Aristolochia coltivazione

Autore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche

Aristolochia-fiore-pipa

L’Aristolochia è una pianta rampicante di facile coltivazione adatta a decorare pergolati, grate, tralicci e muri.

Aristolochia-clematis

Caratteristiche Aristolochia

Il genere Aristolochia della famiglia delle Aristolochiaceae diffuso in tutte le regioni tropicali e temperate della Terra, comprende diverse specie di piante erbacee perenni o decidue a sviluppo arbustivo.

Tra le varietà più coltivate e diffuse ricordiamo l’Aristolochia clematitis, l’Aristolochia sempervivens e l’Aristolochia macrophylla.

La pianta caratterizzata da una crescita molto veloce e, a seconda della specie, può raggiungere i 6 metri di altezza e svilupparsi in larghezza formando folti cespugli di 30-40 cm.

La radice è rizomatosa e stolonifera.

Lo stelo è liscio ed eretto o leggermente ritorto.

Le foglie sono alternate e cordate, con nervature evidenti, per lo più cuoriformi (simili a quelle del convolvolo o dell’Ipomea).

Aristolochia-foglia

Le foglie larghe circa 30 cm sono di colore verde intenso con riflessi bluastri.

Aristolochia-fiore

I fiori, grandi e molto decorativi, hanno la forma di una pipa di colore giallo-verde all’esterno e rosso scuro all’interno.

I fiori dell’Aristolochia, nella maggior parte delle specie, emanano un intenso profumo e, come la Nepenthes, funzionano come delle vere e proprie trappole per gli insetti pronubi permettendone l’entrata ma bloccandone l’uscita a causa dei numerosi peli interni che fungono da barriera.

Solo a fecondazione avvenuta e con l’appassimento del fiore, gli insetti intrappolati, ricoperti di polline, potranno uscire ed andare ad impollinare un’altra pianta.

Aristolochia-coltivazione

Il frutto è una capsula deiscente con molti semi endospermici (con embrione particolarmente ridotto).

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Fioritura

L’Aristolochia fiorisce nel periodo primavera-estate.

Aristolochia-coltivazione

Coltivazione Aristolochia

Esposizione

Pur esento una pianta abbastanza rustica predilige i luoghi luminosi, ben arieggiati ma riparati dai venti. Nelle zone costiere può essere coltivata anche all’ombra parziale in modo da evitare le ustioni delle foglie dai raggi diretti del sole delle ore più calde. Ama il clima mite e non tollera le basse temperature.

Terreno

Pur crescendo ben in qualunque tipo di terreno predilige quello soffice, sciolto ricco di sostanza organica e soprattutto ben drenato.

Annaffiature

E’ una pianta che va regolarmente annaffiata dalla ripresa vegetativa fino alla tarda estate con una frequenza media di almeno 2 volte a settimana nei periodi di grande caldo. In inverno le annaffiature vanno invece ridotte al minimo.

Concime-pellettato

Concimazione

dalla primavera fino alla fine dell’estate, ogni 15 giorni,  somministrare un fertilizzante liquido ricco in Azoto (N), Fosforo (P) e Potassio (K), diluito nell’acqua delle annaffiature (ridurre alla metà dose rispetto a quanto riportato nella confezione del fertilizzante).

Aristolochia-moltiplicazione

Moltiplicazione Aristolochia

La pianta può essere propagata per talea nel mese di luglio. Con cesoie ben affilate e disinfettate, si prelevano delle talee lunghe circa 10 cm tagliandole obliquamente subito sotto il nodo. Si lasciano solo alcune foglie apicali mentre si eliminano quelle poste più in basso. Le talee vanno messe a radicare in un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali.

Il vaso contenente le talee va collocato in un luogo a temperatura costante intorno ai 18°C mantenendo il terreno leggermente umido.

A radicazione avvenuta (comparsa di nuovi germogli), le nuove piante alte circa 5 cm si trapiantano in vasi singoli e fatte crescere in un luogo fresco e riparato dai raggi diretti del sole.

Trapianto dell’aristolochia

Il trapianto a dimora definitiva si effettua quando le piante sono abbastanza sviluppate, resistenti ai raggi solari e possono essere trattate come le piante adulte.

Aristolochia-macrophylla-potatura

Potatura Aristolochia

Per stimolare l’emissione di nuovi tralci laterali, a febbraio, si tagliano i rami più lunghi per circa un terzo della loro lunghezza e nel pieno vigore della pianta si cimano di poco gli apici vegetativi.

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Parassiti e malattie dell’Aristolochia

Teme il marciume delle radici causato dal ristagno idrico e tra le malattie fungine soffre l’oidio o mal bianco solo se il clima è troppo umido.

Aristolochia-foglie

Cure e trattamenti

A scopo preventivo trattare le piante con prodotti specifici; evitare i ristagni idrici per prevenire il marciume delle radici; in inverno proteggere il piede della pianta dal freddo e dal gelo effettuando una leggera pacciamatura di paglia o foglie secche.

Usi dell’Aristolochia

La maggior parte delle specie di Aristolochia vengono utilizzate a scopo ornamentale per rivestire muri, pergolati o porticati. Anticamente e ancora oggi, le parti della pianta di Aristolochia vengono utilizzate nella medicina popolare cinese per favorire il parto, prevenire le infezioni.

Gli steli dell’Aristolochia manshuriensis sono impiegati come antinfiammatori, diuretici e galattogeni mentre della Contorta e della Debilis per la cura di dolori gastrici e contro gli edemi. Anche i frutti di entrambe le specie vengono per curare infezioni delle vie aeree superiori e contro le emorroidi.

Le radici della Debilis vengono utilizzate per combattere i dolori addominali, le cefalee, infezioni cutanee e per alleviare il prurito e il bruciore da punture di insetti mentre quelle dell’Aristolochia clematis vengono impiegate come astringente, emmenagogo e come la salvia e l’arnica come vulnerario per favorire la cicatrizzazione delle ferite.

L’Aristolochia è velenosa?

Nonostante i vari utilizzi nella medicina tradizionale cinese la pianta di Aristolochia è tossica e velenosa per ingestione pertanto l’uso in fitoterapia è vietato in quanto i suoi principi attivi tra cui acido aristolochico, resina, alcaloidi, pigmenti, tannini e olio essenziale che potrebbero causare irritabilità, insufficienza venosa, dolori intestinali, gravi malattie renali e carcinomi.

La pericolosità di questa pianta per la salute è stata scoperta negli anni novanta.

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Varietà e specie di Aristolochia

Esistono diverse specie di questa particolare pianta perenne e quasi tutte coltivate a scopo ornamentale soprattutto nelle regioni centro meridionali e nelle isole del sud Italia.

Aristolochia Gigantea

E’ una rampicante erbacea tropicale originaria del Brasile, della Colombia e di Panama. E’ una sempreverde  con foglie obovate quasi cuoriformi come quelle dell’ipomea e grandissimi fiori penduli, profumatissimi privi di petali che in boccio hanno la forma di un rene o di un fagiolo di colore crema o rosso cupo. Fiorisce copiosamente dalla primavera all’estate. I fiori quando sono completamente schiusi sono di colore rosso scuro screziato di bianco. Si coltiva all’aperto solo nelle zone costiere meridionali in quanto teme il freddo.

Aristolochia elegans o Aristolochia littoralis

Conosciuta anche come Aristolochia littoralis è un rampicante sempreverde originaria delle zone tropicali del Brasile. Nel pieno dello sviluppo vegetativo può superare anche i 20 metri di altezza. Gli steli simili a quelli dei vitigni sono ricoperti da foglie cuoriformi. In estate produce fiori grandi fiori tubolari decorativi e profumatissimi. Anche questa specie va coltivata in un luogo luminoso e arioso, e va protetta dalla luce diretta del sole nelle ore più calde del giorno.Necessita di regolari annaffiature nei periodi di prolungata siccità e in estate. Il terreno ideale deve essere ricco di sostanze organiche e ben drenato.

Aristolochia Fangchi

E’ una pianta erbacea perenne originaria della Cina  dove cresce allo stato rustico cresce nelle valli e lungo i torrenti. I lunghi vitigni, che possono facilmente superare i 5 metri di altezza, sono ricoperti da foglie oblunghe. In tarda primavera, tra maggio e giugno, produce fiori di colore violetto a cui fanno frutti a forma di capsula globosa.

Aristolochia  Clematitis

E’ una pianta erbacea originaria dell’Asia Minore, del Caucaso e del Mediterraneo, la si trova allo stato spontaneo lungo i fossati, le rive dei fiumi,  sui terreni incolti o come infestante nei campi e nei vigneti fino a 1000 metri di altitudine. E’ un’erbacea perenne, alta 40-90 cm, con rizoma stolonifero strisciante, fusti rigidi e angolo­si, foglie grandi, picciolate, cordate alla base, fiori peduncolati, ventricosotubulosi di colore giallo.

Curiosità

La pianta di Aristolochia è stata classificata per la prima volta da Carlo Linneo (Carl von Linné) il padre della moderna tassonomia animale e vegetale. Alcune specie sono protette perchè a rischio di estinzione. L’Aristolochia gigantea nei paesi anglosassoni è conosciuta come Giant Pelican Flower o anche come Oreja de Elefante.

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