Proprietà e benefici del Rafano
Che cos’è il rafano o Cren? Quali sono i suoi componenti e quali proprietà benefiche possiede? Come si usa la radice a scopo fitoterapico? Quali sono le controindicazioni e a chi è sconsigliato il consumo?
- Che cos’è il rafano o Cren?
- Componenti del Rafano o Cren
- Rafano: proprietà e benefici
- Come utilizzare la radice di rafano per scopi medicinali o fitoterapici
- Impacchi di rafano
- Cataplasma di rafano
- Decotto di rafano
- Preparazione del decotto di rafano
- Utilizzi del rafano in cucina
- Calorie del rafano
- Controindicazioni
- Consiglio
- Curiosità
- Galleria foto Rafano – Cren e Senape
Che cos’è il rafano o Cren?
Il rafano, noto comunemente anche come ramolaccio, è un ortaggio invernale da sapore pungente dovuto alla sinagrina come la senape, che viene coltivato soprattutto per le molteplici proprietà fitoterapiche della sua radice bianca soda e carnosa che può essere consumata anche semplicemente grattugiata nelle insalate miste come la barbabietola o rapa rossa.
Componenti del Rafano o Cren
La radice di questo prezioso ortaggio è ricca di sali minerali quali: calcio, fosforo, potassio, ferro e magnesio; è una buona fonte di vitamine del gruppo B. Il rafano e d è straordinaria per l’apporto di vitamina C che supera di gran lunga quella degli agrumi anche dello stesso limone, del Kiwi e delle fragole.
Il rafano oltre a contenere circa il 95% di acqua è ricco di betacarotene, luteina, fibre e soprattutto un olio essenziale volatile costituito da varie sostanze (solfocianato di allile, solfocianato di fenilproprile, solfuro di diallile), che conferisce alla radice un sapore piccante, gradevole al palato per le sue caratteristiche note aromatiche e aromatiche sfruttate fin dai tempi antichi per la cura del raffreddore, delle varie infiammazioni delle vie aeree superiori e per la prevenzione dello scorbuto.
Rafano: proprietà e benefici
La radice del rafano possiede tante proprietà terapeutiche:
- è un antibiotico naturale che contrasta le infezioni batteriche delle vie aeree superiori, delle vie urinarie e di quelle biliari;
- è utile come antipiretico in casi di influenza e come balsamico in caso di raffreddore;
- rafforza il sistema immunitario;
- combatte i radicali liberi, ostacola l’invecchiamento cellulare grazie alla azione antiossidante della luteina, una sostanza che migliora l’elasticità e l’idratazione della pelle, protegge la vista ed è preziosa per prevenire la congiuntivite e per rinforzare gli occhi in caso di secchezza oculare;
- depura l’organismo dalle tossine accumulate nei tessuti, contrasta la ritenzione idrica favorendo la diuresi; favorendo la diuresi e combatte la ritenzione idrica;
- favorisce l’appetito nei casi di ostinata inappetenza;
- facilita la digestione, contrasta il meteorismo intestinale e sgonfia la pancia;
- stimola la produzione della bile e favorisce l’emulsione dei grassi;
- è un rimedio naturale per la cura delle affezioni della pelle come herpes, alopecia e macchie di vecchiaia;
- ha effetti benefici anche per la prevenzione del cancro;
- previene le malattie cardiovascolari come infarto e ictus;
- funziona da vasodilatatore e regola la pressione arteriosa.
Come utilizzare la radice di rafano per scopi medicinali o fitoterapici
Del rafano, come già detto, si usa la radice bianca, succosa e preferibilmente fresca per la cura di varie patologie che vanno dal banale raffreddore alla cura delle infezioni della cute.
Impacchi di rafano
Semplici impacchi di sola radice grattugiata o mescolata ad aceto di vino rosso sono efficaci per alleviare i dolori muscolari. Mescolata con un po’ di grappa e applicata è ottima per alleviare i dolori causati dall’infiammazione del nervo sciatico.
Cataplasma di rafano
I cataplasmi di radice grattugiata di rafano applicati sul petto aiutano a liberare le vie aeree superiori intasate dai muchi catarrali e bronchiali.
Decotto di rafano
Un decotto preparato con la radice del rafano è un efficace espettorante, ottimo per cura la bronchite, per stimolare la minzione, la depurazione dell’organismo e per la cura dell’anemia.
Preparazione del decotto di rafano
- Si prepara mettendo a bollire in 1 litro di acqua 20 grammi di radice di rafano.
- Si lascia macerare per una notte.
- Si filtra e poi si consuma.
La radice di rafano, consumata con moderazione ai pasti cotta o cruda, stimola la secrezione delle mucose gastriche, facilita la digestione, consente all’intestino di liberarsi dal ristagno di gas, migliora la circolazione sanguigna favorendo in tempi più brevi per il recupero delle forze in caso di spossatezza da stress o da convalescenza. Inoltre, la radice di rafano è un ottimo integratore di vitamina C visto che ne è ricchissima.
Utilizzi del rafano in cucina
La radice di questa preziosa pianta officinale o aromatica viene utilizzata in tempi recenti anche a scopo alimentare, infatti viene impiegata in cucina nelle insalate fresche, bollita nelle minestre, lessa per la preparazione di particolari torte rustiche e soprattutto per la realizzazione della famosa salsa cren, adatta per accompagnare e insaporire piatti a base di carne e di pesce. L’impiego del rafano in cucina risale al XVI secolo.
Calorie del rafano
Il consumo di rafano è consigliato anche nelle diete alimentari ipocaloriche; 100 g di rafano infatti apportano solo 48 Calorie.
Controindicazioni
Il consumo del rafano è controindicato nei soggetti che soffrono di problemi renali, di gastrite, e di ulcere gastriche, inoltre se ne sconsiglia l’uso in gravidanza e durante il periodo dell’allattamento poichè conferisce al latte un sapore non gradito al lattante.
Consiglio
Coloro che soffrono di congiuntivite o di cefalea, devono fare attenzione a maneggiare la radice di rafano in quanto, a causa del suo aroma molto intenso, può provocare irritazioni oculari e cefalea.
Informazioni utili: Rafano – Armoracia rusticana.
Curiosità
In Francia il rafano è chiamato senape dei tedeschi in riferimento al suo sapore acre e pungente che ricorda per l’appunto quello della senape una pianta officinale aromatica utilizzata dai tedeschi per preparare una salsa dal sapore piccante utilizzata per accompagnare pesce e carne.
Il rizoma o la radice del rafano conserva le proprietà terapeutiche finché è carnosa e ha odore forte e pungente. Per averla a disposizione in qualunque periodo dell’anno va lavata e conservata intera o a fette nel congelatore.
Anticamente la radice di rafano veniva consumata soprattutto dai marinai per accelerare il processo di cicatrizzazione delle ferite da taglio, di quelle provocate da ustione e soprattutto per prevenire lo scorbuto, una malattia causata da carenza di vitamina C.