Come si produce il miele

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Raffaella Gambardella
  • Autore specializzato in Ricette, Cucina, Fotografia

Colonie di api laboriose erano e sono tutt’oggi origine e nascita di un alimento sano e prelibato che è il miele, la cui presenza si attesta in natura già 10 milioni di anni fa. Che questo liquido pregiato provenga da un attento e scrupoloso lavoro di abili insetti operai, non c’è dubbio… ma, in realtà, come si produce il miele? Scopriamolo insieme in questa dolcissima lettura.

Api

Il miele è un alimento dalle spiccate proprietà organolettiche nonché dai mille benefici per la salute. Il suo uso è tra i più noti non solo in cucina ma anche in medicina, erboristeria e cosmesi naturale. Grazie al suo alto potere curativo il miele è da sempre un indiscutibile nettare dolce e gustoso che ha ricoperto impieghi di rilievo tra le popolazioni antiche; caricato di valori rituali e di una immensa cultura si è lasciato amare e conoscere quasi in tutte le aree del mondo.

Miele

Le materie prime per la produzione del miele

Per la produzione di un miele di qualità le materie prime sono necessarie e fondamentali; polline e nettare sono i prodotti che le api raccolgono ed elaborano per la produzione di miele e sono fonte di nutrimento per sciami operosi alle prese con la lavorazione dei favi e delle caratteristiche celle esagonali che li costituiscono.

Il nettare

E’ una sostanza biochimica altamente zuccherina che proviene dalla secrezione di alcune ghiandole chiamate “nettàri” di cui dispongono varie piante e fiori. La sua composizione è data principalmente da acqua e zuccheri di diversa estrazione come glucosio, fruttosio e saccarosio in unione ad altre sostanze benefiche come vitamine e sali minerali.

Dal sapore fortemente dolciastro, le spiccate note di gusto hanno il compito di attirare le api impollinatrici che, voraci succhiano il nettare raccogliendolo nel loro stomaco e facendosi così, veicoli di fecondazione e di dispersione del polline.

Il tipo di nettare prodotto varia da pianta a pianta e questo genera importanti fattori di qualità nel garantire un prodotto finale impeccabile; esiste infatti, una categoria di piante denominate “nettarifere” e sono tra le principali fonti di sostentamento delle api, altre invece, pur non contenendo nettare a sufficienza sono dotate di un’alta quantità di polline utile al nutrimento e dunque, indispensabili per il buon funzionamento dell’ecosistema.

Nettare

La melata

Materia prima di fondamentale importanza è la melata, sostanza irrinunciabile ricavata dalle api per la produzione di miele. Come per il nettare, anche la melata è nota come una sostanza altamente dolciastra la cui secrezione è prodotta da insetti parassiti a partire da un altro fluido indispensabile, la linfa.

Nota per il suo alto potere zuccherino, anche nella melata troviamo sostanze energizzanti come fruttosio, saccarosio e glucosio oltre ad una buona dose di sali minerali ed enzimi. Tanta è la sua dolcezza, che le api la raccolgono già dalle foglie prima di giungere alla pianta vera e propria e si può trovare in natura anche in alberi all’alto fusto come abeti, tigli e querce. Rispetto al nettare e ai vari pollini, la melata non si trova sempre in natura e la sua presenza dipende soprattutto da condizioni climatiche e dal lavoro svolto dagli insetti parassiti.

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Polline

Come si produce il miele?

Il tutto parte dalle api, piccoli insetti industriosi che nutrendosi di nettari e pollini raccolgono voracemente una grande riserva alimentare per la loro sopravvivenza in natura. Le api che si dedicano alla produzione di miele vengono chiamate, appunto, “api mellifere” alle quali spetta il compito di succhiare nettare e polline dai fiori che conservano all’interno del loro stomaco.

Queste sostanze vengono poi deposte nell’alveare dove entrano in supporto le più famose “api operaie” che lavorandole le trasferiscono nei favi dell’alveare. Il polline ed il nettare raccolto e depositato nei favi resta in lavorazione per alcuni giorni, tale da trasformarlo in miele e dove ogni cella viene accuratamente sigillata dalle api con un’altra sostanza da loro prodotta, la cera.

Miele

L’arduo lavoro delle api è lungo e meticoloso e richiede molto tempo, una volta che le celle sono ben sigillate toccherà all’apicoltore mettersi all’opera per l’estrazione del miele. Le fasi principali di lavorazione sono due. Si inizia con l’estrazione dei melari che una volta sistemati in laboratorio sono pronti e al sicuro per prelevarne il miele. E’ una fase molto delicata che richiede massima attenzione e competenza per evitare di danneggiare gli insetti.

Si elimina con cura la cera che chiude le piccole celle e si procede al processo ultimo di smielatura che può essere effettuato a mano o con dei macchinari che con la sola forza centrifuga estrae il miele dalle celle. Per raffinare il prodotto si procede a due operazioni conclusive che sono la decantazione e la schiumatura per garantire un prodotto limpido e ambrato e pronto per essere sistemato in vasetti destinati al consumo alimentare.

Miele

Varietà di miele

Miele millefiori

È tra le produzioni più diffuse e nasce dalla lavorazione del nettare di varie specie di fiori, dunque plurifloreale. Utile per lenire e calmare stati di raffreddamento, per il trattamento dell’influenza e per alleviare tossefacilitare la respirazione e lo scioglimento di muchi se assunto caldo.

Se abbinato a tisane o decotti è un indispensabile decongestionante oltre a donare una sferzata di energia generale a mente e corpo. Utile per preservare la resistenza delle ossa si presenta sulle nostre tavole con una consistenza talvolta vischiosa, altre più fluida e dal colore ambrato che varia di intensità in base alle varietà di fiori e al diverso territorio di raccolta.

millefiori

Miele d’acacia

Rispetto al miele millefiori, il miele d’acacia è un prodotto monofloreale generalmente proveniente da raccolta biologica e molto diffuso in Italia. Dalla consistenza abbastanza liquida e la totale assenza di fattori di cristallizzazione, si caratterizza per le sue note altamente dolciastre al palato ed è indubbiamente più zuccherino rispetto ad altre preparazioni. Dal colore meno intenso, si presenta chiaro e velato e rientra tra i sapori più delicati dal profumo tenue e lo rende adatto al palato dei più piccoli.

Miele

Miele di castagno

Ottenuto dai fiori di castagno, facilmente riconoscibile dal colore intenso e la consistenza densa e vischiosa questo tipo di miele si conferma tra le produzioni più pregiate. Ricco di fruttosio non soffre stati di evidente cristallizzazione, generalmente più il colore è scuro ed intenso più aromatiche sono le note di spicco al palato. Dal sapore audace e inconfondibile presenta talvolta un retrogusto tendente all’amaro e trova perfetto abbinamento con carne, zuppe rustiche, cacciagione e saporiti formaggi.

miele castagno

Miele di melata

E’ l’unico miele in natura che le api non producono dal nettare dei fiori, ma dalla linfa di piante, cortecce e rami d’albero dall’alto fusto. Dal sapore chiaramente meno dolce non è di facile produzione e non si trova sempre in natura, questo a causa della presenza di insetti parassiti dediti alla produzione di questa sostanza o ad alterazioni climatiche che ne danneggiano e ne limitano la produzione.

Miele

Come si produce il miele foto e immagini