Equiseto coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

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L’equiseto è una pianta acquatica rustica adatta per le bordure di laghetti, stagni e facili da coltivare anche in vaso come pianta d’appartamento.

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Caratteristiche Equiseto – Equisetum

Al genere Equisetum appartengono diverse specie di piante vascolari della famiglia delle Equisetaceae, diffuse allo stato spontaneo alle diverse latitudini.

In generale l’equiseto è una pianta dotata di una robusta radice rizomatosa lunga più di 20 cm di colore marmoreo provvista di un ciuffo di radici avventizie o secondarie di colore scuro.

I rizomi, fertili e provvisti di gemme, danno origine a steli sotterranei stoloniferi e a steli aerei.

Le radici crescono ottimamente quando sono immerse a circa 10 cm dalla superficie.

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Gli steli, a seconda della specie sono cilindrici, rigidi, eretti o flessibili e di un bel verde scuro, sono cavi e scanalati longitudinalmente mentre verticalmente come nel bambù, a distanza di circa 3 -10 cm, presentano anelli o nodi di colore crema o nerastri. L’altezza dei rametti epigei sempre in relazione alla specie varia dai 20 ai 60 cm.

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Le foglie inserite a livello dei nodi a mo’ di collaretto, sono sottili e lanceolate e, quasi sempre, terminano con un apice appuntito brunastro. Le foglie dell’equiseto sono inserite direttamente sulla guaina dei nodi in quanto prive di picciolo.

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L’equiseto non produce fiori ma particolari infiorescenze apicali a forma di spighe contenenti numerosi sporangi che a maturazione liberano tante spore.

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Coltivazione Equiseto

Esposizione

La pianta pur sviluppandosi bene nei luoghi parzialmente ombreggiati predilige quelli luminosi e soleggiati per molte ore al giorno. Tollera abbastanza bene, soprattutto l’equiseto invernale, le basse temperature ma non i venti gelidi. Se allevato come pianta d’appartamento va collocato in luoghi luminosi e in vasi pieni d’acqua.

Terreno

Le piante di equiseto crescono ben in un terreno argilloso soffice, umido con pH leggermente acido oppure neutro ma spesso colonizzano anche i terreni incolti fino a diventare infestanti per la loro elevata capacità di propagazione.

Annaffiature

L’equiseto è una pianta molto esigente di acqua e pertanto va annaffiata regolarmente ed abbondantemente. Per assicurare il giusto grado di umidità al terreno delle piante allevate in casa si consiglia di lasciare il sottovaso sempre pieno di acqua.

Concimazione

Non richiede di essere fertilizzata ma prima della ripresa vegetativa è bene fornire una volta l’anno un concime specifico per piante acquatiche.

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Moltiplicazione Equiseto

L’equiseto poichè non produce semi, come i funghi e le felci ed altre varietà di piante ornamentali e officinali, si propaga naturalmente mediante spore e ancora meglio, nel periodo primaverile   attraverso la divisione del rizoma.

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Moltiplicazione per spore

Le spore sono cellule riproduttive contenute all’interno degli sporangi apposite strutture che nel caso dell’equiseto si trovano nelle infiorescenze a spighe portate all’apice dei fusti fertili.

Le infiorescenze quando raggiungono la maturazione completa (primavera) si aprono liberando le spore in esse contenute. Le spore una volta disseminate si liberano della capsula che le avvolge e come i semi germinano dando vita a nuove piante formando nuove radici rizomatose e nuovi fusti.

Moltiplicazione equiseto per divisione dei rizomi

Per ottenere nuove piante geneticamente uguali a quella madre basta portare a giorno l’apparato radicale e, utilizzando cesoie ben affilate e disinfettate, dividerlo in più parti. Ogni porzione con radici ben sviluppate e almeno uno stelo, vengono messe a radicare a circa 10 cm di profondità in un substrato soffice ed umido. Le nuove piante vanno poi allevate come le piante adulte.

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Impianto o messa a dimora dell’Equiseto

La pianta si può mettere a dimora tutto l’arco dell’anno anche se il periodo migliore è quello primaverile o autunnale. I rizomi vanno impiantati in buche profondo, umide e larghe circa il doppio delle loro dimensioni. In breve tempo la radice produrrà delle nuove piante composte inizialmente da uno stelo o fusto centrale ricoperto da sottilissimi rami di colore verde intenso.

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Potatura Equiseto

La pianta non va potata ma, in primavera, i cespi vanno comunque ripuliti e generalmente si recidono alla base gli steli vecchi e quelli danneggiati dal freddo.

Parassiti e malattie Equiseto

Si tratta di una pianta resistente agli attacchi dei parassiti comuni come afidi e cocciniglia e alle malattie fungine come l’oidio o mal bianco.

Cure

Le piante di equiseto coltivate nelle zone caratterizzate da un clima molto freddo, in inverno vanno trasferite in vasche e poste in un luogo protetto.

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Varietà di Equiseto

Tra le tante specie rustiche e meno rustiche ricordiamo quelle più diffuse e più conosciute.

Equisetum arvensis

Chiamato comunemente coda di cavallo o coda cavallina una specie che come le felci non produce fiori e neanche semi e si propaga mediante spore cellule riproduttive vegetali particolari rivestite di una capsula esterna che le protegge dalle condizioni climatiche avverse.

Equisetum ramosissimum

Una specie rustica diffusa in tutto il territorio italiano soprattutto in Sicilia, alta circa 1 metro, con radice rizomatosa, fusto irregolarmente ramoso, guaine verdi o variegate di nero verso l’apice e spighe brunastre lunghe circa 1 cm.

Equisetum hyemale

Chiamato equiseto d’inverno per la sua resistenza al freddo, alle malattie fungine e ai parassiti e una specie facile da coltivare sia in piena terra sia in vaso. Si tratta di una pianta con fusti cilindrici profondamente solcati, eretti, alti più di 1 metro e di colore verde brillante e che produce spighe apicali di colore giallo carico. A fine autunno la pianta dissecca per poi riprendere il suo ciclo vegetativo all’inizio della primavera.

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Equiseto scirpoides

Una varietà adatta alle bordure dei laghetti, alta circa 2 cm . Ha steli sottili, simili a cannucce, il cui colore verde contrasta con il nero delle bandine. In estate, tra  Luglio – Agosto, produce una spiga ovale.

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Usi equiseto

Gli equiseti, e in particolare il comunissimo equisetum arvensis, vengono impiegati per l’elevato contenuto di Silicio (Si) come rivitalizzanti delle piante debilitate e che stentano a produrre nuovi germogli. Efficace contro contro gli afidi e il ragnetto rosso ed altri parassiti animali è l’antiparassitario all’equiseto un antiparassitario biologico, non inquinante e non tossico per gli insetti utili ottenuto dalla macerazione dei rametti.

Curiosità

I fusti dell’equiseto d’inverno, rigidi e resistenti, anticamente venivano utilizzati come abrasivi per levigare e lucidare oggetti in legno e in metallo.

Il nome italiano dell’equiseto coda di cavallo deriva dal latino equus = cavallo e seta = crine, in riferimento ai suoi rami sottili che sembrano per l’appunto dei crini di cavallo.

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Proprietà dell’equiseto

Tra le circa 30 varietà di equiseto conosciute solo una, l’equiseto arvense, viene utilizzata anche a scopo fitoterapico per uso interno per il trattamento di infiammazioni del cavo orale, tonsillite, per la cura dell’acne, herpes labiale ed altre affezioni grazie alle sue benefiche proprietà astringenti, diuretiche, antinfiammatorie, antibatteriche, antimicrobiche e antiossidanti sono note fin dai tempi antichi.

Curiosità

L’equiseto è una pianta antichissima, secondo alcuni esperti botanici è comparsa sulla Terra circa 350 milioni di anni fa e per questo motivo è considerato un fossile vivente.

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