Drimia maritima – Scilla marittima
La Scilla marittima, Drimia maritima (L.) Stearn, nota anche come cipolla marina, è una pianta rustica spontanea che viene coltivata anche come ornamentale in piena terra e in vaso per le sue lunghe e persistenti infiorescenze.
- Caratteristiche generali della Drimia maritima – Urginea
- Fioritura
- Coltivazione della Drimia o Scilla maritima
- Esposizione
- Terreno
- Annaffiature
- Concimazione
- Drimia maritima: coltivazione in vaso
- Rinvaso
- Moltiplicazione della Drimia maritima
- Moltiplicazione per seme
- Propagazione per divisione dei bulbi
- Impianto o messa a dimora della Drimia
- Potatura
- Parassiti e malattie della Drimia maritima
- Cure e trattamenti
- Varietà di Drimia
- Drimia maritima Alba
- Drimia maritima Rubra
- Usi
- Proprietà della Scilla marittima
- La Drimia maritima è velenosa?
- Linguaggio dei fiori
- Curiosità
- Galleria foto Bulbose
Caratteristiche generali della Drimia maritima – Urginea
La Drimia maritima o Urginea è una bulbosa perenne della famiglia delle Liliaceae (o delle Asparagaceae) originaria del bacino del Mediterraneo. E’ diffusa allo stato selvatico in Asia Minore, Grecia, Malta, Spagna, Marocco.
In Italia la Scilla marittima è comune lungo le zone costiere molto sabbiose e, le sue lunghe infiorescenze a pannocchie portate da steli eretti alti anche 1-1,5 metri sono visibili anche da lontano.
La Drimia è una pianta erbacea perenne dotata di un grosso bulbo con un apparato radicale formato da poche radici succulente.
Il bulbo, costituito da tuniche esterne cartacee e da tuniche interne ricche di succhi, ha un diametro che varia dai 10 ai 20 cm e arriva a pesare anche più di 3 chili.
Le foglie si sviluppano in primavera, direttamente dal bubo, formando una rosetta basale molto decorativa di colore verde scuro. Sono grandi, coriacee, lanceolate e lunghe anche più di 30 cm. La pagina fogliare è glabra ma solcata per tutta la lunghezza da varie nervature parallele. Il margine è intero.
Le foglie della Drimia maritima appassiscono prima della fioritura per permettere al bulbo di andare in riposo ma vengono ricacciate nella primavera seguente.
Dal centro della rosetta di foglie durante il periodo della fioritura spunta uno stelo cilindrico eretto carnoso di colore verde biancastro, alto 70 -150 cm, talvolta anche 2 metri, terminante all’apice con una vistosa infiorescenza a pannocchia lunga 20-30 cm composta da un centinaio di piccoli fiori bianchi o rosati. L’infiorescenza sotto il peso dei fiori tende ad incurvarsi.
I fiori, ermafroditi e inodori, sono stellati e composti da 6 tepali bianchi con una costola mediana di colore marrone e con filamenti giallo-verdastri. Si aprono scalarmente a partire dal basso verso l’alto.
I frutti sono piccole capsule membranose loculicide con forma ovoide o ellissoide contenti piccoli semi.
I semi, 5 -10 per loculo, sono neri e luci. Hanno forma ovale con estremità acute e dentellate.
Fioritura
La Drimia maritima fiorisce in tarda estate, generalmente tra agosto e settembre. La fioritura comincia dopo che le foglie sono completamente secche,quasi cartacee, si protrae a lungo ed è molto decorativa.
Coltivazione della Drimia o Scilla maritima
Esposizione
Ama il pieno sole ma si sviluppa bene anche a mezz’ombra. Sopravvive alle temperature estive superiori ai 40 °C nelle regioni del Sud e nelle isole; tollera senza problemi anche le temperature invernali inferiori ai 5°C.
Terreno
Il terreno ideale per lo sviluppo del bulbo e delle poche radici è quello sciolto, sabbioso e quindi ben drenato. Nel terreno compatto il bulbo soffre e a causa del ristagno idrico.
Annaffiature
E’ una pianta che generalmente si accontenta delle piogge e quindi va annaffiata con moderazione, senza eccessi, nei periodi di prolungata siccità, raramente o quasi mai nei mesi caldi. In vaso si bagna leggermente il terreno, ma solo nel caso in cui il clima sia particolarmente asciutto.
Concimazione
Dalla ripresa vegetativa e fino a quando sono presenti le foglie, somministrare due tre volte un concime liquido trivalente per piante bulbose da fiore per favorire lo sviluppo delle foglie, l’ingrossamento del bulbo e la produzione dei fiori.
In alternativa, visto che la pianta di Drimia marittima va annaffiata di rado è preferibile apportare i pochi nutrienti indispensabili con una somministrazione annuale di concime granulare a lenta cessione, a fine dell’inverno, in dose di un terzo rispetto a quanto consigliato sulla confezione.
Drimia maritima: coltivazione in vaso
È una pianta che può essere coltivata tranquillamente anche in vaso purchè largo e profondo contenente terriccio abbastanza leggero, un mix di terra, torba e sabbia sul fondo.
Dopo l’impianto il vaso va collocato in una posizione soleggiata o al massimo a mezz’ombra. Per quanto riguarda gli apporti idrici bisogna ricordare che vanno limitati al minimo indispensabile e mai praticati nei mesi estivi quando sono presenti le infiorescenze anzi, è opportuno tenere la pianta in un luogo in cui il terreno rimanga abbastanza asciutto il più possibile.
Rinvaso
Il rinvaso della Drimia maritima va fatto quando le radici emesse dal bulbo fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua e preferibilmente nel periodo primaverile prima del risveglio vegetativo.
Moltiplicazione della Drimia maritima
La pianta si riproduce per seme e per via vegetativa mediante la divisione dei bulbi.
Moltiplicazione per seme
La semina si effettua in primavera ma viene poco praticata in quanto la germinazione dei semi richiede molto tempo, le nuove piante hanno caratteristiche diverse da quella originale a causa della mescolanza dei caratteri ereditari e per la produzione dei primi fiori bisogna aspettare molti anni.
Propagazione per divisione dei bulbi
Si effettua quando la pianta ha perso le foglie ed entra in riposo vegetativo.
- In autunno si estrae dal terreno il bulbo più grande;
- si separano i bulbilli che si sono formati intorno;
- si impiantano in piena terra o in vaso.
Impianto o messa a dimora della Drimia
Il bulbo si pone a dimora in un terreno sciolto molto ben drenato. Va interrato cad una profondità di 10 cm con la parte appuntita rivolta verso l’alto e lasciandola libera dal terreno per almeno 2-3 cm. Dopo l’impianto si somministra un po’ di acqua.
Potatura
Vanno eliminate le foglie secche e lo stelo con i fiori appassiti.
Parassiti e malattie della Drimia maritima
Le foglie tenere e carnose vengono rovinate dalle lumache e dalle chiocciole. Non teme gli attacchi degli afidi e della cocciniglia cotonosa perchè a causa della sua tossicità si comporta come repellente naturale.
Durante i mesi primaverili a causa delle piogge abbondanti il bulbo è soggetto al marciume delle radici e alla fusariosi una patologia fungina molto grave che ne provoca la morte.
Cure e trattamenti
E’ una pianta rustica che non necessita di grandi cure. I bulbi lasciati a dimora vanno protetti dal gelo intenso e prolungato con una pacciamatura di paglia.
Se disotterrati, vanno fatti asciugare all’aria e una volta ripuliti dai residui di terreno conservati in sacchetti con segatura riposti in un luogo privo di umidità.
Varietà di Drimia
Esistono esistono due varietà di Scilla maritima che differiscono per la grandezza del bulbo e il colore delle squame.
Drimia maritima Alba
La Scilla femmina o bianca, una varietà di piccole dimensioni che produce lunghe infiorescenze a pannocchie composte da piccoli fiori bianchi. Il bulbo grande e longevo ha tuniche esterne biancastre.
Drimia maritima Rubra
La Scilla rossa è una varietà che produce un bulbo con tuniche esterne rossastre. Ha la grandezza di un melone che può arrivare a pesare anche tre o quattro chili.
Usi
Le piante di Drimia recentemente vengono utilizzate a scopo ornamentale in vaso, nelle aiuole rocciose o per coprire angoli e piccoli muretti anche dei giardini delle regioni con clima freddo.
Le alte infiorescenze sono usate come fiori recisi in floristica.
Nelle zone costiere le piante di Drimia contribuiscono con le loro radici ad evitare la dispersione della sabbia ad opera del vento.
Il bulbo è talvolta viene utilizzato come veleno per topi, i quali attirati dal suo odore aromatico lo addentano e muoiono. In particolare, la varietà di Drimia rubra o Scilla rossa rossa contiene lo scilliroside, un potente topicida.
Proprietà della Scilla marittima
Fin dai tempi di Ippocrate e Galeno la pianta di Scilla o Drimia maritima è stata studiata per le sue virtù medicinali.
Teofrasto e Plinio due grandi filosofi e naturalisti la ricordano specialmente per la sua spiccata azione diuretica. Studi effettuati nel XVIII secolo hanno evidenziato che il bulbo tagliato a fette ed essiccato possiede proprietà cardiotoniche, simili a quelle della digitale, ed utile nella preparazione di farmaci per la cura dell’asma.
La Drimia maritima è velenosa?
Come già detto precedentemente il bulbo fresco è velenoso soprattutto le squame che per semplice contatto con la cute causano irritazioni e vesciche. Una intossicazione da ingestione si manifesta con nausea, vomito , disturbi intestinali, e alterazioni del ritmo cardiaco. Per tutti questi motivi la Legge vieta la commercializzazione erboristica di prodotti a base di Scilla, proprio a causa della sua tossicità.
Linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori la Scilla simboleggia la costanza.
Curiosità
In alcune regioni zone della Sardegna la pianta di Scilla marittima viene coltivata negli orti e davanti casa come pianta contro il malocchio.
La Drimia è chiamata comunemente Cipolla marittima o Cipolla di mare in riferimento alla somiglianza del bulbo che ricorda quello della comune cipolla.
Spesso il bulbo di Drimia viene confuso e venduto come bulbo di Amaryllis.