Mimosa pudica coltivazione
La mimosa pudica è una pianta coltivata a scopo ornamentale in vaso e in giardino per la bellezza eterea dei suoi fiori e per il suo fogliame sensitivo molto decorativo.
- Caratteristiche della Mimosa Pudica
- Video mimosa pudica
- Fioritura
- Coltivazione Mimosa Pudica
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Mimosa pudica: coltivazione in vaso
- Rinvaso
- Moltiplicazione della mimosa pudica
- Semina
- Moltiplicazione per talea
- Potatura della mimosa pudica
- Malattie e parassiti della mimosa
- Cure e trattamenti
- Mimosa pudica e linguaggio dei fiori
- La Mimosa pudica è velenosa?
- Curiosità
- Galleria foto e video mimosa pudica
Caratteristiche della Mimosa Pudica
La Mimosa pudica detta anche mimosa rosa o mimosa Martin-delcampoi è una pianta sempreverde di piccole dimensioni originaria dell’America meridionale appartenente alla famiglia Fabaceae (Leguminose). In Europa, Italia compresa, la mimosa pudica viene coltivata come pianta ornamentale rispettando alcuni accorgimenti colturali.
La Mimosa pudica ha una radice principale a fittone con estese radici fibrose secondarie o avventizie.
La parte aerea è formata da sottili fusti eretti o ricadenti di colore bruno – rossastro ricoperti da una sottile peluria e piccole spine aculeate caratteristiche delle Mimosaceae come la mimosa e la robinia. I fusti invecchiano assumono una consistenza legnosa.
Le foglie pennate e di colore verde chiaro, sono composte da 12-25 paia di piccole foglioline ellittiche appiattite che si ripiegano durante le notte o se sfiorate con la mano, fenomeno noto come tigmonastia ( risposta ad uno stimolo). Per questa peculiare caratteristica questo arbusto viene chiamato mimosa pudica.
Video mimosa pudica
I fiori, molto decorativi, sono capolini piumosi sferici di colore rosa carico che si originano all’ascella delle foglie.
I frutti di colore marrone chiaro sono baccelli, riuniti in grappoli, che custodiscono i semi.
I semi, 2-4, per baccello, sono dischi appiattiti di colore marrone scuro che cadendo al suolo germinano dando vita a nuove piante. Possono essere raccolti e utilizzati per la semina.
Fioritura
La mimosa pudica fiorisce in estate nel periodo luglio- settembre.
Coltivazione Mimosa Pudica
Esposizione
La mimosa pudica richiede esposizioni soleggiate, al massimo semiombreggiate. Ama il clima temperato e teme il freddo e il gelo.
Terreno
E’ una pianta che si adatta a qualsiasi tipo di terreno anche quello comune da giardino anche se si sviluppa forte e rigogliosa in quello soffice, sciolto, umido e ben drenato.
Le piante di mimosa pudica allevate in vaso necessitano di terriccio universale mescolato con la stessa quantità di torba e una parte di sabbia.
Annaffiature
Dalla ripresa vegetativa fino all’autunno va annaffiata regolarmente con acqua a temperatura ambiente e intervenendo solo se il terreno è asciutto in profondità. In inverno le annaffiature vanno sospese o praticate saltuariamente con poca acqua per evitare che il terriccio sia totalmente secco.
Concimazione
In primavera somministrare una volta al mese del concime liquido per piante da fiore, ricco di azoto e potassio, mescolato all’acqua delle annaffiature; a fine inverno somministrare alla base degli arbusti dello stallatico maturo per aiutare la pianta a sopportare meglio il rigore dell’inverno.
Mimosa pudica: coltivazione in vaso
Le piante di mimosa pudica possono essere coltivate anche in vaso utilizzando un miscuglio composto in parti uguali da terriccio universale, torba e una parte di sabbia. L’esposizione a casa o all’esterno, deve essere luminosa ma non alla luce diretta del sole per evitare le scottature sulle foglie. Se coltivata come pianta d’appartamento va esposta per almeno 6 ore al giorno alla luce filtrata da una tenda chiara. Va annaffiata con acqua a temperatura ambiente ( quella fredda provoca l’ingiallimento delle foglie) quando i primi 2,5 cm di terreno sono completamente asciutti e un buon metodo per verificarlo è di inserire un dito nel substrato.
Rinvaso
La Mimosa sensitiva va rinvasata quando l’apparato radicale avrà occupato tutto lo spazio a sua disposizione nel contenitore, solitamente ogni anno alla fine dell’inverno. Il nuovo vaso deve essere più grande e profondo del precedente e il terriccio fresco mescolato a un po’ di concime organico, a compost domestico o lupini macinati. Quando la pianta raggiungerà dimensioni difficili da contenere è segno che è arrivato il momento di piantarla nel terreno.
Moltiplicazione della mimosa pudica
La Mimosa pudica si propaga per seme e per talee semilegnose.
Semina
La semina va fatta in primavera utilizzando terriccio universale misto a torba e sabbia mantenuto sempre umido fino ad avvenuta germinazione che richiederà tre o quattro settimane.
Quando le giovani piantine nate in semenzaio sono alte 5 cm vanno ripicchettate in piccoli vasi singoli, inizialmente di 8-10 cm di diametro e poste in un luogo luminoso ma riparato dai raggi diretti del sole avendo anche l’accortezza di mantenere costantemente umido il terreno.
Moltiplicazione per talea
In estate prelevare talee semilegnose di rami dell’anno e metterli a radicare in terriccio di torba e sabbia fino a radicazione e poi metterle a dimora in piena terra o in singoli vasi per godere della loro fioritura già dal primo anno. La radicazione delle talee richiederà 40 giorni.
Potatura della mimosa pudica
Dopo la fioritura vanno eliminati i rami secchi e danneggiati, accorciati quelli troppo lunghi per conferire armonia di forma alla chioma. I tagli devono essere obliqui per evitare che l’acqua possa provocare infezioni fungine e le cesoie utilizzate per la potatura vanno disinfettate alla fiamma o con la candeggina.
Malattie e parassiti della mimosa
La Mimosa pudica teme il marciume radicale causato dai ristagni idrici, alcune malattie fungine quando il clima è particolarmente umido.
Tra i parassiti animali teme l’attacco:
- degli afidi e delle cocciniglie che colonizzano i rami, le foglie e anche i fiori;
- del ragnetto rosso, un piccolo acaro che tesse fittissime ragnatele soprattutto tra i rami più interni.
Cure e trattamenti
Nelle zone con inverni molto rigidi è consigliabile proteggere l’apparato radicale della Mimosa pudica con una leggera pacciamatura di foglie secche o paglia e poi rimuoverla nella primavera successiva o quando il rischio delle gelate è definitivamente scongiurato.
I trattamenti antiparassitari vanno praticati ai primi segni di infestazione irrorando la chioma con prodotti specifici, preferibilmente biologici. Le infestazioni di afidi possono essere infatti combattute con l’antiparassitario all’aglio, il macerato di ortica o nebulizzazioni di acqua e sapone potassico. Per eliminare il ragnetto invece basta effettuare un lavaggio della chioma solo con l’acqua, dopo il tramonto del sole.
Mimosa pudica e linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la Mimosa pudica è considerata la pianta simbolo della timidezza e della pudicizia.
La Mimosa pudica è velenosa?
Le foglie della Mimosa pudica contengono sostanze velenose potenzialmente pericolose se ingerite soprattutto per i gatti che curiosi si dilettano a giocare con le foglie sensitive di questa pianta.
Curiosità
La Mimosa pudica, chiamata anche pianta sensitiva, è una pianta dotata di memoria che reagisce agli stimoli e memorizza le situazioni di pericolo. Questo sua peculiare caratteristica è ancora oggi oggetto di studi e approfonditi esperimenti. Per gli esperti di botanica si tratta di un semplice meccanismo di difesa naturale che chiude le sue foglie in caso di forte vento, piogge, calore eccessivo, attacco da parte di insetti che si nutrono di foglie o se è l’uomo a stimolarle con il tatto. I responsabili di questa funzione sono dei cuscinetti o pulvini presenti alla base delle foglie e dei piccioli.