Ficaria – Ranunculus ficaria

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Ficaria-Ranuculus ficaria

La Ficaria, chiamata comunemente favagello, è una officinale selvatica apprezzata per la bellezza del fogliame carnoso e i fiori gialli  anche come tappezzante di suoli poveri e ghiaiosi.

Caratteristiche generali della Ficaria – Ranunculus ficaria o Favagello

La Ficaria, nome scientifico Ranunculus ficaria, è una pianta della famiglia delle Ranunculaceae, originaria del Medio Oriente, dell’Africa Settentrionale e dell’Europa largamente diffusa in terreni umidi, nei campi incolti e lungo le siepi e le rive di piccoli corsi d’acqua. Sul territorio italiano cresce spontanea nei luoghi erbosi e nei boschi di tutte le regioni, isole comprese, da o a 1000 metri di quota.

La Ficaria è una geofita bulbosa ossia una pianta perenne erbacea che porta le gemme in posizione sotterranea. L’apparato radicale è un tubero fusiforme di colore bruno chiaro con ciuffetti apicali di  piccole radici secondarie o avventizie biancastre.

La parte aerea o epigea della Ficaria è composta da fusticini a portamento prostrato-ascendente aventi una forma tubulosa, glabra, cava e consistenza molle.

Ficaria-Fagello-foglie

Le foglie, quasi tutte radicali e radenti al suolo (quelle cauline sono rade o del tutto assenti)  sono provviste di lunghi peduncoli carnosi. La forma è cordata, quasi cuoriforme con bordo crenato.La pagina fogliare è carnosa, lucida, di colore verde scuro con variegature leggermente più chiare. Ogni foglia è solcata da 5 – 9 nervi e su quello centrale molto più marcato spesso sono presenti delle macchie brunastre. Le foglie compaiono nel mese di febbraio e seccano fino a scomparire del tutto una volta terminata la fioritura.

Ficaria-fiore

I fiori simili a margherite compaiono solitari sulla parte terminali di lunghi peduncoli cilindrici cavi di colore verde che sorgono all’ascella delle foglie. Hanno la corolla formata da 8-11 petali ligulati nettariferi di colore giallo lucido con base più scura che circondano numerosi stami gialli di breve lunghezza posti al disotto dell’ovario. In alcune regioni numero medio dei petali del Favagello varia da 6 a 8.

I frutti, inseriti sul ricettacolo, sono un insieme di acheni ovoidali e pelosi provvisti di un rostro o becco acuminato. .

I semi, uno per ogni achenio, maturano in estate e possono essere raccolti per riprodurre nuove piante di favagello.

Ficaria-fioritura

Periodo di fioritura

La Ficaria fiorisce dalla fine dell’inverno fino alla tarda primavera, da Gennaio a Maggio con piccole variazioni da regione a regione e anche in relazione all’altitudine.

Ficaria – Ranunculus ficaria

Coltivazione del Favagello – Ficaria

Esposizione

E’ una pianta rustica che ama l’esposizione soleggiata per molte ore del giorno.  Se coltivata all’ombra rallenta la crescita e produce fiori piccoli e radi. Il favagello ama il caldo e resiste senza problemi anche alle temperature rigide quindi in inverno non necessita di protezione anche se perde le foglie nella primavera successiva verranno ricacciate grazie ai tuberi ipogei.

Terreno

Si adatta a qualunque tipo di terreno ma per ottenere risultati migliori qualora si intenda porre a dimora questa pianta nelle aiuole del giardino, è bene assicurarle un terreno fresco per tutto il ciclo vegetativo, calcareo, con pH neutro o alcalino e, soprattutto ben drenato.

Annaffiature

La Ficaria resiste alla siccità e generalmente si accontenta delle acque piovane. Per mantenere il turgore delle foglie e favorire la crescita durante i mesi estivi è consigliabile fornire un minimo apporto idrico utile anche per consentire agli organi ipogei di poter rimanere vitali fino alla primavera successiva.

Concimazione

In autunno, per assicurare i nutrienti indispensabili ai tuberi che entrano in quiescenza e favorire la ripresa vegetativa nella primavera successiva somministrare sul terreno del letame ben maturo.

Moltiplicazione della Ficaria –  Ranunculus ficaria

E’ una pianta che riproduce per seme e per via agamica mediante la divisione dei bulbilli che si formano numerosi accanto alla radice principale.

La semina viene poco praticata ma generalmente si effettua alla fine dell’inverno stratificando i semi su un substrato specifico mantenuto umido fino alla comparsa dei primi germogli.

Mettere le piante in un luogo parzialmente in ombra stimola la produzione di “bulbilli”, ma la propagazione avviene anche per seme che giunge a maturità in estate con maggior facilità nelle piante esposte al sole.

Moltiplicazione per divisione dei bulbilli

In autunno o all’inizio della primavera si estraggono i tuberi dal terreno. Si staccano con delicatezza i bulbilli sani e ben sviluppati e si mettono a dimora al momento stesso, a distanza di 20 cm, nel terreno soffice, ricco di sostanza organica e ben drenato. Per favorire l’attecchimento si annaffiano regolarmente ma senza eccessi soprattutto se il clima è siccitoso.

Questo tipo di propagazione agamica in natura avviene in pochissimo tempo consentendo un’ampia diffusione delle piante in senso orizzontale. Fitte colonie si formano anche a distanza dal luogo di produzione perchè i tuberi più piccoli che si staccano dalle piante madri vengono trasportati dall’acqua, dagli animali o dall’uomo quando vanga o zappa il terreno.

Impianto o messa a dimora

Le piante vanno impiantate nel terreno ben lavorato, molto soffice con un po’ di sabbia sul fondo. Le buche vanno distanziate di 20 cm l’una dall’altra. Dopo l’impianto si annaffiano regolarmente le piante soprattutto se giovani al fine di favorire l’attecchimento delle radici nella nuova dimora. Gli apporti idrici devono essere costanti nel primo anno di impianto.

Abbinamenti

La bellezza lucente della Ficaria viene esaltata con piante come Pulmonaria e Primula.

Ficari-raccolta

Raccolta

Le foglie si raccolgono in primavera, tra aprile-maggio prima della fioritura e prima della produzione dei semi in quanto in questi fasi del ciclo vegetativo la pianta sviluppa una sostanza alcaloide, l’anemonina, tossica per l’uomo.

Le radici invece a fine inverno tra febbraio-marzo,  prima della fioritura. Vengono ripulite e utilizzate fresche come le foglie in quanto difficile da essiccare nella preparazione di prodotti medicinali.

Potatura

Non necessita di potatura ma si eliminano man mano gli steli molli o ingialliti e le foglie secche per evitare che marcendo possano essere veicolo di infezione fungine.

Parassiti e malattie della Ficaria

Non soffre gli attacchi degli afidi o di altri parassiti animali che affliggono tante altre specie di piante officinali. Tra le malattie fungine teme solo il marciume delle radici se il terreno non è ben drenato.

Cure trattamenti

Il favagello è facile da coltivare perchè non richiede cure particolari: non va protetto con materiale pacciamante perchè in inverno i tuberi, organi di riserva che annualmente producono nuovi fusti, foglie e fiori vengono protetti anche dalla neve. Non necessita di alcun trattamento fitosanitario. L’unica accortezza richiesta dalla pianta è una buona esposizione al sole.

Ficaria – Ranunculus ficaria

Varietà di Ficaria

Ranunculus ficariiformis

Il Favagello maggiore una ranuncolacea originaria delle zone mediterranee dell’Europa che cresce sul territorio italiano nei luoghi umidi e nei boschi erbosi fino a 1000 metri di quota, ad eccezione delle Alpi. Ha portamento più o meno prostrato. La radice è tuberosa; le foglie sono cuoriformi e lucide; i fiori hanno la corolla composta da 8-13 petali gialli; il calice è formato da 3 sepali giallastri. Fiorisce tra Febbraio-Marzo e si distingue dal Ranunculus ficaria per le dimensioni più grandi delle foglie e dei fiori.

Principi attivi della Ficaria

E’ una pianta officinale che contiene tannini, saponine, acido ficarico e derivati sostanze che le conferiscono proprietà medicinali, al limite, però di seri inconvenienti.

Ficaria – Ranunculus ficaria

Proprietà medicinali

Il Favagello in medicina veniva impiegato con cautela e sotto controllo medico solo per uso esterno per guarire emorroidi, ragadi dell’ano, della vulva e dei capezzoli mediante applicazione di droga fresca sulla parte interessata.

Nel passato veniva impiegato tradizionalmente per curare l’artrite e le infiammazioni del nervo sciatico e sempre per uso esterno la polpa come rubefacente e vescicatorio. La pianta per l’alto contenuto di vitamina C veniva largamente utilizzata anche per curare lo scorbuto.

Oggi l’utilizzo di questa pianta viene prescritta solo dagli omeopati per la cura delle emorroidi e come cicatrizzante, ovviamente con le opportune diluizioni dell’omeopatia.

Avvertenze

L’utilizzo casalingo della Ficaria per i rimedi naturali fai da te sono sconsigliati anche se si tratta di una pianta  che si può mangiare, inserita dal l botanico fiorentino Targioni Tozzetti (XVIII secolo) i tra le specie alimurgiche da consumare esclusivamente lessate.

Ficaria-usi

Usi in cucina

Le foglie tenere vengono utilizzate cotte nelle minestre, nelle frittate e come contorno; fresche e raccolte prima della fioritura anche nelle misticanze o nelle decorazioni.
I boccioli fiorali ancora chiusi possono essere messi via sottaceto o sott’olio e consumati come i capperi.

Usi in giardinaggio

Le piante di Ficaria per la loro rusticità, la resistenza alle avversità e la facilità d’impianto spesso sono coltivate nei giardini rustici o anche alpini. Sono adatte per formare macchie ai bordi di siepi,  di ruscelli o laghetti e nelle aiuole.

Curiosità

Il nome generico scientifico Ranunculus deriva dal latino e significa ranocchio fa riferimento al fatto che, come le rane,  questa pianta predilige gli ambienti umidi e i terreni freschi. L’epiteto specifico viene invece dal latino ficus (fico), è in relazione alla forma dei piccoli tuberi radicali rigonfi, simili ai piccoli frutti del dall’aspetto simile a dei fichi; da qui viene giustificato anche il nome comune ficaria.

La Ficaria è conosciuta come l’Erba delle emorroidi.

In Francia viene chiamata pianta dei Bottoni d’oro per la particolare struttura dei suoi fiori.

Galleria foto Ficaria – Favagello