Dracena coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

La Dracena è una pianta d’appartamento sempreverde di facile coltivazione anche all’aperto nelle zone caratterizzate da un clima mite.

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Caratteristiche generali della Dracena o Dracaena

Il genere Dracena, appartenente alla famiglia delle Liliacee, comprende una vasta varietà di piante ornamentali tropicali apprezzate per la longevità e per fogliame coriaceo e decorativo.

Varietà di Dracena

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Esistono numerose specie di Dracena, e tra le più coltivate in appartamento ricordiamo:

Dracena massangeana

La pianta benessere che depura l’aria di casa ottima per combattere l’elettrosmog

Dracena sanderiana

Meglio conosciuta come lucky bamboo o tronchetto della fortuna

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Tutte le varietà, per lo più a sviluppo arbustivo, sono composte da robusti apparati radicali di tipo fascicolato, da tronchi eretti di colore marrone chiaro portanti ciuffi di foglie allungate di sottili o larghe il cui colore varia dal verde chiaro al verde prato.

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Alcune foglie presentano striature verticali giallastre altre bianche.

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Coltivazione Dracena

Esposizione

Predilige i luoghi luminosi ma teme i raggi diretti del sole e le correnti d’aria.

Terreno

Necessita di terreni soffici misti a torba e ben drenati.

Annaffiature

Richiede annaffiature regolari dalla ripresa vegetativa fino all’autunno e scarse durante il periodo invernale. In inverno è sufficiente mantenere il terreno appena umido. Dopo le annaffiature svuotare il sottovaso per evitare il marciume delle radici.

Concimazione

Una volta al mese somministrare del concime liquido specifico per piante verdi con un appropriato contenuto vitaminico oppure ogni tre mesi distribuire alla base della pianta del concime granulare a lenta cessione.

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Moltiplicazione Dracena

La pianta può essere propagata in primavera mediante talea.

Le talee apicali prelevate dalla pianta madre con cesoie ben affilate e disinfettate.

Le talee di fusto lunghe circa 10 cm, liberate dalle foglie secche, vanno prima trattate con un ormone radicante e poi interrate in un un piccolo vaso contenente terriccio a base di torba e sabbia.

Il vaso con la talea di dracena va chiuso con della plastica trasparente al fine di garantire il giusto grado di umidità per poi essere collocata in un luogo luminoso ma non al sole diretto e una temperatura intorno ai 20-24°C. Ogni giorno durante le ore più calde l’involucro va aperto per evitare la condensa.

Quando compariranno le nuove foglioline, vuol dire che la talea di dracena ha radicato ed è il momento giusto per liberarla dall’involucro di plastica, trapiantarla in un vaso più grande e coltivarla come una pianta adulta.

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Rinvaso Dracena

Il rinvaso si effettua ogni 2 anni circa in primavera utilizzando dei contenitori progressivamente più grandi e facendo attenzione a non traumatizzare o a rovinare le radici. Generalmente si rinvasa con tutto il pane di terra e si aggiunge del terriccio nuovo e fertile.

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Parassiti e malattie della Dracena

E’ una pianta ornamentale abbastanza resistente agli attacchi parassitari anche se talvolta  alla base delle ascelle fogliari possono annidarsi fiochi polverulenti biancastri dovuti alla cocciniglia.

Cure e trattamenti

Necessita di periodiche nebulizzazioni fogliari se l’ambiente è troppo secco e di tanto in tanto un lavaggio delle foglie con un panno umido.

Dracaena

Proprietà della dracena

E’ una pianta in grado di controllare l’umidità degli ambienti e grazie alla produzione di ossigeno ed alla rimozione del benzene prodotto dalla combustione delle sigarette, del toluene e dello xilene è una pianta utile che purifica l’aria.

E’ utilizzata anche per la produzione di prodotti estetici idratanti.

La dracena è velenosa?

E’ una pianta tossica per molte specie di animali, tra cui cani, gatti e cavalli. In particolare, la dracaena marginata se ingerita, per la presenza di saponine o glicosidi saponinici che agiscono irritando le mucose facendo gonfiare il muso degli animali.

Curiosità

Inizialmente considerata una pianta portafortuna da tenere in casa. Non a caso viene chiamata anche tronchetto della felicità o della fortuna.

Però negli anni ottanta si diffuse una leggenda metropolitana che voleva che all’interno dei tronchetti della felicità facesse il nido un ragno velenoso (una migale), secondo alcune versioni inoltre il morso di tale ragno avrebbe procurato l’AIDS, malattia che stava iniziando a diffondersi proprio in quegli anni. Questa diceria causò una drastica diminuzione della presenza di questa pianta, all’epoca molto comune, all’interno delle case degli italiani.

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