Le 3 malattie delle piante più diffuse: come difendersi in tempo

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Elisa Cardelli
  • Autore - Laurea in Semiotica

Le piante possono essere colpite da alcune malattie che, se non trattate in maniera corretta, rischiano di mettere a repentaglio la loro vita. Vediamo allora quali sono le 3 malattie più diffuse tra le piante in modo tale da sapere cosa aspettarci.

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Le piante, meraviglie della natura che ci circondano, sono esseri viventi vulnerabili a diverse malattie che possono comprometterne la salute e la bellezza. Se sei un appassionato di giardinaggio o possiedi un piccolo orto, è fondamentale essere consapevoli delle malattie più comuni che possono colpire le piante, al fine di prevenirle e trattarle tempestivamente. In questo articolo andremo allora a scoprire quali sono le tre malattie delle piante più diffuse, offrendo informazioni utili per la loro identificazione e gestione adeguata.

Malattie delle piante più comuni

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Ecco allora quali sono le 3 malattie più diffuse tra le piante e le migliori soluzioni da attuare per far tornare in salute quelle malate.

Oidio

Conosciuto anche come mal bianco, l’oidio rappresenta un tipo di fungo che produce una patina polverosa che assomiglia al borotalco sia nell’aspetto che nella consistenza. Come molti altri funghi, prospera in ambienti umidi e poco ventilati, quindi tende a comparire soprattutto durante i mesi autunnali.

Per riconoscerlo, è importante sapere che l’oidio è invisibile all’occhio umano, ma genera filamenti bianchi che sviluppano delle spore che si diffondono rapidamente sulle piante vicine, come se si trattasse di una macchia d’olio. Ti accorgerai della presenza dell’oidio quando le foglie inizieranno ad arricciarsi, ingiallire e cadere. Inoltre, i frutti infestati da questa muffa diventano inutilizzabili e emanano un odore sgradevole.

Per contrastare l’oidio, è importante prendere alcune misure preventive. Evitare che le piante crescano in ambienti umidi è fondamentale, quindi è meglio scegliere posizioni soleggiate e ben ventilate. Rimuovere le foglie in eccesso è un’altra precauzione utile per evitare che l’umidità si accumuli e favorisca la proliferazione del fungo. Inoltre, nelle fasi finali prima della raccolta, quando i frutti sono carichi d’acqua, è consigliabile ridurre l’irrigazione.

Per un trattamento casalingo, puoi preparare una soluzione acida utilizzando un cucchiaino di aceto di mele per ogni litro d’acqua. È importante non esagerare con la quantità di aceto per evitare un’eccessiva acidità che potrebbe risultare dannosa. Il trattamento va effettuato con uno spruzzino, preferibilmente al mattino presto, prima che il sole faccia evaporare l’acqua troppo velocemente e per evitare che le foglie si brucino a causa dell’esposizione solare. Questa operazione va ripetuta almeno due volte a settimana.

Muffa bianca

La muffa bianca mostra una preferenza per temperature elevate e condizioni di elevata umidità. È comune riscontrare la sua presenza soprattutto durante la primavera e l’estate. Inizialmente, questa muffa si presenta come sottili filamenti difficili da individuare, ma riesce ad infiltrarsi attraverso lesioni o piccole aperture negli steli e nei gambi delle piante, causando l’appassimento della parte colpita e generando una patina bianca e densa, simile al cotone.

Per affrontare il problema, è necessario rimuovere immediatamente le piante infette e assicurarsi che il terreno sia ben drenato. È importante anche lasciare spazio sufficiente tra le piante per evitare il sovraffollamento e posizionarle in un’area con una buona circolazione dell’aria.

Come rimedio casalingo, si può utilizzare l’estratto di aglio, che è efficace contro numerose malattie fungine ed è facile da preparare. Basta schiacciare uno spicchio d’aglio e lasciarlo in infusione in una caraffa d’acqua per una notte. Al mattino successivo, il liquido può essere filtrato e spruzzato direttamente sulle foglie colpite, ottenendo risultati rapidi ed efficaci. Questa operazione può essere ripetuta due volte a settimana, preferibilmente al mattino presto.

Infezione da fungo

Le muffe, che possono variare dal marrone al grigio, rappresentano una famiglia di parassiti che attaccano le foglie delle piante e mettono a rischio l’intera produzione. È importante riconoscerli tempestivamente e adottare trattamenti specifici.

Per individuare un attacco fungino, puoi osservare puntini neri o marroni, spesso accompagnati da una colorazione gialla su piante infette. Questi puntini tendono ad allargarsi e unirsi in presenza di umidità, mentre in condizioni ambientali più secche si presentano distanziati, come lentiggini. È da tenere presente che le infezioni fungine sono più attive in ambienti caldi e umidi, e vento e pioggia contribuiscono a diffondere l’infezione alle piante.

Per contrastare l’attacco fungino, è consigliabile rimuovere le parti colpite per evitare la diffusione alle zone sane, utilizzando forbici disinfettate. Un rimedio efficace e rapido è l’uso del bicarbonato di sodio. Sciogli due cucchiai di bicarbonato di sodio in un litro d’acqua. L’azione efficace del bicarbonato dipende dal suo pH basico, che contrasta la crescita e lo sviluppo dei funghi sulle foglie.

Un’altra alternativa è il macerato di equiseto (si può coltivare anche a casa!), che viene applicato tramite spruzzatura fogliare e diluito in acqua in proporzione 1 a 5. Se sono presenti malattie in corso, è necessario eseguire trattamenti ripetuti e frequenti ogni 2-3 giorni per prevenire o contenere la formazione di muffe. I trattamenti vanno effettuati durante le ore meno calde delle giornate non troppo umide.