Innesto a gemma a T: cos’è, come si fa, quando

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Rita Paola Maietta
  • Giornalista Pubblicista

Innesto a gemma a T: come e quando si fa? Continua a leggere e ti daremo le istruzioni giuste per realizzarlo al meglio. 

Innesto a gemma a T 3

Gli innesti a gemma a T servono per propagare sia gli alberi da frutto (praticato con più frequenza) che le piante ornamentali. Si realizzano utilizzando delle sezioni di legno, dove è presente una sola gemma. Un innesto a gemma a T, stando alla pratica, sembra essere più efficace rispetto a quello a marze, anche se, il principio di base è lo stesso. Dunque, la probabilità di successo è molto alta.

Infatti, gli innesti a gemma a T e quelli a marza hanno lo scopo di unificare due parti di pianta simili. Gli obbiettivi possono essere: dar vita ad una nuova varietà oppure ricreare una versione più bella e resistente dell’originale.

Il portainnesto è laddove viene innestata la gemma; la pianta da cui è stata presa la gemma, prende il nome di nesto.

Innesto a gemma a T 2

Innesto a gemma a T: come si fa

L’innesto a gemma a T è particolarmente semplice da praticare. Infatti, ti basterà incidere sulla corteccia un taglio dalla forma di una T. La cosa di cui ti dovrai assicurare è che la corteggia si sollevi con facilità.

Ciò sarà possibile soltanto se la pianta è in piena vegetazione e quindi, generalmente, a fine estate. Se la corteccia non dovesse sollevarsi, puoi procedere irrigando la pianta allo scopo di ravvivarla, a due tre giorni di distanza.

Non è escluso che l’innesto a gemma a T possa essere realizzato anche su una pianta più adulta, di almeno due anni. Tieni a mente, però, che ciò sarà più difficile perché non è detto che la corteccia si sollevi con facilità. Ecco perché, per le piante adulte, si utilizzano altri tipi di innesti come, ad esempio, quello a scheggia.

Tecnicamente, viene prelevata una gemma dalla porzione legnosa di un ramo della pianta. Dopo, la si inserisce nella corteccia del portainnesto. La gemma in questione viene prelevata realizzando un taglio che sia longitudinale rispetto al ramo. La gemma appuntita e di colore uniforme, verrà staccata unitamente ad un cerchio legnoso. Questo cerchietto che si viene a creare con il taglio, viene soprannominato a scudetto oppure occhio di scudetto.

Dopo aver prelevato la gemma, è necessario procedere all’innesto a gemma a T. Il taglio a forma di T deve misurare una lunghezza non superiore ai 3 centimetri. Sul ramo, invece, il taglio va praticato a circa 15 centimetri dal terreno.

La T può essere anche di tipo capovolto. Ovviamente, la buona riuscita di questa tecnica dipende dal fatto che si sollevi soltanto la corteccia. Ciò avviene grazie alla lama del coltello che userai per creare la fenditura. Proprio all’interno di quest’ultima, andrai ad inserire la gemma.

Quando pratichi l’innesto a gemma a T non dovrai utilizzare il mastice ma delle corde o degli elastici realizzati in una particolare gomma fotolabile, da legare stretti. Soltanto così l’innesto potrà attecchire.

Innesto a gemma a T 1

Innesto a gemma a T: quando si fa

L’’innesto a gemma  a T (dormiente) dovrebbe essere realizzato alla fine dell’estate, ovvero tra fine agosto e inizio di settembre, con un clima mite. Secondo credenza popolare, gli innesti fatti quando la luna è calante hanno maggiore probabilità di successo. Sembra che in quel periodo, infatti, la pianta soffra meno i tagli. La gemma va prelevata contestualmente all’innesto.

L’innesto a gemma a T (vegetante) si realizza in primavera, cioè quando la gemma inizia a formarsi. Se si vive in paesi molto caldi, l’innesto può essere realizzato anche a giugno. Il prelievo della gemma va effettuato prima che la gemma si svegli e poi, va conservata in un sacchetto nel frigorifero.

Innesto a gemma a T 4

Innesto a gemma a T: su quali piante praticarlo

Che siano alberi da frutto o piante a fiore, l’innesto a gemma a T è perfetto per entrambi. Gli alberi da frutta su cui viene praticato più spesso questo tipo di innesto sono il melo ed il pero; per le piante da fiore, le rose. 

Il melo, può innestarsi su varietà che appartengono alla stessa specie. Il pero, invece, può essere innestato su cotogno e biancospino ma non viceversa. Per le rose, i risultati migliori si ottengono, generalmente, con portainnesti derivati da rose selvatiche.

Tra le altre piante che supportano l’innesto a gemma a T spiccano: fico, nespolo, biancospino, vite, susino, cotogno, ciliegio e mandorlo.

Tra le regole base da non dimenticare spicca quella di dover scegliere portainnesto e marza che siano affini sia per età che per stato di salute. Inoltre, ci deve essere compatibilità. 

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Innesto a gemma a T: foto e immagini

Su quale pianta metterai in pratica l’innesto a gemma a T? Siamo sicuri che, seguendo i nostri consigli, potrai avere un’ottima riuscita.