cambia forma evolvendo

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Piante grasse senza spine

Le piante grasse fotosintetizzano grazie alle loro foglie. Si tratta di una tipologia di pianta grassa che deve essere annaffiata un po’ più frequentemente poiché hanno una traspirazione più veloce e l’acqua che immagazzinano, evapora più velocemente. Ecco 3 nomi tra cui scegliere:

  • trichodiadema che può arrivare fino a 20 centimetri con le sue foglie carnose e cilindriche
  • lithops chiamate anche sassi viventi, per via del loro aspetto, hanno foglie screziate
  • rebutia perfetta se sei un neofita, semi-sferica, globosa con setole

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Piante grasse, quali scegliere e come curarle: foto e immagini

Come hai potuto vedere, le piante grasse sono tante e versatili. Quale pensi di voler adottare per il tuo appartamento?