Castagno – Castanea sativa

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Castagno-Castanea sativa

Il castagno è un albero fruttifero molto longevo coltivato per la produzione delle castagne, della legna, del tannino, del miele e anche per le proprietà benefiche e i principi contenuti nei suoi tessuti vegetali.

Castagneto-riccio-castagna

Caratteristiche del Castagno – Castanea sativa

Il castagno, nome scientifico Castanea sativa, è un albero fruttifero a foglie caduche della famiglia delle Fagaceae, originario della Cina è diffuso in America, Asia, Europa, in tutta l’area mediterranea e soprattutto in Italia dove i castagneti da secoli, allo stato rustico, hanno colonizzato vaste zone a partire dai  600 metri di altitudine.

castagno

Il castagno ha un apparato radicale fascicolato robusto e molto profondo grazie al quale l’albero, che raggiunge anche i 25 metri di altezza, è stabile anche ai forti venti. Talvolta le radici  degli esemplari più vecchi fuoriescono dal terreno.

Castagno-tronco

Il tronco e i rami sono rivestiti da una corteccia liscia di colore bruno-rossastra che con gli anni (10-15) diventa di colore grigio-bruno, si ispessisce, e presenta profonde screpolature longitudinali.

castagno

Il fusto eretto e per lo più tozzo, si ramifica dando vita ad una larga chioma frondosa il cui diametro può superare anche i 5-7 metri in larghezza.

Castagno-foglie-frutto

Le foglie del castagno, lunghe mediamente 15 cm, coriacee e di colore verde scuro, sono disposte sui rami alternamente.

Foglie_Castagno

Esse hanno forma ellittico-lanceolata, con margini dentati, apice acuminato e base leggermente cuneata.

Foliage

Le foglie che persistono sui rami per circa 4 – 5 mesi, danno un valido contributo al foliage autunnale assumendo delle bellissime tonalità di colore giallo-arancio; quando cadono al suolo formano ai piedi della pianta un folto tappeto di colore marrone scuro.

Castagno-fiori

I fiori, unisessuali, maschili e femminili, sono riuniti in due tipi di infiorescenze che compaiono e si  evolvono dopo la comparsa delle foglie:

I fiori maschili, che spuntano per prima, sono portati in infiorescenze amentiformi erette, lunghe da 10 – 20 cm e, quelle più fertili si distinguono per la presenza di lunghi stami e antere più grandi e rigonfie;

Castagno-infiorescenza-fiori

i fiori femminili, sono meno numerosi, solitari o aggregati e sono localizzati alla base delle infiorescenze staminifere; essi sono protetti da un involucro verde, squamoso, comunemente detto riccio, dapprima verde, quindi giallo-marrone a maturità.

Castagno-fioritura

Fioritura del castagno: la fioritura dura circa 1 mese e, varia in relazione alle condizioni climatiche primaverili, in funzione della latitudine; generalmente si verifica tra la fine di Maggio e la metà di Luglio. Il castagno è una pianta anemocora ciò significa che la dispersione del polline è affidata al vento.

Castagno-ricci

I frutti o meglio le castagne, sono acheni (1-3) racchiusi all’interno di ricci spinescenti di colore verde che virano al marrone scuro a maturazione completata.

castagne

Le castagne, cuoriformi e schiacciate, sono rivestite da una buccia coriacea esterna lucida di colore marrone scuro che racchiude una polpa ricca di carboidrati, ricoperta da una spessa pellicola rugosa che nei marroni, una varietà diversa, è più liscia e non si incunea all’interno della polpa.

I castagni sono anche piante mellifere, il miele ottenuto da questi fiori è decisamente particolare, di colore bruno, cristallizza con difficoltà, ed ha un sapore molto aromatico, con una leggera punta di retrogusto amarognolo.

Castagneto-foto

Coltivazione del Castagno

  • Esposizione: è un fruttifero esigente di luce e di sole diretto pertanto va collocato lontano da altri grandi alberi. Anche la quota varia a seconda delle regioni: al nord un castagneto può essere coltivato dai 200 fino ai 900 metri. mentre in quelle meridionali anche  a quota fino ai 1200-1300 metri.
  • Terreno: il castagno predilige i terreni pianeggianti o leggermente in pendenza purchè profondi, sciolti mediamente freschi con valori di pH compresi tra  5-6,5. Valori di pH più alti vanno corretti facendo ricorso ad opportune concimazioni o fertilizzanti ammendanti a base di solfato di ferro. E’ un fruttifero infatti, che non tollera i terreni calcarei e molto compatti.
  • Irrigazioni: le pianti giovani che non sono ancora entrate in produzione, vanno irrigate almeno ogni 20 giorni nei periodi di prolungata siccità e in estate. Gli alberi di castagno adulti e ben sviluppati  invece si accontentano delle piogge.
  • Concimazione: quando si effettua il sesto di impianto è opportuno arricchire il terreno con composto organico complesso del tipo NPK 20-10-10, in modo tale da assicurare i nutrienti indispensabili alle piante per i primi 2-3 anni. In seguito saranno indispensabili le concimazioni di fosforo e potassio. Negli allevamenti biologici per i giovani castagni è pratica comune utilizzare il sovescio di leguminose sostituito al momento dell’entrata in produzione con un prato che taglio dopo taglio fornirà la sostanza organica  necessaria per l’ingrossamento dei frutti e nello stesso tempo renderà più agevole la raccolta degli stessi.

Moltiplicazione del Castagno

Il  castagno si riproduce naturalmente per seme ma viene propagato per via agamica mediante  innesto di talea di rami.

Semina del castagno

Alla semina in vaso si preferisce quella direttamente a dimora per evitare traumi all’apparato radicale.

La semina del castagno viene effettuata ponendo i semi in buche distanti tra 50 cm e le nuove piante verranno allevate in esse per 1-2 anni. Durante il periodo dello sviluppo, le piante avranno bisogno di concimazioni organiche adeguate per la loro normale crescita e di periodici interventi di diserbo contro le infestanti. Le piante più deboli vanno eliminate; alla fine del terzo anno, quando le piante saranno alte più di 1, 5 mrtri,  potranno essere innestate con le varietà preferite di castagne e marroni e solo alla fine del quarto o quinto anno si impianteranno a dimora definitiva.

Propagazione del castagno per innesto

Un altro modo per ottenere piante produttive in minor tempo è l’innesto di varietà selezionate su franco portainnesto sano e vigoroso. L’innesto a doppio spacco inglese  (raramente a zufolo e a corona) si effettua  verso la fine della primavera periodo in cui sono scongiurate le gelate notturne.

Impianto o messa a dimora diretta

L’impianto potrà avvenire soltanto dopo aver effettuato uno studio della qualità e della struttura del terreno nonché dopo aver valutato l’esposizione e la presenza delle condizioni adatte per la pianta.

La messa a dimora delle piante può essere effettuata direttamente utilizzando delle piante precedentemente innestate in vivaio oppure è coltivando i franchi da seme e procedere poi da se all’innesto scegliendo le varietà più desiderate.

Le piante di castagno acquistate in vivaio vanno messa a dimora definitiva dal secondo anno di età e il periodo migliore è quello autunnale.

Le buche destinate all’impianto vanno devono essere molto profonde e ben lavorate con una dimensione minima di un metro cubo. Dopo la messa a dimora delle piante di castagno si procede subito con un concimazione di fondo sistemando ai bordi almeno 30 kg di letame maturo.

Per i sesti di impianto che variano a seconda del portainnesto utilizzato e della fertilità del terreno,  le distanze variano dagli 8 metri ai 10 metri sulle file e e tra le le file.

La produzione, che generalmente avviene dopo circa 4 anni dalla germinazione, non è costante in quanto ad annate di ottima produzione con frutti grandi e di ottima qualità si alternano annate di magra con frutti piccoli e meno prelibati.

Un altro modo per ottenere piante produttive in minor tempo è l’innesto di varietà selezionate su franco portainnesto sano e vigoroso. L’innesto a doppio spacco inglese  (raramente a zufolo e a corona) si effettua  verso la fine della primavera periodo in cui sono scongiurate le gelate notturne.

Potatura del castagno

Gli alberi del castagno generalmente vengono allevati in forma libera o naturale. Nei primi anni si effettua comunque una leggera potatura in modo da aiutarne la crescita verticale. Successivamente si interviene solo per dare armonia di forma alla chioma, per alleggerirla e per favorire il soleggiamento delle sue parti più interne. Si potano i rami secchi, si accorciano quelli spezzati dal vento o dal peso della neve. Si recidono alla base i polloni e i succhioni per evitare che essi sottraggano energia e nutrienti alla pianta.

Castagne-raccolta

Raccolta delle castagne

La raccolta delle castagne avviene in autunno quando i ricci maturi cadono dalla pianta. Per rendere più agevole la raccolta il suolo sottostante alle piante deve essere ripulito dalle erbe infestanti e poi si procede a liberare le castagne dai ricci utilizzando appositi strumenti.

Conservazione delle castagne

La conservazione delle castagne si effettua in diversi modi che per la buona riuscita richiedono tutti come operazione preliminare l’eliminazione dei frutti guasti e successivamente un locale fresco e asciutto: Guida alla conservazione delle castagne.

Cancro-malattia-pianta

Parassiti e malattie del Castagno

In Italia e in tutta Europa, da decenni, i castagneti sono stati rovinati dall’attacco di alcuni patogeni, e dalla diffusione di malattie fungine e virali difficili da debellare anche con rimedi chimici molto potenti.

Cancro-legno

Malattie fungine, batteriche e virali del castagno

Tra le malattie del castagno, le più più gravi fino al secolo scorso, sono state senza dubbio come dai gravissimi danni accertati e documentati:

il cancro corticale, causato dalla Cryphonectria parasitica un fungo che produce rapidamente la necrosi dei tessuti vegetali  infettati;
la Phytoptora cambivora, un fungo radicale che causa il cosiddetto mal dell’inchiostro esi manifesta soprattutto in zone caratterizzate da un clima molto umido. Per fortuna, oggi, il cancro corticale ed il mal dell’inchiostro sono stati debellati sostituendo i vecchi alberi con allevamenti di castagni ibridi resistenti ai loro attacchi.

Cancro-rameale-piante

Oggi i castagni restano comunque sensibili  alle comuni malattie fungine che colpiscono tante altre varietà di piante ornamentali, ortive e da frutto quali:

Cancro-legno-foto

Parassiti animali del castagno

Tra i parassiti animali tipici del castagno che possono arrecare danni e ai castagni ricordiamo quelli più comuni:

  • i lepidotteri defogliatori,
  • il cinipide del castagno una particolare vespa che porta al deperimento dei castagneti da frutto e dei boschi castanili compromettendo seriamente la produzione a livello nazionale delle castagne e del legno, insetti galligeni, che però in genere non causano danni molto gravi sugli alberi adulti;
  • il Balanino del castagno, Curculio elephas, le cui  larve danneggiano le castagne racchiuse in ricci meno spinescenti, causandone la cascola;
  • l’Afide giallo e l’Afide nero (Lachnus longipes),
  • la Carpocapsa delle castagne, le larve di questa piccola farfalla devasta i frutti rendendoli immangiabili;
  • il Ragnetto rosso,
  • il Ragnetto delle fagacee.
  • il Maggiolino,
  • il Rodilegno rosso,
  • lo Scarabeo rinoceronte del castagno, Orycetes nasicornis.

Scarabeo rinoceronte del castagno -Orycetes nasicornis

Cure e trattamenti

Per prevenire o curare le diverse patologie che interessano i castagneti e preservare il raccolto delle castagne bisogna intervenire in tempo effettuando i dovuti trattamenti e attuando una strategia di lotta in base alla diagnosi effettuata o alle malattie che si intende contrastare.

Utilizzi del castagno, dei frutti e delle parti vegetali

Fin dai tempi remoti, il castagno è stato una fonte primaria di cibo per tutti gli essere viventi, esseri umani, per il bestiame in particolare suini e per gli animali selvatici.

La produzione delle castagne, oggigiorno, invece è destinata soprattutto al mercato come prodotto fresco ed essiccato, per la produzione di un’ottima farina utilizzata in cucina per la realizzazione di ricette sia dolci che salate (castagnaccio, ciambelle, crepes, pasta fresca, gnocchetti, ecc.). La farina di castagne è indicata anche nella dieta dei celiaci in quanto non contiene glutine.

torta-castagne-marron glacé

I marroni, cugini stretti delle castagne, apprezzati per i frutti molto grossi, per la maggiore facilità di pulitura degli stessi, e per il loro inconfondibile sapore aromatico, in pasticceria o nelle industrie dolciarie, vengono trasformati in deliziosi marron glacé, oppure utilizzati nella cucina gourmand per realizzare risotti prelibati e secondi piatti inediti.

castagne-arrostiteLe castagne vengono consumate in tantissimi modi: castagne essiccate, spellate con alloro, come caldarroste abbrustolite sulla brace semplicemente bollite in acqua o nel latte con il guscio leggermente inciso, per evitare che il vapore dovuto alla cottura farà esplodere l’involucro semi legnoso.

Miele-castagno
Dai fiori del castagno molto melliferi si ottiene un ottimo miele che viene raccolto dagli apicoltori tra i mesi di giugno e ottobre. È un miele scuro, dall’odore aromatico, dal sapore lievemente amarognolo, fonte di proteine, vitamine B e C e di sali minerali, noto per le sue proprietà anti-infiammatorie e anti-batteriche.

Il legno del castagno ricavato dal tronco e dai rami più grossi viene utilizzato per la produzione di mobili, tannino, in edilizia per la produzione di assi, in viticoltura e frutticoltura per la produzione di pali di sostegno per le giovani piante. La legna del castagno è invece poco apprezzata come legna da ardere nel camino o nelle stufe in quanto se non è stagionato in maniera corretta, produce molto fumo, scoppietta e sprigiona scintille.

Castagno-ricci

Utilizzi in medicina del castagno

In erboristeria le foglie, le gemme, la corteccia e il miele del castagno vengono usati per la preparazione di decotti o infusi di foglie per contrastare la tosse secca, la ritenzione idrica e la cellulite.

Nella farmacopea tradizionale i principi attivi del castagno vengono usati in sinergia ad altre erbe per la preparazione di pomate o creme topiche per impacchi utili a favorire il drenaggio dei liquidi, come edemi o gambe gonfie e pesanti.

Curiosità sul castagno

Il castagno è annoverato nella lista degli alberi più antichi del nostro Pianeta: secondo studiosi esperti di botanica la sua comparsa risale al Cenozoico ovvero circa 10 milioni di anni fa.

 

Simbologia del castagne

Nella simbologia onirica le castagne sono segno di buon augurio, di prosperità. Regalate alle persone care, parenti, amici si augura loro un lunga vita ricca di soddisfazioni e felicità.

false-castagne-ippocastano

Il castagno è velenoso?

I frutti del castagno sono commestibili, ma non vanno confusi con quelle dell’ippocastano che sono chiamate castagne matte che sono tossiche per l’uomo.

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