Agrotidi o nottue, cosa c’è da sapere sui bruchi che attaccano le piante

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Rita Paola Maietta
  • Giornalista Pubblicista

Gli agrotidi, detti anche nottue, sono dei bruchi che attaccano la radice degli alberi. Scopriamo insieme come imparare a conoscerli e a contrastarli. 

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I bruchi di agrotidi (o nottue), il cui nome scientifico è Agriotes lineatus attaccano la zona situata tra radici e fusto delle piante. Una zona che, tecnicamente, viene chiamata colletto. Sono pericolosi perché, scavando scavando, potrebbero arrivare all’interno del fusto, facendolo spezzare. L’attività di questi bruchi si fa più massiccia soprattutto di notte.

Del resto, si tratta di larve di farfalle molto simili a grossi bruchi, non propriamente bruchi. Comunemente vengono chiamati vermi grigi o bruchi defogliatori. Di giorno vivono nel substrato e di notte escono per mangiare, risalendo la pianta.

A seconda delle piante attaccate, variano i danni che gli agrotidi possono provocare. Ad esempio, se attaccano i carciofi, sono in grado di scavare gallerie, percorrere le nervature principali della foglia e poi raggiungere i capolini alla base. Basti pensare che, se l’infestazione è grave, tutte le piante colpite devono essere distrutte.

Di seguito, cercheremo di darti una guida il più accurata possibile, per conoscere le nottue al meglio e per capire come contrastarle efficacemente.

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Agrotidi: caratteristiche

Con il termine agrotide ci si riferisce a diversi insetti che possono essere diversificati sula base dei vegetali che colpiscono. In linea di massima, possono essere intese come farfalle grandi o medie, notturne, prevalentemente di colore marrone. Le loro larve, chiamate comunemente bruchi, si aggirano attorno ai 30-44 millimetri di grandezza ed appaiono parecchio tozze. Il loro colore non differisce molto dal verde o dal marrone, ma le gradazioni di colore possono essere molto diverse.

Questi bruchi banchettano sulle nostre piante soprattutto al calar del sole. Di giorno, sarà facile notare il loro passaggio perché lasciano degli escrementi neri dalla forma rotonda. Un altro segnale del loro passaggio è ben visibile sulle foglie. I bruchi, infatti, passando su di esse lasciano delle erosioni. Ad esserne interessate sono prima le pagine inferiori. Successivamente, viene coinvolta l’intera lamina tanto che, nei casi peggiori, restano soltanto le nervature primarie ed i piccioli.

Le defoliazioni possono essere anche gravi e potrebbero portare il vegetale ad avere difficoltà a svilupparsi. Dopo aver attaccato le foglie, i bruchi attaccano le radici ed i bulbi, in quello che viene chiamato colletto. Questi elementi vengono seriamente danneggiati ed erosi. Nei casi estremi, la pianta viene portata alla morte. 

Tieni presente che, si tratta di parassiti che attaccano principalmente in piena terra, quindi nell’orto e difficilmente nelle piante in vaso. Prediligono spazi in cui ci sono delle varietà di piante o gruppi di ortaggi. Le farfalle adulte non rappresentano un pericolo, poiché si cibano del nettare dei fiori. Il problema sono le loro larve e, quindi, la deposizione da parte loro delle uova. E’ dalle uova che possono nascere le specie dannose di bruchi e larve. Il periodo che preferiscono va da marzo ad aprile fino ad ottobre-novembre. 

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Agrotidi: le piante che preferiscono attaccare

A queste larve interessa attaccare la maggior parte delle piante dell’orto. Non è escluso che si interessino anche a vegetali erbacei o ad arbusti.

Tra gli ortaggi prediletti spicca il carciofo al quale, gli agrotidi possono causare dei seri danni. Al loro interno, infatti, scavano gallerie e possono portarli alla distruzione. Seguono i fagiolini, le patate, i broccoli, le carote, le lattughe, le cicorie, gli spinaci, il mais i cetrioli, i pomodori, le bietole, i ravanelli ed i fagioli. Tra le erbe aromatiche il basilico mentre tra i fiori le dalie.

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Agrotidi: come difendersi

Per potersi difendere dalle agrotidi possono servire delle esche avvelenate. In alternativa, puoi usare dei trattamenti specifici che, come ingrediente principale, utilizzano l’assenzio. Le esche possono essere anche a base di crusca o lindano. Anche il Bacillus thuringiensis può aiutare. Se la situazione sembra essere fuori controllo, allora è il caso di ricorrere al piretro o al rotenone.

Per prevenire l’arrivo delle agrotidi, può essere utile scavare con la zappa la terra che si trova attorno alla coltivazione. Un altro modo è quello di inserire dei colletti di cartone. Nel carciofo, invece, le nottue possono essere contrastate grazie agli infusi di pomodoro che fungono da repellente. Questi dovrebbero essere vaporizzati sulle piante quando è il momento della fase del volo di questi parassiti.

Un altro modo per contrastarli, soprattutto se le tue piante sono poche, è quello di scuotere le foglie una ad una per farli cadere e raccoglierli. Esistono anche dei nemici naturali delle nottue: si tratta delle cornacchie e degli stornelli che, però, possono arrecare danni ulteriori alle coltivazioni, cibandosene.

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Agrotidi (o nottue) cosa c’è da sapere sui bruchi che attaccano le piante – foto e immagini

Ora che gli agrotidi non hanno più segreti per te, non ti resta che provare a salvaguardare le tue piante efficacemente. Prima di metterti a lavoro, però, dai un’occhiata alla nostra galleria di immagini.