Moringa – Moringa oleifera

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Moringa oleifera-rampicante

La Moringa oleifera, nota come albero del rafano, è una pianta rampicante esotica commestibile, apprezzata per la sua longevità, la resistenza alle avversità, la sua splendida fioritura e le sue molteplici proprietà benefiche.

Moringa-oleifera-baccelli

Caratteristiche generali della Moringa oleifera

La Moringa oleifera, è l’esemplare più rappresentativo di 13 specie diverse appartenenti tutte alla famiglia delle Moringaceae. E’ originaria dell’Asia orientale e diffusa allo stato spontaneo ai piedi dell’Himalaya e in tutte zone a clima tropicale. Viene coltivata coltivata a in India, Etiopia, Filippine, Sudan, Africa, in America Latina, nelle isole del Pacifico, del Mediterraneo e anche nelle regioni del Sud Italia, isole comprese ( Puglia, Sicilia e Sardegna).

La Moringa oleifera è provvista di un apparato radicale fittonante robusta e profondo che assomiglia a una grossa carota. E’ commestibile ed ha odore e sapore  che ricorda quello del ravanello.

La parte aerea è formata da un tronco eretto ma ramificato fin dalla base. Il legno, molle e di consistenza spugnosa, è ricoperto da una sottile corteccia di colore marrone chiaro tendente al grigio-verde. La chioma è formata da vari rami penduli lunghi circa 7 metri che in condizioni pedoclimatiche adatte possono superare di gran lunga anche che i 10 metri formando fitti intrecci come il Rincospermo o altre varietà di piante rampicanti.  Si adatta alla coltivazione su varie tipologie di terreno. Se il clima è ideale (temperature comprese tra i 10 e i 35 gradi) può fiorire sino a 3 volte l’anno. Non necessita di particolari cure è molto resistente alla siccità teme i ristagni d’acqua.

Moringa-oleifera–foglie
Le foglie, simili a quelle della Robinia, sono pluricomposte e ciascuna foglia è composta da foglioline imparipennate ovali opposte e con una fogliolina terminale. Le foglie della Moringa oleifera sono glabre e coriacee; hanno la pagina superiore di colore verde chiaro e quella inferiore verde pallido; i margini sono interi e lisci.

Moringa oleifera-fiori

I fiori, piccoli, numerosi e di colore bianco crema, sono riuniti in gruppi portati da lunghi peduncoli cilindrici inseriti nelle inserzioni delle ascelle fogliari. Dal centro della corolla di petali ovati sporgono vistosi stami con antere gialle. L’impollinazione è entomofila o entomogama e avviene tramite gli insetti specialmente ad opera delle api che ne apprezzano molto il nettare.

Moringa oleifera-fioritura
I frutti, simili a quelli della Coronilla o della Catalpa,  sono baccelli affusolati lunghi più di 30 cm,  che da verdi e teneri quando sono immaturi diventano legnosi e assumono un colore marrone-brunastro a maturazione raggiunta.

Moringa-oleifera-frutti

In piena maturazione i baccelli, più di 80 in un pianta adulta , si aprono lasciando cadere al suolo i semi che in condizioni favorevoli germinano dando vita a nuove piante.

Moringa-oleifera-semi
I semi, avvolti da una pellicola cartacea, sono simili a fagioli di colore marrone scuro, generalmente in ogni baccello se ne contano da 16 a 22.

Fioritura

La Moringa fiorisce in primavera da Marzo fino a Giugno. Nelle regioni con clima caldo e cure colturali adeguate può fiorire anche 2-3 volte l’anno.

Moringa oleifera-coltivazione

Coltivazione della Moringa oleifera

Esposizione

E’ una pianta che ama l’esposizione in pieno sole riparata dai venti e il clima caldo. Tollera il freddo moderato ma non resiste alle temperature rigide invernali. Se non protetta dalle gelate, la pianta soffre molto e perde le foglie.

Terreno

E’ una pianta che pur adattandosi a qualunque tipo di terreno da quello sciolto e arido a quello compatto ma ben drenato, predilige un substrato calcareo misto a torba, sabbia e a pH leggermente acido, con valori compresi tra 6 -7.

le Moringa non piace quello pesante, argilloso o la vermiculite. Cresceranno in terriccio povero, sabbioso o esausto ma non vogliono radici umide. Ricordalo e se necessario compra della sabbia da aggiungere al mix, o usa qualsiasi terriccio sia disponibile nella tua zona e aggiungi fibre di cocco, muschio di torba, perlite o sabbia per alleggerirlo. In questo modo le radici della Moringa andranno in profondità e saranno ben drenate. La Moringa ha una radice perforante, ciò significa che una singola radice va giù dritta come una carota. Ne ha di più piccole ma non crea un apparato radicale ramificato. Pianta l’albero in un posto dove la radice perforante può scavare in profondità. Se la metti in un vaso, dovrà essere il più profondo che hai. La Moringa riesce a crescere come albero solitario, in filari o in siepi.

Annaffiature

Gli esemplari adulti e impiantati da lungo tempo Moringa tollerano bene anche i periodi di prolungata siccità pertanto si accontentano delle acque piovane. Le giovani piante invece vanno irrigate regolarmente e con una certa frequenta e per almeno 2-3 mesi alla messa a dimora per favorire l’attecchimento della radice. Nel periodo estivo le annaffiature vanno praticate solo se il terreno è completamente asciutto da più giorni. In ogni caso le annaffiature devono essere moderate per evitare i ristagni idrici che sono causa della marcescenza delle radici.

Concimazione

La Moringa è una pianta che non necessita di un terreno particolarmente ricco di nutrienti e pertanto va concimata solo in nel caso in cui il terreno di coltivazione è estremante arido e povero o è stato sfruttato per altre colture. Generalmente, una buona concimazione con letame maturo o concime organico pellettato interrato poco prima dell’impianto è sufficiente a garantirle una rapida e veloce crescita, a ottenere un’abbondante fioritura e una discreta produzione di frutti.

Moringa oleifera: coltivazione in vaso

Questa bella pianta rampicante commestibile in tutte le sue parti si adatta anche alla coltivazione in vaso purchè molto profondo e largo visto le dimensioni ragguardevoli che vengono raggiunte dalla radice e dalla chioma. Il terreno di coltivazione adatto è quello per piante da vaso arricchito di sostanza organica e alleggerito con pomice o sabbia. Necessita di annaffiature più frequenti specialmente in estate, in media 3 volte alla settimana.  In inverno, la pianta coltivata nelle regioni settentrionali, va protetta dal gelo e riparata in un luogo luminoso.

Rinvaso

La Moringa non ama gli spostamenti quindi il vaso deve essere profondo e largo di modo che si rimuove il  terreno superficiale, solo 3-5 cm,  e lo si sostituisce con altrettanto nuovo.

Moltiplicazione della Moringa oleifera

La pianta si riproduce facilmente per seme e anche mediante talea di rami.

Moltiplicazione per seme

La semina generalmente si effettua direttamente in piena terra. Il terreno deve essere ben lavorato fino a 30 cm di profondità per consentire alla radice di svilupparsi senza incontrare ostacoli.

  • Si interrano i semi di Moringa a 2 cm di profondità;
  • si compatta il terreno con le mani;
  • si annaffia bene il terriccio e lo si mantiene costantemente umido fino alla comparsa dei germogli che generalmente compaiono dopo 15-20 giorni;
  • si annaffiano le piantine ogni giorno finché non arrivano a circa 45 cm. Successivamente le annaffiature vanno fatte solo una volta alla settimana;
  • quando le piante di Moringa avranno raggiunti l’altezza di 90 cm si cimano gli apici per stimolare la produzione di ramificazioni laterali.
  • se si vuole realizzare una siepe molto fitta, i semi di Moringa vanno disposti in fila a distanza di almeno 40 cm l’uno dall’altro.

Propagazione per talea

E’ un metodo di propagazione agamica che consente di ottenere piante identiche a quella originale, che fin dal primo anno, a differenza di quelle ottenute da seme, produrranno fiori e frutti.

  • si selezionano i rami più vigorosi e sani spessi almeno 5 cm;
  • con cesoie ben affilate e disinfettate, si tagliano pezzi lunghi 40 – 60 cm con un angolazione di 45°;
  • si lasciano asciugare all’aria le talee;
  • poi si interrano fino a 20-25 cm di profondità;
  • si annaffiano fino a quando non spuntano nuove foglie;
  • infine si curano come le piante adulte.

Impianto o messa a dimora

La Moringa oleifera non ama il trapianto e per evitare seri danni e per questo motivo generalmente si semina direttamente in piena terra. L’impianto delle piante acquistate nei vivai  si effettua  quando l’apparato radicale è abbastanza robusto e la parte aerea è alta almeno 80-90 cm.

Potatura

Generalmente la Moringa non va potata ma per contenerne la crescita in altezza si interviene accorciando i rami principali troppo lunghi in modo da stimolare la produzione di nuovi getti laterali. Utilizzando attrezzi da giardinaggio ben affilati e disinfettati, si accorciano i rami di circa 30 o 60 cm centimetri. Così facendo, soprattutto nel caso in cui la pianta è stat allevata ad albero, la chioma sarà più folta e la raccolta dei frutti più agevole. Inoltre, per ottenere una maggiore quantità di baccelli (se l’albero viene coltivato soprattutto a tale scopo) è bene rimuovere rimuovere i fiori prodotti dalla pianta nel primo anno di vita. Se non si effettuano tagli, la Moringa Oleifera si svilupperà sempre più in altezza e i fiori e baccelli verranno prodotti in minore quantità e solo sulla cima. I rami potati possono essere utilizzati per propagare la pianta per talea o come pacciamatura.

Parassiti e malattie della Moringa Oleifera

La Moringa è una pianta molto resistente che non viene quasi mai attaccata dagli afidi e dalle cocciniglie i parassiti più comuni di quasi tutte le piante ornamentali e non. Tra le malattie fungine invece è sensibilissima al marciume radicale causato dai ristagni idrici nel terreno.

Cure e trattamenti

La pianta di Moringa va riparata dal gelo con una pacciamatura basale di paglia o foglie secche. Non necessita di trattamenti fitosanitari.

Moringa oleifera-usi

Usi della Moringa oleifera

Tutte le parti di questa rustica pianta esotica sono utilizzate per vari fini e praticamente non si butta niente.

Usi cucina

Le foglie e i fiori, per il loro gradevole sapore leggermente piccante, vengono consumati crudi nelle insalate oppure cucinati in diversi modi: lesse condite con olio e aglio; nelle minestre di verdure miste; saltate in padella e anche come ripieno nelle torte salate.  Invece, le foglie secche, possono essere utilizzate per infusi o ridotte in polvere.

La polvere di Moringa, nutriente come le foglie fresche, può essere utilizzata per infusi, per preparare salse, sughi e  minestre o sughi e salse.

Anche le radici della Moringa sono commestibili e, per il loro sapore simile a quello dei ravanelli, vengono sminuzzate e utilizzate soprattutto per aromatizzare e dare sapore a molte pietanze . Le radici però a differenza delle altre parti della pianta vanno consumate con moderazione in quanto contengono spirochina una alcaloide che potrebbe causare nausea, vomito e vertigini.

I semi dei baccelli maturi, saporiti e gustosi come i ceci, sono ricchi di nutrienti e vengono mangiati bolliti oppure tostati.

Usi in cosmesi

L’olio estratto dai semi di Moringa viene usato per la produzione di cosmetici, saponi e detergenti per il corpo.

Moringa oleifera-prprietà

Proprietà della Moringa e usi in medicina

La Moringa oleifera è una pianta commestibile ricca di proteine, vitamina  A e C e sali minerali (Potassio.)

Possiede molteplici proprietà benefiche per il nostro organismo:

  • è um forte antiossidante e antinfiammatorio;
  • aumenta le difese immunitarie;
  •  aiuta a combattere febbri e raffreddori;
  • favorisce il metabolismo dei lipidi;
  • regola i livelli di ormoni e la sudorazione;
  • aiuta a mantenere in equilibrio il peso corporeo;
  • favorisce la circolazione sanguigna;
  • e’ un ottimo antidolorifico naturale per la cura il mal di testa.

Moringa – Moringa oleifera

Varietà e specie di Moringa

Altre specie conosciute del genere sono:

Moringa peregrina

Una specie decidua, alta 6-10 m, con rami penduli e grandi foglie Produce fiori bianchi o striati di rosso o rosa e frutti cilindrici affusolati che persistono sui rami durante tutto l’anno. Veniva utilizzata come cibo e mangime per il bestiame. In Oman, l’olio estratto dai baccelli veniva utilizzato nella medicina tradizionale e nella profumeria.

Moringa ovalifolia

Conosciuta come Moringo africano, è un albero deciduo, alto fino a 7 m. Ha radici carnose, tronco eretto spesso a forma di bottiglia. Le foglie sono caduche; i fiori di colore bianco sono raccolti in pannocchie e vengono prodotti da novembre a maggio mentre i frutti  da ottobre in poi.

Moringa stenopelata

Una specie diffusa in Africa orientale e principalmente presente in Kenya settentrionale ed Etiopia meridionale dove viene coltivata per le sue foglie commestibili utilizzate bollite nella preparazione della dama, un tipico piatto locale a base di sorgo o altri cereali.

Moringa borziana

Una varietà alta 3 metri, diffusa dal Kenia alla Somalia. Produce fiori di colore  crema-verdolino e baccelli  affusolati.

Altre piante del Genere appartenenti allo stesso genere e alla stessa famiglia sono: Moringa arborea, Moringa concanencis, Moringa drouhardii, Moringa hildebrandtii, Moringa longituba,  Moringa pygmaea, Moringa rivae e Moringa ruspoliana.

Curiosità

Nelle valli del Nilo, la Moringa, è chiamata Shagara al Rauwaq che, letteralmente, significa Albero che Purifica.

Il nome comune più noto della Moringa oleifera e Albero del Rapanello riferito all’odore  che emanano le sue parti.
Nei luoghi di origine sono è chiamata Albero dei miracoli o Albero della vita in riferimento alle sue proprietà benefiche, alla sua longevità e perchè alimento base nella lotta della malnutrizione in Africa e in Sud America.

Infine in India, la Moringa, è chiamata Shagara al Rauwaq che, letteralmente, significa Albero che Purifica e si riferisce alla capacità della pianta che è quello di depurare l’acqua tramite la farina ottenuta dai semi che grazie al potere flocculante cattura batteri e altre impurità.

Galleria foto Moringa