Manettia – Manettia luteorubra

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Manettia-luteorubra

La Manettia luteorubra chiamata volgarmente Manezia è una pianta rampicante esotica apprezzata per la bellezza del suo fogliame e per i suoi caratteristici fiori tubolari di colore rosso o giallo.

Caratteristiche generali della Manezia – Manettia luteorubra

La Manettia luteorubra è una pianta erbacea della famiglia delle Rubiaceae originaria delle delle zone tropicali dell’America centrale e meridionale, diffusa specialmente nelle foreste tropicali del Brasile, Argentina, Messico, Paraguay, Uruguay e in alcune zone delle Indie occidentali. In Italia la pianta viene commercializzata a scopo ornamentale.

Si tratta di una pianta a portamento rampicante a crescita rapida che in pieno sviluppo vegetativo e in adeguate condizioni pedoclimatiche può superare anche i 2-3 metri di altezza.

La parte  aerea della pianta è formata da lunghi steli angolari, leggermente appiccicosi e tomentosi (presenza di un fitta e morbida peluria fitta), ricoperti da un ricco fogliame decorativo di colore verde brillante o verde scuro. Gli steli volubili della pianta grazie ai peli si aggrappano a qualunque tipo di sostegno ricoprendolo del tutto.

Le foglie, hanno una lunghezza variabile compresa tra 3,5 e i 10 centimetri. Hanno forma ovata, apice appuntito, margini interi, lamina lucida e coriacea leggermente ruvida, appiccicosa al tatto. Le foglie come gli steli ed altre parti della pianta compreso i fiori sono pelose e persistono sui rami della Manettia anche nei mesi invernali se il clima locale è mite.

I fiori sono solitari e durante il periodo della fioritura fanno la comparsa nella base delle ascelle fogliari. Sono lunghi circa 3 cm; hanno una forma tubolare molto particolare simile a una trombetta con base leggermente allargata di colore rosso vivo o arancio, lobi e gola gialla, il tutto coperto una corta peluria. Nei paesi nativi i fiori vengono visitati dai colibrì.

I frutti sono piccole capsule contenenti minuscoli semi.

I semi sono leggerissimi ed alati e vendono dispersi dal vento.

Manettia-luteorubra-fiore

Fioritura

La Manezia fiorisce dalla tarda primavera fino all’autunno se il clima è mite. I fiori non vengono prodotti quando la temperatura inizia ad abbassarsi.

Coltivazione della Manezia – Manettia luteorubra

Esposizione

E’ una pianta tropicale e come tale ama gli ambienti abbastanza umidi e i luoghi semiombreggiati e riparati dai venti. Se esposta in pieno sole, i raggi cocenti del sole estivo delle ore più calde del giorno,  provocherebbero serie scottature alle foglie che seccano precocemente lasciando nudi gli steli. Teme il freddo, le temperature inferiori ai 5° C e quelle superiori ai 20° C. Inoltre non ama il clima eccessivamente secco. Tenendo conto di questi fattori limitanti la Manettia va coltivata quindi seguendo tutte le sue naturali esigenze pedoclimatiche: nelle regioni con estati molto calde va posizionata in un luogo semiombreggiato o all’ombra proiettata da una albero caducifoglio ad alto fusto e in quelle a clima rigido va allevata preferibilmente in vaso in modo da poterla agevolmente ricoverare all’interno della casa, in serra, sotto un patio e anche nell’androne delle scale.

Terreno

Pur adattandosi a qualunque tipo di terreno, predilige un substrato soffice, ricco di nutrienti,ben drenato e a pH leggermente acido.

Annaffiature

Anche se resiste a brevi periodi di siccità va regolarmente annaffiata per tutto il ciclo vegetativo. nei mesi estivi particolarmente torridi per mantenere il terreno umido le irrigazioni vanno praticate anche di 2-3 volte al giorno anche per assicurare l’adeguata umidità richiesta dalla pianta. Una carenza di acqua rallenta la crescita della pianta e provoca anche il blocco della fioritura. Vanno evitati assolutamente i ristagni idrici nel terreno per evitare l’insorgenza di dnnose malattie fungine.

Concime

Concimazione

Per assicurare i nutrienti indispensabili per un vigoroso sviluppo e un’abbondante  e prolungata fioritura somministrare ogni 20 giorni del concime specifico per piante verdi fiorite diluito nell’acqua delle annaffiature secondo le dosi consigliate sulla confezione del produttore. In alternativa, ogni 3-4 mesi spargere ai piedi della pianta un concime pellettato o granulare a lento rilascio.

In altre zone d’Italia invece la Manettia si coltiva in genere in vaso, e viene portata all’interno in inverno; come avviene per altre piante, anche la Manettia non gradisce la permanenza per tutto l’inverno in un luogo con temperature superiori ai 20°C, come in una sorta di finta primavera; quindi piuttosto che in casa poniamola in un vano scale poco riscaldato, dove sarà riparata dal gelo, ma allo stesso tempo potrà entrare in semi riposo vegetativo, attendendo la primavera.

Manettia: coltivazione in vaso

E’ una pianta facile da coltivare anche in vaso su balconi e terrazze se  fornita di un buon supporto di sostegno.

  • Il vaso deve essere preferibilmente di terracotta di dimensioni adeguate allo sviluppo futuro della pianta contenente terriccio universale misto a perlite o ad altro materiale drenante.
  • Si invasa mettendo sul fondo pezzi di coccio ricoperti da uno strato abbastanza spesso di terreno.
  • Si estrae la pianta dal vaso d’acquisto; si mette al centro del vaso e si copre il pane di terra fino all’altezza del colletto.
  • Si colmano tutti i vuoti d’aria con l’aggiunta di altro terriccio che va compresso con le mani.
  • Infine si annaffia abbondantemente e dopo 15 giorni si somministra del fertilizzante per piante fiorite.
  • Le annaffiature devono essere regolari ma moderate.
  • In inverno la pianta va riparata dal gelo, quindi va spostata in un luogo non riscaldato per consentirle un semi-quiescenza vegetativa in attesa della ripresa nella primavera seguente.

Moltiplicazione della Manettia luteorubra

La pianta si riproduce per seme e per per talea apicali di steli.

Impianto o messa a dimora

La messa a dimora va fatta in primavera nel  terriccio soffice, ricco di humus, umido e ben drenato. Bisogna scavare una buca di circa 40 cm, sul cui fondo si metterà del concime organico mescolato con della cenere, che tiene a bada il marciume radicale. Si ricopre il tutto, comprimendo per bene e procedendo con una ricca irrigazione.

Potatura

Utilizzando cesoie ben affilate e disinfettate sulla fiamma o con la candeggina vanno potate gli steli secchi, quelli danneggiati, Per dare armonia di forma alla pianta o per contenerne lo sviluppo si accorciano quelli troppo lunghi.

Parassiti e malattie della Manettia luteorubra

E’ una pianta che raramente viene attaccata da afidi, cocciniglie o ragnetto rosso. Ta le malattie fungine invece soffre il marciume delle radici causato dai ristagni idrici nel terreno di coltivazione o  nel sottovaso.

Cure e trattamenti

Nelle regioni caratterizzate da un clima invernale rigido con temperature vicine allo zero si consiglia di proteggere l’apparato radicale con una buona pacciamatura di paglia o foglie secche, se la pianta è coltivata all’aperto in piena terra e, riparare in un ambiente protetto ma luminoso quella coltivata in vaso.

Usi

La Manettia luteorubra per l’alto pregio ornamentale e la sua spettacolare fioritura viene largamente utilizzata come pianta rampicante nei giardini, soprattutto costieri, per ricoprire pergole e, come ricadente per tappezzare muri e recinzioni. In vaso è spettacolare sui graticci, le ringhiere dei balconi e anche nei panieri sospesi.

Nome inglese della Manettia

Nei paesi di lingua anglosassone questa bella pianta ornamentale viene chiamata twining firecracker che significa pianta delle trombette.

Curiosità

Il nome del genere prende il nome da Saverio Manetti l’illustre medico e botanico che per primo ha
descritto le caratteristiche delle liane del Centro America. Il nome specifico luteorubra deriva dalla combinazione dei termini latini luteus (giallo) e ruber (rosso), con riferimento al colore dei fiori che tra l’altro ricordano quelle della Russelia.

Alla stessa famiglia della Manezia appartengono altre piante ornamentali conosciutissime quali: Galium o Asperula, Ixora, caffè e la china.

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