Neoporteria – Cactus
La Neoporteria è una pianta grassa caratterizzata da spine morbide e lunghe e per la bellezza dei suoi fiori simili a grandi margherite.
- Caratteristiche Neoporteria
- Fioritura
- Coltivazione delle Neoporteria
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Rinvaso
- Moltiplicazione della Neoporteria
- Semina
- Propagazione per divisione
- Rinvaso
- Parassiti e malattie della Neoporteria
- Cure e trattamenti
- Varietà di Neoporteria
- Neoporteria gerocephala
- Neoporteria occulta
- Curiosità
- Galleria foto piante grasse
Caratteristiche Neoporteria
Il genere Neoporteria comprende molte specie di piante grasse della famiglia delle Cactaceae
originarie dell’America meridionale, diffuse allo stato spontaneo in Argentina, Cile e Perù
La Neoporteria generalmente si sviluppa, come il Cuscino della suocera o meglio l’Echinocactus grusonii, come un piccolo cactus globoso, ma a differenza di quest’ultimo, con il passare degli anni tende ad assumere un corto portamento colonnare.
La pianta è un piccolo cactus di piccole dimensioni e non supera quasi mai i 10 -12 centimetri di diametro di larghezza.
Le radici, come tutte le altre piante grasse sono corte, di tipo fascicolato e spesse poco più di un capello.
Il fusto è di colore verde scuro- grigiastro, diviso da varie costolature coriacee ricoperte da spine molto appariscenti e lunghe di colore quasi sempre bianco anche se non mancano esemplari con spine di colore brunastro.
I fiori grandi, multipli e tubulari, simili a quelli della Mammillaria, spuntano sulla sommità del fusto. La corolla è formata da lunghi petali ligulati che si incurvano verso l’esterno. Il colore dei fiori varia dal rosa tenue al rosso accesso.
Ai fiori seguono piccoli frutti oblunghi che seccando si aprono lasciando liberi piccolissimi semi scuri germinabili. I frutti si formano se la pianta viene impollinata.
Fioritura
La Neoperteria generalmente fiorisce in tarda primavera. Alcune specie anche in autunno.
Coltivazione delle Neoporteria
Esposizione
La pianta allevata in casa, va posta in zone luminose ma lontano dai vetri delle finestre in quanto si ustiona facilmente ai raggi filtrati del sole. Anche la pianta che vive all’aperto nei giardini rocciosi o in vaso va protetta dai raggi diretti del sole soprattutto nelle ore più calde dell’estate e quindi la si può posizionare sotto le tettoie o in luoghi dove possa ricevere ombra dagli alberi ad alto fusto. Tutte le piante appartenenti al genere Neoperteria temono il freddo e soprattutto il gelo, quindi in inverno è bene ripararle in un luogo dove la temperatura non scenda al di sotto dei 5°C. Inoltre questa pianta grassa è molto suscettibile all’umidità ambientale.
Terreno
Riguardo al terreno, la Neoporteria non è particolarmente esigente in quanto si accontenta di un substrato povero purchè sciolto e soprattutto ben drenato. Come per le altre piante grasse il terreno ottimale è un miscuglio composto da 1/3 di torba, 1/3 terzo di pomice 1/3 di lava o argilla espansa.
Annaffiature
Anche per quanto riguarda gli apporti idrici la Neoporteria è una pianta poco esigente di acqua e va innaffiata una volta a settimana, durante il risveglio vegetativo che va da dalla primavera fino all’autunno, lasciando sempre asciugare completamente il terreno. In inverno le annaffiature vanno sospese del tutto per le piante lasciate a dimora mentre per quelle ricoverate in appartamento sarà sufficiente nebulizzare il terreno sporadicamente.
Concimazione
Dalla ripresa vegetativa, primavera-estate, il terreno va arricchito di nutrienti e quindi ogni 20-30 giorni è consigliabile somministrare del concime specifico per cactacee povero in azoto (N).
Rinvaso
La Neoperteria è caratterizzata da una crescita molto lenta e quindi viste le sue dimensioni ridotte, non ha necessità di essere rinvasata con una certa frequenza. Se si intende rinvasarla si tenga presente che il periodo migliore è la primavera. Il vaso può essere in plastica o in terracotta più largo che alto.
Quando si effettua il rinvaso, bisogna fare attenzione a non traumatizzare le delicate radici e a non rompere le spine.
Una volta effettuato il rinvaso, la pianta dovrà adattarsi al nuovo terreno e per questo motivo andrà lasciata riposare 2-3 giorni senza annaffiarla.
Moltiplicazione della Neoporteria
La Neoporteria si riproduce generalmente per seme in primavera e raramente per divisione dei polloni basali in quanto questa specie di cactacea raramente forma cespi.
Semina
La semina si effettua spargendo i semi in un terriccio specifico precedentemente bagnato. Si praticano dei piccoli buchi con la punta o uno stecchetto e in ognuno di essi si pongono 3 semi, per essere sicuri che almeno uno di essi dia vita ad una nuova pianta. Qualora dovessero germogliare tutti si distanziano le piante più forti e sviluppate e si eliminano eventualmente quelle meno sviluppate.
I semi dovranno essere ricoperti con uno strato sottilissimo delle stesso terriccio. Il semenzaio dovrà essere ricoperto con un foglio di pellicola trasparente e andrà messo in un luogo molto luminoso ma non esposto ai raggi diretti del sole dove la temperatura ambientale non sia inferiore si ai 21-26°C. A temperature inferiori i semi non germinano.
Propagazione per divisione
Se la Neoperteria dovesse produrre qualche pollone basale basterà separarlo dalla pianta madre e trasferirlo in un piccolo vaso. Tale riproduzione agamica si effettua sempre in primavera.
Rinvaso
La Neoperteria è caratterizzata da una crescita molto lenta e quindi viste le sue dimensioni ridotte, non ha necessità di essere rinvasata con una certa frequenza. Se si intende rinvasarla si tenga presente che il periodo migliore è la primavera. Il vaso può essere in plastica o in terracotta più largo che alto. Quando si effettua il rinvaso, bisogna fare attenzione a non traumatizzare le delicate radici e a non rompere le spine. Una volta effettuato il rinvaso, la pianta dovrà adattarsi al nuovo terreno e per questo motivo andrà lasciata riposare 2-3 giorni senza annaffiarla.
Parassiti e malattie della Neoporteria
Tutte le specie di Neoperteria temono il marciume delle radici causato dai ristagni idrici nel terreno o nel sottovaso.
Talvolta sono attaccate dal Ragnetto rosso un piccolo acaro che soffoca la pianta con le sue sottili ragnatele e che si presenta quando l’ambiente è eccessivamente secco. Soffre gli attacchi della cocciniglia un piccolo parassita che forma ammassi biancastri tra le costolature e sulle spine della pianta.
Cure e trattamenti
Per contrastare il marciume delle radici fornire un buon drenaggio all’acqua delle annaffiature e svuotare il sottovaso. Per spolverare la pianta di tanto in tanto basta trattarla con il getto del fono mantenendosi a circa 20 cm di distanza. In alternativa spennellarla con un pennello morbido.
Varietà di Neoporteria
Tra le tante specie di Neoperteria ricordiamo quelle più diffuse e coltivate come ornamentali
Neoporteria gerocephala
Conosciuta anche come Neoporteria nidus, è un cactus nano originario delle Ande. Ha un piccolo fusto sferico avvolto da una groviglio di spine setolose, bianche, grigie o nere, flessibili. nel mese di Maggio, produce fiori rossi o fucsia con vistose antere gialle. Preferisce il sole indiretto, un terreno povero e tendenzialmente sabbioso, regolari annaffiature da primavera a fine estate.Va concimata in primavera e in autunno. In inverno va riparata all’interno, in luogo fresco e ventilato.
Neoporteria occulta
Una varietà con fusto e spine di colore viola scuro. Ha una radice tuberosa, fusto con 8-10 coste. produce vistosi fiori setosi con petali bianchi, gialli aranciati o rosati e frutti rossi visibili in in verno. Si coltiva al al pieno sole o a mezz’ombra in un terreno ben drenato. necessita di regolari annaffiature durante i mesi estivi e di concimazioni ricche in potassio (K) in estate. Non produce polloni e si riproduce per seme.
Curiosità
La Neoporteria chiamata anche Neoporteria, porta il nome suo nome deriva da quello di Carlos E. Porter, il fondatore del giornale cileno di Storia naturale, il primo presidente della Società cilena di Entomologia e tra i tanti prestigiosi riconoscimenti anche membro onorario a vita della Facoltà internazionale di Scienze di Londra.