I tarli: come debellarli

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Ilaria Rita Iannone
  • Dott. in lettere moderne e magistrale in filologia moderna

Incubo di ogni proprietario di mobili in legno, il tarlo è un piccolo insetto che infesta le case e di cui è difficile sbarazzarsi. Quali sono i modi migliori, più veloci e più efficaci per liberarsi di questo parassita?

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I tarli

Appartenente all’ordine dei coleotteri, i tarli sono animali che si nutrono della cellulosa del legno. Di forma cilindrica, marroni, di dimensioni veramente ridotte – si parla di pochi mm – questi insetti xilofagi (dal greco xýlon = legno e phagèin = mangiare) impiegano fino a 12 mesi per completare il loro ciclo vitale. Quest’ultimo comprende tre fasi: larva – crisalide – insetto adulto. E indovinate un po’? Sono proprio le larve a scavare quelle gallerie che vediamo sui nostri mobili.

Precisamente, i buchi sono detti ‘fori di sfarfallamento’ perché è da lì che la larva lascia il mobile che la sta “ospitando”. Ma attenzione: ciò non significa che ci si è liberati dei tarli!

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Il ciclo biologico

Abbiamo detto che il ciclo vitale dell’insetto è di tre fasi. Un tarlo adulto in media vive circa 3 settimane – durante le quali si accoppia e depone le uova sul legno. Una volta schiuse, le piccole larve iniziano a ‘svegliarsi’ e a cercare un punto adatto per sviluppare la crisalide. Lo fanno scavando dei tunnel all’interno del legno, logorandolo – ed è qui che vediamo comparire della polverina, simile a segatura, sul pavimento. Questa simil-segatura prende il nome di ‘rosume’.

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In questa fase è possibile sentire il rumore del tarlo che rosicchia il legno: è spesso simile al ticchettio di un orologio.

Una volta scavati i tunnel all’interno del legno, le larve diventano pupe. Restano tali per due settimane circa, dopodiché mutano in insetti adulti a tutti gli effetti. Ed è così che ricomincia il ciclo: accoppiamento, posa delle uova e così all’infinito – sempre che prima non si riesca a debellarli.

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Tarli o termiti?

In entrambi i casi il legno è oggetto di logorìo: che siano tarli o termiti, il piatto forte è sempre il legno. Riconoscerli è facilissimo: basta osservarli. Le termiti sono più simili alle formiche comuni, non volano, mentre i tarli sono leggermente più grandi, marroni ed hanno le ali. Inoltre, la principale differenza tra questi animali riguarda la luce. Le termiti, una volta scavate le gallerie, riutilizzano il legno che hanno mangiato per “tappare” i fori e proteggersi, così, dalla luce. I tarli, no.

Da non sottovalutare le termiti: sono più pericolose dei tarli perché mangiano il legno dall’interno e quando arrivano agli strati più esterni – ossia quando il danno è visibile – la struttura del mobile o della trave sarà sicuramente molto compromessa e il deterioramento quasi irreparabile.

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Quando si presentano?

Ci sono varie tipologie di tarlo che scelgono, ovviamente, la varietà di legno a loro più congeniale. Ma ci sono delle condizioni che favoriscono l’infestazione: la morbidezza del legno, l’età del materiale, l’umidità, la condizione in cui versa il mobile e la temperatura esterna.

In generale, il legno che risulta essere tagliato entro 100 anni è il più soggetto all’erosione dei tarli: con il tempo poi, le sostanze nutritive di cui l’animale abbisogna scompaiono e di conseguenza quel mobile non sarà più oggetto d’attenzione degli insetti xilofagi.

Gli ambienti molto umidi sono la dimora ideale per questi parassiti infestanti: infatti, se in un ambiente normale il ciclo vitale di una generazione di tarli dura circa 13 mesi, in un ambiente con alto tasso di umidità e calore – nello stesso lasso di tempo – le generazioni possono arrivare ad essere due. Inoltre, vi è una tipologia di tarlo che predilige il legno già attaccato dai parassiti, come quello vittima dei funghi o delle muffe.

Dunque è sempre bene areare gli ambienti per sfavorire il formasi dell’umidità.

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Come capire se il legno è infestato

Si è già accennato sopra che la presenza di rosume è segno indiscutibile della presenza dei tarli. Soprattutto, è segno che l’infestazione è ancora in corso. Altro elemento inconfutabile è il ritrovamento dei tarli adulti nella stanza.

Le vie di sfarfallamento sono gli unici segnali che possono essere equivoci: se vi è la presenza dei fori, è possibile che il mobile sia stato già attaccato ma che l’infestazione non sia più in corso. È bene sapere che i mobili infestati, anche se trattati, purtroppo sono soggetti ad una possibile nuova infestazione. Quindi occhio a comprare mobili vintage ai mercatini dell’usato!

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Come debellare i tarli

Ci sono numerosi modi per debellare questi piccoli nemici: prodotti chimici, disinfestazioni professionali, prodotti naturali e metodi fai da te. Quello che sicuramente è da evitare è il cospargere il legno con degli spray o delle polveri insetticida: contro i tarli non possono nulla. Altresì sconsigliato il metodo della fumigazione: è pericoloso sia per chi la pratica che per eventuali animali presenti in casa.

La classica procedura raccomandata dai falegnami è la seguente:

  • Con una siringa vuota, eliminare il rosume presente nei fori di sfarfallamento;
  • Spennellare un antitarlo liquido;
  • Isolare la superficie attaccata dai tarli per 15 giorni (ad esempio, se è stata infestata una sedia è bene chiuderla in una busta di plastica);
  • Trascorso il periodo di isolamento, iniettare l’antitarlo con una siringa nei buchi di sfarfallamento;
  • Ripetere l’operazione di spennellamento e isolamento della superficie;
  • Terminata anche la seconda tornata di isolamento, occludere i buchi con uno stuccante per legno;
  • Passare della cera d’api o del lucidante per finire il lavoro.

In alternativa, i disinfestatori hanno un metodo innovativo e sicuro – che evita inalazioni di qualsiasi tipo – sia per gli abitanti della casa che per gli animali. Si tratta di inserire il mobile infestato in una bolla di PVC, si elimina l’aria e di conseguenza ogni animaletto presente nel legno morirà.

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Se si vuole provare un rimedio della nonna contro questi parassiti, allora è bene armarsi di:

  • aceto bianco
  • olio di lavanda
  • acqua

…e tanto olio di gomito! Solitamente è sconsigliato poiché l’effetto di questo composto è solo momentaneo.

Prevenire un ritorno

Purtroppo il legno sarà sempre soggetto ai tarli e alle termiti, soprattutto quello già attaccato. Per prevenire che questi ritornino, è bene spennellare il prodotto anticarro una volta all’anno circa. Successivamente, si potrà tenere l’accortezza di non posizionare il mobile tarlato vicino ad altri di legno: i tarli volano!

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I tarli attaccano l’uomo?

Assolutamente no. Se si riscontrano punture o macchie mentre si è nei pressi di un mobile, una trave o un parquet infestato, questi dipendono dagli acari del tarlo. Questi ultimi provocano negli esseri umani una dermatite allergica molto fastidiosa e di difficile attribuzione. È bene rivolgersi ad un medico esperto e procedere con le dovute precauzioni alla disinfestazione del legno attaccato.

Tarli del legno foto