Ginseng – Panax ginseng

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Ginseng Panax

Caratteristiche generali della pianta di Ginseng

Il ginseng asiatico è una pianta del genere Panax della famiglia delle Araliaceae originaria dell’Asia settentrionale coltivata prevalentemente in Cina e Corea per le numerose applicazioni della radice nella medicina tradizionale. Oggi la coltivazione di questa benefica pianta è largamente diffusa anche in Giappone, in Russia e in quasi tutti i paesi a clima fresco-umido.

Si tratta di un’erbacea perenne provvista di una radice rizomatosa fusiforme e carnosa con polpa di colore giallo crema-paglierino. La radice del ginseng, detta anche Ren Shen ovvero Radice Uomo, per la sua particolare forma, è caratterizzata da una crescita molto lenta infatti raggiunge dimensioni apprezzabili solo dopo il quarto anno di vita. Come la carota e il ravanello, è commestibile ed ha un caratteristico sapore amarognolo.

Ginseng-radice

In primavera, direttamente dalla radice si formano foglie di colore verde chiaro ricoperte da una densa e morbida peluria. Le foglie prima di cadere assumono un intenso colore verde scuro.

Le foglie sono semplici, lanceolate con pagina fogliare percorsa nella parte centrale da una nervatura di colore più scuro; i bordi o margini sono leggermente dentati. Le foglie inferiori sono più grandi di quelle superiori e sono attaccate agli esile fusti mediante dei corti piccioli.

I fiori sono piccoli capolini con petali bianchi o rosa acceso che generalmente spuntano sulle estremità degli steli fiorali.

Ginseng Panax-bacche

I frutti, raggruppati sugli apici degli steli, sono tante piccole bacche di colore rosso acceso che ricordano per forma e dimensioni quelle del Goji. Le bacche contengono piccoli semi e maturano generalmente in autunno.

I semi sono piccoli e raccolti in autunno vengono utilizzati per produzione di nuove piante e generalmente germinano dopo 2 anni dalla raccolta delle bacche solo se sottoposti a un trattamento caldo – freddo.

Ginseng asiatico-coltivazione

Coltivazione del Ginseng

La coltivazione del ginseng più diffuso (quello asiatico) non è difficile. È importante fornire un suolo adatto e attendere pazientemente la maturazione della radice. Ecco alcuni consigli.

Esposizione

E’ una pianta che ama la luce ma non l’esposizione ai raggi diretti del sole che potrebbero causare  serie ustioni alla tenere foglie e compromettere la fotosintesi. Nelle regioni costiere e in quelle a clima estivo molto caldo conviene coltivare la pianta di Ginseng in una zona completamente  ombreggiate. Teme i venti, la scarsa umidità ambientale mentre non  soffre il freddo.

Terreno

Il ginseng è una pianta che necessita di terreno sciolto, ben areato e drenato composto da un miscuglio in parti uguali di comune terriccio per piante verdi e sabbia. Non teme i terreni aridi ma non sopporta quelli troppo argillosi.

Annaffiature

Il ginseng ama il terreno appena umido e pertanto le irrigazioni vanno effettuate fornendo piccole quantità di acqua quando la superficie è asciutta. In autunno e soprattutto in inverno le annaffiature vanno sospese del tutto.

Ginseng: coltivazione in vaso

Si tratta di una pianta che cresce bene anche in vaso purchè sia abbastanza largo e largo e profondo, adatto a consentire un regolare sviluppo della radice e pieno di  terriccio misto a sabbia. Il substrato ideale per la coltivazione in vaso è la fibra di cocco asettico e traspirante che permette un maggiore sviluppo delle radici.

Rinvaso

Si effettua ogni anno prima del risveglio vegetativo per assicurare lo spazio adeguato alla crescita della radice avente un diametro di almeno 50 centimetri di profondità. Il terriccio deve essere completamente nuovo sempre mescolato con una parte di sabbia o fibra di cocco.Per evitare il marciume della radice è consigliabile mettere sul fondo del vaso uno strato di materiale drenante.

Moltiplicazione del Ginseng

La pianta si riproduce in natura attraverso i semi che cadono sul terreno direttamente dalla pianta e generalmente i primi germogli vengono emessi dopo 18 -21 mesi.

La semina si effettua in autunno, in un substrato specifico e stratificando i semi a distanza di 20 cm l’uno dall’altro, per assicurare lo spazio adeguato allo sviluppo delle radici ed evitare che per contatto possano ammuffire. Dopo l’interramento si annaffia moderatamente e si copre il terreno con una pacciamatura di foglie. Nel primo anno compariranno piccoli germogli alti non più di 5 centimetri da terra composti da tre piccole foglie ovali e dentellate che in autunno seccano lasciando il rizoma nudo. La crescita del rizoma avviene comunque regolarmente tutti gli anni a seguire fino al momento della raccolta.

Impianto del ginseng

Il terreno destinato ad accogliere le piante di Ginseng deve essere ben lavorato fino a circa 50 centimetri di profondità. Le radici vanno inserite in buche profonde 40 cm e distanziate tra loro 25 cm. Dopo l’impianto, si compatta il terreno per colmare gli spazi vuoti e si irriga abbondantemente per favorire l’attecchimento delle radici nella nuova dimora.

lumache

Parassiti e malattie del Ginseng

È una pianta rustica molto resistente. Tra le malattie fungine o crittogame teme solo il marciume delle radici causato dai ristagni idrici ne terreno poco drenante o da ristagni nel sottovaso. Tra i parassiti animali invece teme le lumache e le chiocciole che se non contrastate possono arrecare gravi danni anche alle radici soprattutto se giovani.

Cure e trattamenti

La pianta di Ginseng necessita di poche cure. In inverno, la pianta coltivata direttamente in piena terra va protetta dal gelo e dalle nevicate mediante una pacciamatura di foglie o di paglia e ripulita periodicamente dalle erbe infestanti per evitare che esse sottraggono i nutrienti indispensabili alla sua crescita. La pianta allevata in vaso invece va spostata in una zona esposta a sud, e soprattutto ricoverata dalle piogge  abbondanti primaverili-autunnali.

Gli attacchi delle lumache si prevengono con apposite esche o cospargendo sulla superficie del terreno della cenere di legna.

Ginseng-radici-raccolta

Raccolta del ginseng

La raccolta della radice si effettua in autunno dopo la caduta o l’ingiallimento delle foglie e comunque non prima del quarto anno di vita della pianta e preferibilmente dopo il settimo anno per un raccolto di maggior pregio e qualità.

Le radici mature del Ginseng, lunghe circa circa 10 cm e con un diametro di 3 cm, vanno estratte dal terreno con molta delicatezza per evitare di spezzarle e una volta ripulite dai residui di terreno vanno lavate sotto il getto dell’acqua fredda.

ginseng

Conservazione delle radici di Ginseng

Le radici di ginseng possono esser conservate fresche o essiccate.

Le radici fresche si conservano in frigorifero per non più di 40 giorni.

Per una conservazione più lunga, di circa 1 anno, si preferisce l’essiccazione e in questo caso si procede nel seguente modo:

  • si puliscono le radici utilizzando un piccolo pennello ;
  • si lavano delicatamente sotto il getto dell’acqua corrente;
  • si dispongono su un vassoio le une accanto alle altre distanziate almeno di 5 cm;
  • si mettono ad essiccare in un luogo ventilato e caldo a temperatura non inferiore ai 21° C;
  • si girano una volta al giorno per farle asciugare perfettamente su tutti i lati fino a quando si spezzano facilmente con le mani;
  • si mettono poi in barattoli a chiusura ermetica e si conservano in un luogo fresco e buio.

In alternativa, si possono essiccare le radici di Ginseng mettendole in forno ventilato alla temperatura più bassa possibile e con lo sportello appena socchiuso.

Specie e varietà di Ginseng

Tra le tante specie più apprezzate e diffuse oltre al Ginseng asiatico che è la specie più coltivata come pianta officinale ricordiamo altre specie che producono radici sode e consistenti diffuse in tutta l’Asia Nord-orientale, in Russia e in America sempre apprezzate per le loro virtù medicinali.

Panax quinquefolium

Conosciuto comunemente come il Ginseng americano è una pianta erbacea originaria dell’Asia ma largamente diffuso anche in America. Viene coltivato sempre per la produzione di radici commestibili ricche di antiossidanti, sali minerali, vitamine e principi attivi energizzanti e antinvecchiamento. Produce fiori rosa o gialli e bacche di colore rosso vermiglio.

Panax japonicus

Comunemente chiamato Ginseng giapponese è una pianta erbacea perenne diffusissima in Giappone ed è caratterizzata da una crescita più rapida e nel pieno sviluppo vegetativo raggiunge un’altezza tra i 60-80 cm. E’ una specie ermafrodita, presenta sia organi maschili sia organi femminili. Produce radici commestibili più ricche di saponine rispetto alle altre varietà. Questa specie viene coltivata anche nei giardini come pianta ornamentale. Cresce bene e senza alcun problema in qualunque tipo di terreno umido, sabbioso o argilloso e a qualsiasi valore di pH. E’ adatta alla coltivazione in piena ombra o semi-ombra.

Panax pseudoginseng

Il Ginseng himalayano coltivabile anche a scopo ornamentale nei giardini. Ha foglie lanceolate di colore verde e nel pieno sviluppo arriva fino a 1 metro di altezza.

Panax trifolius

Conosciuto come Ginseng nano è una specie originaria del Nord-America. Non supera i 20 cm di altezza e ha foglie trifogliate lanceolate. a foglie suddivise in tre parti lanceolate. Le radici vengono utilizzate per la cura dei reumatismi e delle infiammazioni delle vie aeree superiori.

Ginseng del Vietnam

Una pianta perenne di piccole dimensioni con foglie composte suddivise in 6 foglioline. Raggiunge il pieno sviluppo dopo i 6 anni di vita ed è una delle specie più rare.

Panax zingeberinsis

E’ una specie largamente diffusa in Cina ma poco conosciuta nei paesi occidentali. E’ alta circa 60 cm e gli steli portano foglie palmate molto decorative. Può essere facilmente coltivata anche nei giardini come pianta ornamentale.

Ginseng asiatico-usi

Utilizzi del Ginseng

Le radici del ginseng vengono consumate fresche specialmente nella cucina cinese e coreana  come contorno a secondi piatti, per la preparazione di zuppe (talvolta insieme alle foglie), mentre quelle essiccate sono usate nella preparazione di bevande e liquori energizzanti, tè e caffè.

Ginseng: proprietà

Il Ginseng è una delle piante curative più preziose offerte dalla natura e in virtù dei suoi principi innumerevoli principi attivi viene commercializzata come integratore alimentare in casi di astenia fisica e mentale. Un moderato consumo viene consigliato sempre con parere favorevole del medico di fiducia nelle terapie anticancro (chemioterapia) associato ad altre essenze come la curcuma, le bacche di goji e lo zenzero. E’ un efficace regolatore naturale del tasso di glucosio ematico. Inoltre i ginsenoidi in essa contenuti stimolano il sistema nervoso, immunitario e fungendo da antiossidanti contrastano l’invecchiamento cellulare.

Ginseng-proprietà

Come e quando consumare il Ginseng

Una tazza di tisana al giorno preparata con la radice di Ginseng è consigliata:

  • ai soggetti stressati, affaticati mentalmente e fisicamente;
  • ai convalescenti;
  • ai diabetici prima del pranzo;
  • alle persone che soffrono di problemi all’apparato urinario e ai malati di cancro.

Controindicazioni del ginseng

Gli effetti collaterali più comuni derivanti dall’assunzione di preparati a base di ginseng sono: tachicardia, nervosismo, insonnia, nausea, mal di testa.

Il consumo della radice di Ginseng, anche se moderato, non deve superare i 70 giorni consecutivi e la dose massima giornaliera consigliata è di 2 grammi. L’assunzione anche in dose minima va  invece assolutamente evitata durante il periodo della gravidanza, dell’allattamento, in caso di allergie alla famiglia delle Araliacee, in caso di nervosismo, di depressione, di obesità e nei bambini.

Avvertenze: prima di cominciare a farne uso, è bene sentire il parere del proprio medico e di non superare mai la dose consigliata e il periodo di assunzione.

Ginseng-controindicazioni

Curiosità

Il nome del ginseng, in cinese rensheng (uomo), fa riferimento alla particolare struttura della radice somigliante appunto ad un essere umano con arti, testa e relativi attributi sessuali maschili e femminili.

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