Crisantemo proprietà terapeutiche e culinarie
Proprietà del crisantemo
Il crisantemo o Chrysanthemum o fiore d’oro, un fiore è un fiore molto antico e di facile coltivazione. Noto in Cina fin dal 400 a.C., si diffonde a scopo ornamentale in tutto l’occidente solo verso la fine del 1700.
Nel nostro Paese, questo splendido fiore è relegato alla commemorazione dei defunti negli altri paesi invece è considerato il simbolo della vita e della pace.
In Giappone, il crisantemo è il fiore nazionale (è presente nell’araldo della famiglia imperiale), in Cina come simbolo della felicità viene utilizzato per realizzare delle bellissime composizioni nuziali.
Al di là dei suoi significati, il fiore del crisantemo possiede benefiche proprietà terapeutiche grazie ai principi attivi contenuti nei suoi petali: flavonoidi, saponine, acido caffeico, olio essenziale ed acido clorogenico (un acido che stimola il metabolismo, favorisce la riduzione del grasso corporeo, regolarizza il livello di zuccheri nel sangue).
Tra le tante proprietà terapeutiche attribuite al crisantemo si annoverano quelle antiossidanti, antinfiammatorie, depurative, antifebbrili, decongestionanti per gli occhi e antidolorifiche.
L’infuso o tè cinese preparato con i petali essiccati del crisantemo regola la pressione del sangue; allevia il mal di testa e i dolori muscolari; contrasta l’influenza e il raffreddore.
L’olio essenziale di crisantemo oltre a possedere proprietà antifungine è un ottimo rimedio contro le punture delle zanzare.
Crisantemo in cucina
In cucina i fiori del crisantemo, in particolare la varietà nota come tanaceto o erba amara, vengono usati per preparare frittate, insalate, pietanze a base di pesce o carne e un delicatissimo liquore.
Calorie e valori nutrizionali
100 g di Crisantemi apportano 24 Calorie, 0,6 g di Lipidi, 0 g di Colesterolo, 3 g di Glucidi, 3,4 g di Proteine.
Studi e ricerche sul crisantemo
Recenti studi hanno evidenziato che le proprietà del crisantemo sono benefiche anche nell’allevamento di bovini.
Dal Cnr:
Sottoposto a pascolamento è in grado di ricacciare prontamente e fornire foraggio di buona qualità anche in tarda primavera quando il valore nutritivo di gran parte delle foraggere tradizionali, sia coltivate sia spontanee, decresce più rapidamente. Inoltre, è stata dimostrata la possibilità di conservazione del foraggio di crisantemo attraverso insilamento (una tecnica che si realizza per acidificazione della massa vegetale ad opera di microrganismi anaerobi) delle sue abbondanti produzioni primaverili.
La messa a punto di una nuova tecnica di raccolta meccanica del seme permetterà di coltivare il crisantemo, garantendo così la valorizzazione di una specie promettente per molteplici finalità d’impiego, che rappresenta quasi l’ideotipo di pianta ad uso multiplo.
Controindicazioni
Da evitare in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento, in caso di allergie e in associazione con altri farmaci.
Contiene un principio tossico ossia i Lattoni sesquiterpenici presenti in tutte le parti della pianta. La parte velenosa del Chrysanthemun è la linfa che può provocare dermatite da contatto, orticaria, eritema, prurito e desquamazioni.
Coltivazione del crisantemo
E’ possibile coltivare in vaso questo fiore o in giardino : guida alla coltivazione e cure del crisantemo