Farinello – Chenopodium album
Il farinello o farinaccio è una pianta erbacea officinale utilizzata a scopo alimentare e per la ricchezza di principi attivi salutari per la cura e la prevenzione di varie malattie.
- Caratteristiche del Farinello – Chenopodium album
- Raccolta del Farinello
- Utilizzi del Farinello in cucina
- Proprietà del Chenopodium album – Farinaccio
- Controindicazioni e tossicità del Farinello – Farinaccio
- Usi in medicina del Farinello o chenopodio
- Consigli per la coltivazione del Chenopodium album – Farinello
- Curiosità
- Galleria foto Chenopodium album – Farinello
Caratteristiche del Farinello – Chenopodium album
Il Farinello, nome scientifico Chenopodium album, è una pianta erbacea rustica e perenne della famiglia delle Amaranthaceae, diffusa allo stato spontaneo in quasi tutte le zone del nostro pianeta.
In Italia, come l’Amaranto, è facile trovarlo lungo i sentieri di campagna, negli orti, nei campi incolti e anche nei terreni aridi.
In India, in Giappone e in molte zone dell’America centro settentrionale, il Farinello viene coltivato come pianta per uso alimentare per le sue proprietà organolettiche che ricordano quelle della quinoa una pianta erbacea appartenente alla stessa famiglia che produce infiorescenze rossastre.
La pianta è provvista di un robusto apparato radicale di tipo fittonante con il quale si ancora saldamente al terreno e per la sua resistenza all’eradicazione è stata inserita nella lista delle piante infestanti.
La parte aerea è formata da uno stelo verticale alto mediamente 60 centimetri, ramificato soprattutto verso l’alto. Il fusto fiorifero è di colore verde con striature longitudinali tendenti al rosso porpora.
Le foglie disposte in modo alterno sugli steli ricordano il piede d’oca infatti, hanno la pagina triangolare-astata con margine leggermente ondulato. Le foglie inferiori sono più grandi di quelle superiori e di colore verde intenso. Le cime fogliari sono ricoperte da una pruina bianca molto concentrata al centro simile alla farina.
I fiori sono riuniti all’interno di numerosi glomeruli globosi verdastri che nell’insieme formano infiorescenze a spighe lunghe da 2 a 20 cm, disposte sulla parte apicale degli steli o nella parte laterale. Ogni glomerulo contiene da 5 a 10 a 15 piccolissimi fiori globosi di circa 1,5 mm. I fiori del farinello sono ermafroditi, pentameri (5 petali e 5 sepali) e attinomorfi (con corolla a simmetria raggiata come il Dianthus.
I frutti sono capsule carnose di colore verde contenenti un solo seme.
I semi di chenopodio, circa 60.000 per ogni pianta, hanno la forma lenticolare-reniforme, sono lucidi e di colore bruno o marrone scuro. I semi sono dotati di un’elevata capacità di germinazione anche dopo vari decenni dalla produzione e in genere sono vitali anche dopo i 50 anni.
Raccolta del Farinello
Le foglie e i germogli apicali del Chenopodium album si raccolgono in primavera da marzo fino ad agosto mentre i semi in piena estate quando le capsule hanno raggiunto la piena maturazione. Per raccogliere i semi bisogna stropicciare le infiorescenze stropicciate tra le mani per facilitare la loro fuoriuscita dai glomeruli. Si procede poi alla loro essiccazione in un luogo riparato e infine si conservano in sacchetti di carta.
Utilizzi del Farinello in cucina
Tutte le parti di questa pianta sono commestibili: foglie, infiorescenze e semi.
Le foglie più tenere possono essere consumate crude nelle insalate miste e nelle misticanze oppure cotte in padella come fossero spinaci e ancora una volta bollite come ripieno per ravioli e torte salate. Le foglie possono essere utilizzate anche per la preparazione di un delicato pesto preparato con gli stessi ingredienti usati per il pesto di basilico.
I semi anche se non buonissimi come quelli della quinoa sono proteici e ricchi di sali minerali. Quelli secchi si cuociono come i legumi dopo averli fatti ammollare in acqua per almeno una notte. Dai semi secchi vengono macinati per produrre una farina simile a quella ottenuta dai semi dell’amaranto o dei comuni cereali.
Le cime o parti apicali del Farinello sono ottime con le patate e soffritti come i broccoli come contorno alla carne di maiale (costatele e salsicce).
Il farinello entra anche nelle diete dimagranti in quanto è ipocalorico: infatti 100 grammi apportano circa 43 calorie (60,6% carboidrati, 23,8% proteine, 15,6% grassi).
Proprietà del Chenopodium album – Farinaccio
Questa umile pianta medicinale possiede proprietà vitaminizzanti, remineralizzanti, diuretiche, emollienti, lassative, antireumatiche e anche proprietà antielmintiche. E’ utile nei casi di disturbi della vista in quanto ricca di vitamina A, e in casi di carenza di sali minerali come calcio, potassio e ferro ( quest’ultimo si assimila meglio mangiando le foglie crude del farinello).
Controindicazioni e tossicità del Farinello – Farinaccio
Il Farinello non è tossico ma, poichè è ricco di ossalati, il suo consumo è sconsigliato a chi soffre di disturbi renali, epatici, di artrosi e reumatismi. Vale la pena ricordare che le foglie bollite in abbondante acqua salata perdono quasi tutti gli ossalati.
Il consumo del farinello è vietato in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento.
Usi in medicina del Farinello o chenopodio
In fitoterapia e applicazioni gli impacchi di foglie fresche vengono consigliati per curare gli ascessi, per accelerare il processo di rimarginazione di ferite di lieve e media entità e per evitare la formazione di bolle in caso di scottature o piccole ustioni.
L’infuso delle foglie è un ottimo rimedio carminativo e digestivo aromatico, utile in casi di gastralgia ed indigestione, meteorismo e aerofagia, coliche addominali e diarrea.
Consigli per la coltivazione del Chenopodium album – Farinello
Il Farinello, parente stretto dell’Amaranto, è una pianta rustica molto vigorosa che può essere facilmente coltivata in una zona semiombreggiato dell’orto a ridosso di muri di separazioni o in grandi fioriere. Non richiede cure particolare in quanto si accontenta dei nutrienti presenti ne terreno e delle acque piovane. Il farinello come tante altre piante erbacee spontanee è resistente alle avversità e all’attacco dei comuni parassiti animali come afidi e cocciniglia. In inverno la parte aerea della pianta secca ma puntualmente ogni anno, in primavera la radice ricaccia i nuovi germogli.
Per il riconoscimento del farinello basta osservare le sue foglie: se sono ricoperte da depositi farinosi bianchi può essere raccolto in tutta tranquillità.
Curiosità
Il Chenopodium album viene chiamato in alcune regioni italiane comunemente farinaccio o spinacio selvatico o erba Buon Enrico.
Il nome Chenopodium, si riferisce alla forma delle foglie, simile al piede di un’oca, mentre il nome volgare Farinello si riferisce alla farina bianca che ricopre le foglie che lascia tracce visibili anche al tatto.
Infine vale pena ricordare che nei tempi antichi il farinello o farinaccio veniva utilizzato dalle donne per preparare tinture per capelli o per igienizzare pentole e padelle di rame. Oggi chef di fama internazionale lo utilizzano per la realizzazione di piatti a base di pesce davvero speciali primo fra tutti il merluzzo con farinaccio e zenzero.