Scarola – Indivia scarola
La scarola è un ortaggio ad uso alimentare facilmente coltivabile anche nell’orto domestico e con tanta soddisfazione persino in ampie fioriere su balconi, terrazzi e solarium.
- Caratteristiche generali della Scarola
- Fioritura della scarola
- Coltivazione della scarola
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Scarola: coltivazione in vaso
- Moltiplicazione della Scarola
- Semina della scarola
- Trapianto della scarola
- Imbianchimento della scarola
- Raccolta della scarola
- Parassiti e malattie della Scarola
- Cure e trattamenti
- Varietà di scarola – Indivia
- Indivia crispum
- Scarola Bubikopf
- Scarola Casco d’oro
- Scarola Cornetto di Bordeaux
- Cure e trattamenti
- Proprietà della scarola
- Calorie della scarola
- Usi
- Curiosità
- Galleria foto Scarola
Caratteristiche generali della Scarola
La Scarola, nome scientifico Cichorium endivia latifolium, è una pianta erbacea della famiglia delle Asteraceae (Compositae) originaria dell’Asia Minore, coltivata come altre varietà di indivia, nei campi e anche nell’orto domestico come ortaggio invernale.
Pur essendo una pianta erbacea a ciclo biennale, il primo anno produce il cespo ed il secondo produce fiori ed i semi, viene coltivata solitamente come annuale e quindi raccolta già dal primo anno.
La pianta forma un cespo folto composto da numerose foglie commestibili raccolte a rosetta, più compatte nella parte centrale (il cuore).
Le foglie. croccanti e coriacee della scarola, sono ampie. Hanno la lamina fogliare è liscia con ha un vistosa nervatura centrale, bordo leggermente ondulato o poco increspato.
Le foglie esterne del cespo sono di colore verde scuro mentre quelle più interne via via più chiare e quasi bianche quelle del cuore (parte centrale).
I fiori presenti solo su piante di scarola di almeno un anno di vita, sono di colore azzurro, piccoli e riuniti in infiorescenze a spighe portati su lunghi steli alti anche 1 metro che spuntano dal centro della rosetta di foglie.
I semi, prodotti da piante di 2 anni di vita, sono piccolissimi, dotati di un’elevata capacità germinativa e, se ben conservati dopo la raccolta, possono essere utilizzati per la semina per almeno 4 anni.
Fioritura della scarola
La scarola che non viene raccolta produce fiori dal secondo anno di vita da Maggio a Luglio.
Coltivazione della scarola
Esposizione
La scarola pur prediligendo l’esposizione al pieno sole cresce bene anche a mezz’ombra.
Terreno
Necessita di un terreno ben lavorato, soffice e soprattutto ben drenato, perchè non tollera i ristagni idrici. Il terreno ottimale di coltivazione è quello di medio impasto, con pH compreso tra 6,5 e 7,5 cioè il terreno da orto che in precedenza abbia ospitato colture più pesanti quali zucchine o pomodori, colture in cui si utilizza letame o compost per la concimazione.
Annaffiature
Le piante di scarola amano il terreno umido pertanto le annaffiature vanno fatte regolarmente, soprattutto nella prima fase dell’impianto e nei periodi di prolungata siccità, facendo attenzione però ai ristagni idrici, che potrebbero causare marciumi basali.
Le irrigazioni vanno sospese nel periodo autunno-inverno in quanto in questa stagione le piante di si accontentano delle piogge. In inverno, se le precipitazioni scarseggiano e il terreno diventa arido, si interviene con le irrigazioni artificiali, praticate nelle ore più calde per evitare che l’acqua congeli per la bassa temperatura.
Concimazione
L’uso del concime organico biologico va somministrato con parsimonia. Generalmente, in fase di crescita, sono sufficienti 30 grammi di concime azotato per metro quadrato, distribuito lungo le file ogni 15 giorni. L’uso del concime azotato è sconsigliato in pre-semina, in quanto un eccesso di azoto potrebbe portare problemi di accrescimento sbilanciato.
Scarola: coltivazione in vaso
Si può coltivare anche in grandi vasi o fioriere utilizzando terreno da orto o terriccio universale molto fertile e materiale drenante per il fondo per evitare la marcescenza della radice.
Le piantine di scarola acquistate pre-coltivate vanno impiantate a 15 cm di distanza le une dalle altre, interrando la radice avvolta dal pane di terra ad una profondità di 2,5 cm.
Il terreno va mantenuto umido ma non fradicio, durante tutto il periodo della crescita.
Il vaso va collocato poi in un luogo soleggiato.
Se le condizioni di coltivazione sono adeguate, dopo un mese dal trapianto o dopo 10 settimane dalla semina è possibile effettuare la raccolta delle scarole estraendole dal terreno con tutta la radice oppure recidendo il cespo a livello del terreno e, in questo caso la radice lasciata nel vaso se regolarmente annaffiata produrrà nuovi foglioline che potranno essere raccolte e consumate per la preparazione di tante gustose ricette.
Moltiplicazione della Scarola
La riproduzione della scarola avviene per seme.
Semina della scarola
La semina in semenzaio si effettua in contenitori alveolari di 3 cm circa di diametro o lato, riempiti con terriccio da semina moderatamente pressato. In ogni alveolo vanno messi 5-6 semi, considerando che la germinazione è del 60-70% circa. Quando le piantine emerse saranno alte un paio di centimetri si diradano, lasciando in ogni alveolo solo la piantina più sana e vigorosa.
La semina il terreno di semina ottimale è quello di medio impasto, con pH compreso tra 6,5 e 7,5, cioè il comune terreno da orto. Anche in questo caso si mettono più semi in ogni buca e successivamente si provvede al diradamento, lasciando in ogni buca solo la piantina più bella.
Trapianto della scarola
Il trapianto si fa quando le piantine nate da seme sono facili da maneggiare, hanno emesso almeno 4 foglioline e hanno raggiunto un’altezza di circa 10 cm.
Le piantine di scarola vanno tolte dagli alveoli con delicatezza facendo attenzione a non rompere il pane di terra che avvolge le piccoli radici lattescenti e fragili.
Si impiantano in buche di poco più larghe e profonde delle dimensioni del pane di terra distanti 20-30 cm sulle file e 50 cm tra le file.
Si compatta ben ben il terreno fino al colletto delle tenere piantine e poi si annaffiano con acqua non calcarea preferibilmente a temperatura ambiente.
Si procede allo stesso modo con le piantine acquistate presso vivai qualsiasi vivaio orticolo.
Imbianchimento della scarola
E’ una tecnica agronomica molto semplice che viene utilizzata per imbianchire i cespi di scarola e quasi tutte le varietà di Indivia. Si effettua 2 settimane prima della raccolta (circa a 3/4 del completamento del ciclo vegetativo) avvolgendo le foglie del cespo di scarola, ben asciutte, all’interno di un foglio di plastica e legato poi con un filo.
L’imbianchimento rende tutto il cespo più bianco e croccante, evita il contatto diretto delle foglie sul terreno, cosa che può provocare dei marciumi ma ha anche aspetti negativi: le foglie imbianchite sono più povere di nutrienti e la maturazione del cespo viene accelerata , quindi è opportuno effettuarla in maniera scalare.
Finito il periodo d’imbianchimento la nostra scarola è pronta per la raccolta ed il consumo.
Raccolta della scarola
I cespi di scarola vanno raccolti quando il loro diametro è circa 25-30 cm. Si possono tagliare raso terra con un coltello ben affilato oppure possono essere estirpati con tutta la radice esercitando.
Parassiti e malattie della Scarola
E’ un ortaggio erbaceo che raramente viene attaccato dagli afidi neri ma molto preso di mira dalle lumache che danneggiano fortemente le foglie soprattutto quelle delle piante giovani. Tra le malattie fungine invece è sensibile al marciume delle radici se il terreno non drenante.
Cure e trattamenti
La scarola, durante la coltivazione, non richiede particolari cure ma va solo tenuta libera dalle erbe infestanti, specialmente nelle prime fasi di crescita.
Per tenere lontano le lumache dalle piante di scarola basta spargere a 10-15 cm di distanza dal colletto della cenere di legna o impiantando nell’orto delle trappole alla birra.
Eventuali afidi neri possono essere debellati con prodotti specifici per l’agricoltura biologica o facendo ricorso a macerati naturali, in particolare macerato di ortica o infuso di aglio entrambi facili da preparare in casa. In caso di grossa infestazione già in corso, si può intervenire con olio di neem, un olio vegetale completamente innocuo, ricavato a freddo dai semi di Azadirachta, pianta originaria dell’India, utilizzato per le sue molteplici proprietà, anche in cosmetica, per la cura della pelle e dei capelli.
Varietà di scarola – Indivia
Esistono diverse cultivar di scarola tutte commestibili che distinguono in base alla consistenza delle foglie e alla forma dei margini.
Indivia crispum
Conosciuta come scarola riccia o Indivia riccia, è una cultivar con foglie a margini profondamente frastagliati. Si semina in semenzaio nei primo giorni di ottobre e si trapianta in piena terra verso la fine dello stesso mese. E’ una pianta che viene coltivata nell’orto invernale che viene generalmente raccolta dopo 60 giorni dal trapianto, a dicembre mese in cui i cespi sono ben formati. E’ una varietà che non soffre di particolari attacchi parassitari ad eccezione delle lumache, e talvolta gli afidi neri.
Scarola Bubikopf
Una varietà di indivia scarola che forma un cespo mediamente vigoroso composto da foglie tonde ed ampie di colore verde che crescendo tendono a compattarsi. Viene coltivata dalla primavera all’autunno inoltrato. La semina in semenzaio si effettua in primavera da marzo a maggio mentre quella in piena terra direttamente nell’orto da luglio a settembre. Si raccoglie a 60 giorni dal trapianto. Eccellente da sola o in insalate miste con radicchio e lattuga.
Scarola Casco d’oro
E’ una cultivar che viene coltivata mediante semina direttamente in campo, oppure trapiantando piantine alte 2-3 cm ottenute da semina in contenitori alveolari di 3 cm circa di diametro o lato, riempiti con terriccio da semina moderatamente pressato.
Scarola Cornetto di Bordeaux
E’ una cultivar a forma di cornetto con foglie croccanti verde scuro. Viene coltivata come ortaggio invernale perchè è molto resistente al freddo. Si semina in luglio-agosto e si raccoglie da novembre a marzo. Le piante di questa varietà vanno messe a distanza di 40 cm. Nelle regioni in cui le nevicate cadono abbondanti o il gelo è prolungato, le piante di scarola di Cornetto di Bordeaux vanno protette con una pacciamatura basale di paglia o foglie secche.
Cure e trattamenti
Per la coltivazione della scarola riccia è molto indicata la pacciamatura naturale. Questa contribuisce a mantenere elevata l’umidità del terreno ed evita il problema della pulizia dalle erbe infestanti.
Proprietà della scarola
La scarola è una verdura dalle ottime proprietà nutrizionali.
Come il Topinambur, ha un’alta concentrazione di inulina un oligosaccaride di riserva molto importante che aiuta a ridurre i livelli di colesterolo e glucosio nel sangue.
E’ una verdura molto ricca di sali minerali, in particolare potassio, ben 380 mg per 100 grammi. Per questa ragione, la scarola aiuta a combattere la ritenzione idrica dell’organismo.
E’ un vegetale ricco di vitamine, in particolare la vitamina C e vitamina A (retinolo).
Infine questo ortaggio per lo scarso apporto calorico è particolarmente indicato per combattere il diabete e l’obesità.
Calorie della scarola
Ha un contenuto calorico veramente esiguo, infatti 100 grammi forniscono solo 17 Cal.
Usi
La scarola viene consumata cruda all’insalata da sola o altre verdure. Cotta per la preparazione di primi piatti, lesse e saltate in padella come ripieno di torte rustiche salate, calzoni e anche per accompagnare il baccalà oppure per preparare una tradizionale ricetta napoletana come: le scarole imbottite.
Curiosità
Il nome scientifico della scarola, Cichorium endivia, deriva dal latino.