Gelso Morus

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Gelso-frutti-foglie

Il Gelso, in botanica Morus, è un albero da frutto di facile coltivazione che trova spazio anche a scopo ornamentale per la frescura regalata dalla sua folta e verdeggiante chioma.

Gelso

Caratteristiche del Gelso

Il gelso è un albero da frutto della famiglia delle Moraceae originario dell’Asia, diffuso e coltivato in tutte le zone caratterizzate da un clima temperato.

Si tratta di un albero dotato di un robusto e profondo apparato radicale fascicolato, di un tronco per lo più lineare ricoperto da una spessa corteccia di colore avana o marrone- chiaro percorsa da strie rossastre o grigiastre.

gelso-tronco

La chioma, fittamente ramificata ed espansa può superare, negli esemplari adulti, anche i 5 metri di diametro. Il gelso diffuso allo stato naturale supera anche i 10 metri di altezza.

Gelso-foglie

Le foglie che compaiono quando il periodo delle gelate notturne è del tutto scongiurato, sono caduche, alterne, di forma ovale con  base cordata, con margine dentato. Le foglie coriacee, lucide e di colore verde brillante in estate formano un grande ombrello ombreggiante.

Geslos-fiori-femminili

I fiori, che compaiono quasi contemporaneamente alle prime foglie, sono piccoli, bianchi e come nel Kiwi, sono presenti sulla stessa pianta riuniti in infiorescenze femminili e maschili. I fiori femminili sono raccolti in grappoli ovoidali mentre quelli maschili sono disposti in spighe cilindriche lunghe più di di 2 cm. Il gelso è autofertile e quindi non necessita di essere impollinato dalle api o da altri insetti pronubi.

Gelso-more

I frutti, le more di gelso, sono particolari infruttescenze carnose e dolciastre dette sorosi riunite in grappoli ravvicinati a livello dei nodi fogliari o rameali.

I gelsi, dal colore verde quando sono immaturi, virano al bianco o al nero a seconda della varietà di Morus alba o Morus nigra. I frutti maturano tra giugno e luglio.

Gelso-coltivazione

Fioritura

Il gelso fiorisce nel mese di aprile.

Gelso-fiori

Coltivazione del gelso

Esposizione

Si tratta di una pianta che per poter fruttificare richiede di luoghi luminosi e soleggiati per molte ore al giorno. Poichè i frutti maturi del gelso nero tendono a macchiare le superfici  di contatto (pietre, mattonelle, muri di recinzione) si consiglia nel caso in cui l’albero viene coltivato a scopo ornamentale di impiantarlo a debita distanza dalla casa o dai vialetti (circa 6 metri).

Terreno

L’albero cresce e si sviluppa senza problemi in qualunque tipo di terreno. Il substrato di coltivazione ideale per ottenere una chioma rigogliosa e un’abbondanza di frutti deve sciolto, fertile e con valori di pH compreso tra 6,5 e 7,5.

Annaffiature

La pianta di gelso adulta si accontenta delle piogge e anche se tollera molto bene lunghi periodi di siccità va regolarmente irrigata in estate al fine di favorire la produzione dei frutti. La pianta giovane va invece annaffiata con maggiore frequenza soprattutto nei primi anni dell’impianto dalla primavera  fino alla fine dell’estate.

Concimazione

Anche se si tratta di una pianta poco esigente di nutrienti è bene concimarla in autunno interrando ai suoi piedi in modo uniforme circa 20 Kg di letame ben maturo.

Moltiplicazione del Gelso

La pianta si riproduce per seme ma le tecniche di propagazione agamica più diffuse sono la margotta, l’innesto e la talea di ramo o di radice.

Le piante ottenute da seme se coltivate per la produzione dei frutti sono sconsigliate in quanto impiegano molti anni per fruttificare e come nel caso del gelso nero non si vedranno frutti prima dei 10 anni.

Le piante di Gelso invece ottenute mediante la moltiplicazione vegetativa fruttificano già dal terzo anno di impianto.

Impianto o messa a dimora

La piantumazione o messa a dimora delle piante di gelso può essere effettuata in primavera.

Le buche destinate ad accogliere le piante devono essere ben lavorate e distanti tra loro circa 5 metri.

Potatura del Gelso

La potatura si effettua alla fine dell’inverno si per dare armonia alla forma della chioma sia per eliminare i rami secchi o danneggiati dal freddo.

Il periodo migliore per effettuare i tagli di potatura è quello a cavallo tra l’inverno e la primavera quindi fine febbraio e per tutto il mese di marzo.

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Raccolta e conservazione dei Gelsi

La raccolta dei frutti eduli del gelso o more di gelso è di tipo scalare e avviene a partire dalla fine di giugno fino alla fine dell’estate quando il loro colore è nero come la pece come nel caso del gelso nero o lattescente se si tratta dei frutti del gelso bianco.

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I gelsi maturi, staccati dai rami con il loro peduncolo, si mettono in vaschette forate e conservati al massimo per  3 giorni nel vano più freddo del frigorifero.

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Parassiti e malattie del Gelso

Il gelso pur essendo una pianta rustica resistente al freddo e al gelo è suscettibile all’attacco di malattie fungine, virali e parassitarie.

Tra i parassiti più comuni ricordiamo gli afidi  e le cocciniglie che prediligono le foglie più tenere.

Tra i funghi invece ricordiamo la Mycosphaerella morifolia che provoca vistose macchie fogliari; il  Ganoderma, il Fomes e il Coryolus responsabili della carie del legno; la Necria galligena che provoca il cancro dei rami e l’Armillaria mellea responsabile del cancro delle radici.

Tra gli agenti animali teme le larve del Rodilegno rosso e di alcuni Lepidotteri.

Cure e trattamenti

I trattamenti specifici vanno effettuati solo in caso di necessità mentre è d’obbligo la periodica pulizia delle erbe infestanti tra le file e sulle file.

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Usi dei frutti del gelso

  • I frutti del gelso sono commestibili e  vengono consumati freschi con zucchero e limone, per la preparazione di sciroppi, succhi, gelatine confetture, liquori, torte, dolci, clafoutis, granite e gelati.
  • Le foglie del gelso Morus alba per effetto ipoglicemizzante vengono impiegate per la preparazione di tisane o decotti utili in caso di diabete.
  • La corteccia per il contenuto di sostanze antibatteriche viene consigliata in luogo dei comuni antibiotici per per la cura di varie infezioni o infiammazioni e in particolare la gotta.
  • Le foglie, soprattutto del gelso bianco, costituiscono l’alimento base dei bachi da seta.
  • Nella corteccia e nelle radici sono state rinvenute componenti con effetti positivi contro la gotta.
  • Il legno viene utilizzato soprattutto per la costruzione delle botti per l’aceto balsamico.

Gelso-morus-alba

Varietà

Le principali specie più coltivate e diffuse in Italia, e in particolar modo in Sicilia sono:

il Gelso bianco, Morus alba: un albero di dimensioni notevoli m, meno resistente al freddo, con foglie ruvide e frutti di colore bianco o giallo paglierino;

il Gelso nero, Morus nigra: una pianta di dimensioni più contenute, apprezzata per la sua resistenza al freddo e per la qualità superiore dei suoi frutti neri come l’inchiostro.

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Curiosità e significato

La pianta di gelso anche se è diffusa nel continente americano e in quello africano sembra che sia di origine asiatica infatti il primo esemplare fu rinvenuto in Cina.

Il nome generico Morus viene dal latino mōrus, per via del colore dei frutti di del gelso Morus nigra.

Per i Greci, la pianta consacrata al dio Pan, è simbolo di passione ed intelligenza .

in Africa, America settentrionale e meridionale oltre che nella zona del mediterraneo, fu ritrovata anche in Cina dove si ritiene abbia origine. Le due specie M. alba e M. nigra sono pressoché identiche eccetto che per il colore dei frutti che nella specie M. nigra sono scuri di colore rosso intenso e in quella alba hanno un colore bianco o giallo pallido. Entrambi sono alberi dotati di chioma espansa, hanno foglie cordate di colore verde lucente lunghe pressappoco venti centimetri.

Le more del Gelso nero, vengono ancora oggi utilizzate dai frati per la produzione del Vinum moratum un vino aromatico di colore rosso cupo.

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