Peperoncini piccanti semi

Revisore:
Laura Bennet
  • Docente sc. biologiche
Autore:
Tiziana Morganti
  • Dott. Storia Moderna

Ci sono alcuni alimenti che nella cucina italiana trovano una vera e propria esaltazione. Uno di questi è il peperoncino piccante che, oltretutto, è anche molto semplice da coltivare in casa. Scopriamo, dunque, come estrarre e conservare i suoi semi per avere delle piante forti e rigogliose.

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La cucina italiana è nota nel mondo per i suoi sapori intensi, gli aromi avvolgenti e per la qualità delle materie prime. Tre elementi che, miscelati insieme, danno vita a dei piatti indimenticabili. Alcuni di questi, poi, sono caratterizzati anche da una grande personalità conferita, ad esempio, dall’aggiunta di peperoncini piccanti.

Quest’alimento, infatti, è in grado di conferire sia ai primi piatti che alle seconde portate una nota intensa e di grande brio. Oltre a questo, poi, è comprovato che il suo utilizzo abbia un impatto positivo anche sulla salute di chi ne fa uso. A beneficiarne, ad esempio, sembra essere soprattutto la circolazione e, di conseguenza, anche la pressione sanguigna. In quest’ultimo caso, poi, l’intervento positivo è duplice, visto che l’aggiunta di una giusta dose di piccante può ridurre notevolmente l’utilizzo del sale senza togliere gusto ad una pietanza.

Detto questo, dunque, si comprende come il peperoncino piccante sia uno dei grandi protagonisti della cucina italiana, guadagnando un posto d’eccezione anche all’interno di un orto. Nel caso specifico della sua pianta, poi, non richiede nemmeno uno spazio particolarmente ampio od una cura troppo specifica.

Per questo motivo, dunque, è possibile trovare traccia della sua presenza anche su un balcone di piccole dimensioni o su di un davanzale. In questo modo, infatti, è possibile avere a portata di mano sempre la giusta quantità della qualità preferita.

Per ottenere un risultato simile, però, è fondamentale capire come utilizzare e, soprattutto, conservare i semi di peperoncino piccante. Anche in questo caso ci si trova di fronte ad una sfida molto semplice da affrontare. Conservare di anno in anno le sementi è molto semplice, visto che, in questo ambito, non è previsto nessun tipo d’incrocio.

Questo vuol dire che, una volta identificata la tipologia più vicina ai propri gusti, è possibile creare una scorta da tener pronta per la semina nella stagione giusta. Per comprendere meglio cosa fare, però, vediamo nel dettaglio come si estraggono e si conservano i semi di peperoncino piccante.

1. Caratteristiche del peperoncino piccante

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Prima di addentrarci in tecniche che, per quanto semplici, devono essere seguite attentamente, proviamo a scoprire qualche cosa di più sulla natura di una pianta che siamo abituati ad usare senza conoscerne i segreti strutturali. Per prima cosa il peperoncino può essere definito come una pianta autogama. Usando parole più semplici vuol dire che è un vegetale capace di fruttificare in modo del tutto autonomo, ossia i fiori diventano frutto senza bisogno di una impollinazione esterna.

Un aspetto, questo, che dice già molto sulla sua facilità di coltivazione. Proprio per questa caratteristica così specifica, infatti, i semi sono in grado di dare vita a delle nuove piante. Per essere sicuri, però, di avere delle sementi forti, in grado di dare vita a delle piante rigogliose, bisogna prestare attenzione al momento della raccolta. Anche in questo caso, però, si tratta di semplici accortezze per cui è necessario solo aguzzare la vista e un normale spirito di osservazione.

La raccomandazione primaria è di iniziare la raccolta solo nel momento in cui il frutto ha raggiunto il suo massimo sviluppo ed il colore più brillante. Per questo, nel caso in cui i peperoncini siano ancora verdi o con delle striatura nere sulla superficie è bene evitare di raccoglierli. Per lo stesso motivo, poi, si sconsiglia di lasciarli seccare troppo sulla pianta. Prestando attenzione al giusto livello di maturazione, infatti, si hanno maggiori possibilità di avere dei semi di qualità.

2. Come estrarre i semi

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Chiariti questi pochi passaggi arriviamo ad un aspetto più tecnico, ossia l’estrazione dei semi dal peperoncino. Anche in questo caso si tratta di un’operazione dallo svolgimento molto semplice. Unica accortezza da non sottovalutare è il taglio da effettuare o, meglio, la posizione dove incidere. È assolutamente da evitare, infatti, di agire al centro del peperoncino.

In questo modo, infatti, si hanno altissime probabilità di andare a rovinare proprio i pochi semi al suo interno, rendendoli assolutamente inefficaci. Il taglio, dunque, deve essere fatto sul picciolo e in modo circolare.

Una volta eliminata la calottina, poi, è possibile estrarre i semi con la punta di un semplice coltello. Attenzione, però. Trattandosi di un alimento con un’alta concentrazione di capsaicina, si consiglia di proteggere le mani con dei guanti. Lavorare senza nessun tipo di protezione, infatti, vorrebbe dire incorrere nel pericolo di una fastidiosa sensazione di piccantezza e bruciore, nel caso in cui si venisse a contatto con gli occhi.

3. La conservazione dei semi

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Siamo arrivati al momento cruciale per poter avere una futura pianta di peperoncini piccanti ricca di frutti. Stiamo parlando, ovviamente, della giusta conservazione dei semi. Iniziamo con il dire che per ottenere l’effetto migliore si consiglia di estrarli e riporli con tutta la placenta. Questa, infatti, aumenta le probabilità di germinazione e, durante l’essicazione, rilascia una sorta di olio naturale che rende i semi più forti e resistenti contro l’eventuale attacco di parassiti.

Una volta estratti, però, si consiglia di conservarli in una bustina avvolti da della carta assorbente per una settimana. Si tratta del periodo necessario per lasciare che la placenta rilasci i suoi nutrimenti e per avviare e concludere l’essicazione. Il passo successivo, infatti, riguarda la lunga conservazione che coinvolge un contenitore in vetro a chiusura ermetica.

Ma come capire se, effettivamente, dopo una settimana i semi hanno raggiunto il giusto livello di essiccazione? Un elemento rivelatore è il loro colore che deve essere dorato. Comunque, ricordatevi sempre di segnare sul barattolo la data d’inizio conservazione. Questo particolare, infatti, serve per tenere sotto controllo la germinabilità delle vostre sementi che, per quanto riguarda il peperoncino piccante ha una durata di tre anni.

Peperoncino piccante semi: foto e immagini

Se siete amanti dei sapori forti e decisi in cucina, non potete che amare la piccantezza del peperoncino. Per scoprire come coltivarlo e, soprattutto, conservare i suoi semi, seguite e lasciatevi ispirare dalle foto in galleria.