Faggio – Fagus sylvatica

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Faggio-Fagus sylvatica

Il faggio, un albero selvatico versatile che viene apprezzato anche in giardinaggio per  la sua bellissima chioma frondosa ideale per realizzare zone di frescura ed ombreggiatura nei parchi pubblici e nei giardini privati se molto spaziosi.

Faggio-fioritura

Caratteristiche generali del Faggi – Fagus sylvatica

Il faggio europeo, Fagus sylvatica, è una pianta della famiglia delle Fagaceae diffuso allo stato selvatico in tutta Europa. In Italia vegeta nei boschi fino ai 1000 metri di quota, soprattutto in quelli delle Alpi e degli Appennini.

L’albero in età adulta è maestoso, può raggiungere infatti un’altezza compresa fra i 25-30 metri.

Il tronco o cormo del faggio è eretto, con corteccia liscia negli esemplari adulti, scanalata o leggermente squamosa in quelli giovani. Il fusto si ramifica verso l’alto dando origine ad una chioma espansa con forma conica-globosa formata da numerosi rami variamente ramificati ricoperti da un folto fogliame verdeggiante che nel periodo autunnale, prima di cadere, vira al giallo arancio o al rosso mattone.

Faggio-foglie autunnali

La  chioma via via che si espande crea vaste zone d’ombra e frescura anche nella zona più assolata del giardino.

Faggio-foglie

Le foglie del Faggio hanno forma ovale- ellittica; i margini sono lievemente dentati e gli apici leggermente appuntiti. Sono inserite anche sui numerosissimi più sottili e terminali mediante piccioli cilindrici di colore verde-rossastro. Il colore delle foglie è generalmente verde scuro, anche se mancano varietà in cui assumono sfumature rossastre. In primavera, la germogliazione delle nuove foglie avviene prima nella parte bassa della chioma, poi a seguire quella delle altre e in generale si completa nel giro di 15 giorni, a parità di quota.

Faggio- Fagus sylvatica-fiori
I fiori del faggio di colore verdastro pallido; sono unisessuali e sostanzialmente differenti: i fiori maschili sono amenti sferici mentre quelli femminili si trovano a coppie all’interno di una sorta di cupola.

Faggio-frutti

I frutti compaiono subito dopo la fioritura, in numero di 2 nelle stesse cupole lasciate libere dalla caduta dei fiori. Si tratta di noci triangolari chiamate faggiole che durante il periodo della maturazione sono avvolte, come le castagne, da un involucro cosparso di aculei non pungenti,  velenoso e quindi non commestibile. Il faggio inizia a fruttificare in modo incostante e scarso solo dopo che ha superato i 40 anni di età mentre la piena produzione dei frutti, detta pasciona, avviene tra gli 80 e i 120 anni.

Faggio-faggiola

I semi sono dormienti e per germinare hanno bisogno di un lungo periodo di freddo o ibernazione che varia da 45 giorni ai 5 mesi a seconda della varietà e della provenienza. Durante la germinazione i semi si nutrono  a spese delle riserve dell’embrione e successivamente grazie al processo della fotosintesi non appena vengono emesse le prime foglie vere.

Fioritura

Il faggio fiorisce in primavera verso Maggio  e i fiori generalmente compaiono contemporaneamente al ricaccio delle  nuove foglie.

Faggio-coltivazione

Coltivazione del Faggio

In giardinaggio, i faggi vengono impiegati a scopo ornamentale per abbellire parchi, viali, siepi. I giardinieri utilizzano le varietà nane che generalmente non superano i 12-15 metri di altezza, e soprattutto la varietà Autopurpurea con le foglie di colore rosso scuro.

Esposizione

E’ un albero che ama il pieno sole anche se non disdegna l’esposizione a mezz’ombra. Non tollera molto bene le estati torride mentre resiste senza problemi al gelo intenso in quanto dotato di un robusto e profondo apparato radicale. Nelle regioni caratterizzate da un clima estivo eccessivamente caldo è consigliabile piantumare il faggio in un luogo a mezz’ombra.

Prima di tutto è bene scegliere una zona al sole, o a mezz’ombra (soprattutto se viviamo in un luogo caratterizzato da clima molto caldo in estate), dove prepareremo, con circa una settimana di anticipo, una buca di impianto, lavorando bene il terreno, mescolandolo a stallatico, ed eventualmente sabbia se è necessario aumentare il drenaggio.

Terreno

Si adatta ad essere coltivato in qualunque tipo di terreno a pH neutro. Il suo terreno ideale è fresco, profondo, ricco, ben drenato, tipico delle aree boschive.

Annaffiature

Il faggio già sviluppato è una pianta che resiste alla siccità e si accontenta delle piogge. Se invece è piccolo di età e sopratutto se impiantato da poco, necessita di regolari e frequenti irrigazioni soprattutto durante i mesi caldi.

Concime-pellettato

Concimazione

Il terreno di coltivazione va arricchito prima dell’impianto con sostanza organica, come humus di lombrico o stallatico, interrato bene in profondità. Tale operazione va ripetuta ogni 3-4 anni poi, annualmente per assicurare i nutrienti indispensabili alla crescita della pianta, basta spargere sul terreno del concime in pellet o solubile. Per mantenere acido il pH del terreno è sufficiente somministrare periodicamente del solfato di ferro ed effettuare una pacciamatura acida utilizzando un compostaggio di foglie di quercia o segatura di abete.

Faggio-Moltiplicazione

Moltiplicazione del Faggio – Fagus

Questo bellissimo albero si riproduce per seme in autunno o in primavera e per via vegetativa viene propagato mediante innesto.

Faggio-germinazione semi

Moltiplicazione per seme

La propagazione avviene per seme e, soprattutto, per innesto eseguito in preferenza nel periodo di riposo estivo o invernale; vediamo le principali cure da seguire in entrambe le tecniche:

La semina delle faggiole generalmente viene fatta nel mese di ottobre talvolta dopo stratificazione invernale anche in primavera. In entrambi i casi, i semi si mettono su un substrato umido coperto con un telo di plastica fino a germinazione avvenuta. Non appena le plantule avranno emesso radici ben sviluppate e saranno alte circa 15 cm potranno essere ripicchettate in singoli vasi ed allevate in essi per almeno due anni. Durante tale periodo le piante di faggio vanno rinvasate spesso per favorire l’espansione dell’apparato radicale non solo in profondità ma anche in larghezza.  Trascorso tale periodo possono essere a dimora definitiva.

Propagazione per innesto

Questa tecnica viene utilizzata quando si vogliono ottenere piante di faggio identiche a quella originale. Prima della ripresa vegetativa, si prelevano dalla pianta madre delle marze ovvero delle porzioni di rami con gemme vitali. Si defogliano e si innestano su astoni o portainnesti di Fagus sylvatica di 3-4 anni di vita. Le marze vanno legate e protette con paraffina.

La cura principale riguarda però la “custodia” dell’apparato radicale: ogni 4-6 settimane è necessario controllare l’eventuale formazione del fittone, che va impedita con tagli ripetuti, così come è necessario potare le radici che appaiono alla superficie del contenitore, al fine di incentivare lo sviluppo di un sistema radicale fibroso ed espanso.
Il trapianto riesce sempre con facilità nelle piante giovani, mentre vi sono grossi problemi di attecchimento nei trapianti di piante adulte. Per questa ragione è indispensabile acquistare piante in vaso che hanno avuto il trapianto in vivaio e sono coltivate per almeno un anno nel contenitore.

Faggio-impianto

Impianto o messa a dimora

Il faggio è un albero che non ama costrizioni e quindi prima di impiantarlo a casaccio in una zona spoglia del giardino è consigliabile scegliere un posto adatto allo sviluppo dell’apparato radicale e alla sua chioma anche se si tratta di un albero caratterizzato da una crescita molto lenta o di un esemplare nano. La dimora adeguata alla sua espansione eviterà di doverlo abbattere in futuro.

Il terreno destinato ad accogliere il Faggio va lavorato ed arricchito con stallatico ben maturo e sabbia  almeno una settimana prima dell’impianto. La sabbia è utile per assicurare una buona areazione del terreno e ad evitare i ristagni idrici.

  • L’albero va messo in una buca larga e profonda più del pane di terra che avvolge l’apparato radicale.
  • Si interra lasciando libero il colletto e si colmano tutti i vuoti con l’aggiunta di altro terreno che va compattato bene con i piedi.
  • per favorire lo sviluppo eretto del fusto, soprattutto in caso di vento forte, si pone un tutore e lo si lega ad esso con un legaccio adatto.
  • si forma una conca  o anello di terreno intorno al fusto e si annaffia ben bene per far stabilizzare il terreno e favorire l’attecchimento delle radici nella nuova dimora.

Nei primi anni impianto come già detto va regolarmente irrigato soprattutto durante l’estate e nei periodi di siccità.

Faggio-potatura

Potatura

La crescita del faggio è molto lenta e generalmente la potatura non viene praticata prima di due anni dall’impianto soprattutto se l’esemplare è piccolo e proveniente da seme. Il periodo migliore per effettuare la potatura è la stagione invernale, quando i rami dell’albero sono quasi del tutto spogli. Utilizzando un attrezzo specifico ben affilato e disinfettato si recidono i rami secchi e per alleggerire, dare armonia di forma e favorire la ventilazione si potano quelli più interni. Le ferite inferte dai tagli devono essere oblique e vanno curate con il mastice.

Le piante di faggio giovani coltivate a siepi vanno potate alla base per stimolare la produzione di nuovi fusti, a giugno o a settembre.

Faggio-Malattie

Parassiti e malattie del Faggio

Le piante di Faggio, specialmente le più giovani, sono soggette agli attacchi dei parassiti animali come:

  • afidi, che colonizzano i giovani germogli e i fiori;
  • Cecidonia, un dittero fitofago le cui larve  provocano galle piriformi sulle foglie del faggio danneggiando le giovani piante.

Tra le malattie fungine o crittogame, il faggio soprattutto quello coltivato in condizioni adeguate di luce e umidità, è sensibile:

  • alla carie del legno, un fungo che provoca la necrosi del tessuto legnoso che lentamente subisce una seria degradazione che può portare alla morte della pianta;
  •  l’oidio o mal bianco che forma vistosi depositi polverulenti biancastri sulle foglie primaverili quando il clima è fresco e umido o in caso di forti escursioni termiche.
  • il marciume delle radici, una patologia più frequente negli esemplari giovani e che insorge quando il terreno è molto compatto e scarsamente permeabile all’acqua.

Nei luoghi di origine, nei boschi e nelle faggete, gli alberi più datati difficilmente vengono sopraffatti dai parassiti animali.

Cure e trattamenti

E’ una albero poco esigente di attenzioni ma nei primi anni di impianto vanno eliminate periodicamente le erbe infestanti che crescono ai piedi del piccolo fusto e cambiare spesso la pacciamatura per mantenere costantemente acido il pH del terreno.

I trattamenti con antiparassitari o anticrittogamici specifici vanno effettuati a scopo preventivo verso la fine dell’inverno in modo da creare una barriera protettiva prima del periodo primaverile.

Faggio – Fagus sylvatica

Varietà di faggio

Esistono diverse specie di faggi allo stato naturale e oltre al Fagus sylvatica presente anche sul territorio italiano ve ne sono tanti altri molto comuni e cultivar particolari che si differenziano per la colorazione delle foglie o per la forma della chioma o per la combinazione di entrambe che si possono trovare presso i vivai ben forniti anche se alcune hanno un costo abbastanza elevato.

Fagus orientalis Lipsky

Originario dell’Eurasia, in Europa dell’est e Asia occidentale, comunemente chiamato faggio orientale. E’ una specie decidua che in pieno sviluppo vegetativo ha un tronco mediamente di 1,5 metri di diametro e che raggiunge anche un’altezza superiore ai 25-35 metri. I rami portano foglie sono alterne, picciuolate, intere o con un margine appena crenato. I fiori sono piccoli armenti che compaiono in primavera. Produce delle noci trigonali che maturano in autunno.

Fagus grandifolia

Originario dell’America è una specie con vistose foglie ovali a margini dentellati che si sviluppa nelle foreste ombrose. Questo faggio americano che predilige i terreni umidi ma anche ben drenati, non tollera l’inquinamento urbano e i venti salmastri. Difficilmente viene coltivato nei giardini e nei parchi pubblici anche se molto spaziosi.

Fagus purpurea Tricolor

Una specie a foglia caduca alta circa 8-9 metri. Ha vistose foglie rosse al centro e bordo più o meno ampi e regolare di color rosa, rosso vivace, rosa e rosso scuro. In primavera produce fiori verdi. E’ adatto ad essere coltivato a mezz’ombra nei giardini e nei parchi pubblici.

Fagus sylvatica Pendula

E’ originario dell’Europa e raggiunge un’altezza massima di 8 metri. E’ un albero dal portamento elegante con rami penduli e irregolari ricoperti da foglie di colore verde intenso. Fiorisce in primavera e produce noci triangolari pelose. È una pianta rustica che si sviluppa vigorosa su tutti i terreni e in tutte le esposizioni. E’ una pianta perfetta per grandi giardini e che resiste anche ai -30° C.

Fagus sylvatica Asplenifolia

Una specie a foglia caduca, con rami a ventaglio, foglie profondamente incise come quelle delle felci, fiori maschili e femminili e frutti commestibili ricchi di olio commestibile. E’ una specie resistente al freddo, adatta ad essere coltivata anche nei giardini montani.

Fagus crenata

Conosciuto come faggio giapponese , è una albero elegante con tronco slanciato quasi bianco e rami coperti da foglie più piccole, strette e appuntite che in autunno assumono una suggestiva colorazione rossiccia. E’ un esemplare molto costoso adatto anche ad essere coltivato come bonsai grazie alla grande adattabilità del suo apparato radicale alla vita in vaso o su lastra.

Usi del Faggio

E’ una albero utilizzato ampiamente in molti campi di applicazione: dal giardinaggio al’uso erboristico, come ottimo combustibile e come legno per la produzione di strumenti musicale di alto valore.

Usi in giardinaggio

E’ una pianta perfetta da coltivare isolata o per realizzare siepi di recinzione molto compatte se potate all’altezza desiderata. compatte.

Usi erboristici

La corteccia e le gemme sono molto utilizzate in erboristeria per le proprietà sedative, lenitive, antipiretiche e antinfiammatorie. Il gemmoderivato, viene utilizzato come anticellulite, per cla ritenzione idrica e combattere l’enfisema.

Il decotto di corteccia è utile per abbassare la febbre alta, calmare i sintomi e prevenire l’influenza ed i disturbi respiratori come asma e bronchite.

Usi in cucina

L’olio estratto dai suoi semi viene utilizzato come ottimo condimento in cucina per insalate e pesce. I frutti  privati del pericarpo ( è velenoso) vengono consumati arrosto. Un tempo le  faggiole venivano tostate e macinate, e utilizzate per preparare un succedaneo del caffè.

Usi vari del legno di Faggio

Il legno è un ottimo combustibile ed è largamente utilizzato come legna da ardere o per produrre  i pellet per alimentare la stufa.

E’ molto impiegato in falegnameria per lavori di intaglio e bricolage, nei parquet e nei cantieri edili per svariati lavori di costruzione.

Il legno robusto e resistente viene utilizzato anche per la produzione di strumenti musicali, in particolare per la fabbricazione della cassa delle chitarre.

Il legno di questo albero si utilizza anche per l’affumicatura dei salumi e della carne.

Faggio-Usi

Curiosità

Il nome scientifico del faggio, Fagus, probabilmente deriva dal greco phagein, che significa mangiare, in rifermento alla commestibilità delle sue foglie e soprattutto dei suoi frutti, le faggine o faggiole, consumate crude o abbrustolite oppure trasformate mediante spremitura in olio.

In Grecia, il faggio era, assieme al gufo, l’albero sacro ad Atena.

La foglia del faggio nel 1992 è stato il simbolo dei giochi Giochi olimpici invernali  svolti ad Albertville (Francia).

La faggeta è detta la madre del bosco perchè migliora il terreno e lo arricchisce di nutrienti. La sua foglia è stata scelta come simbolo nel logo dei XVI Giochi olimpici invernali di Albertville ma è nota soprattutto per il suo legno.

Galleria foto del Faggio