Torna l’ora legale, ma è davvero sostenibile?
Ora legale 2023: quando si dovrà cambiare l’ora in Italia e perché manderemo avanti le lancette di un’ora, ma è davvero sostenibile? Facciamo chiarezza.

Torna l’ora legale: la notte tra il sabato 25 e la domenica 26 marzo 2023 si dovranno mandare avanti le lancette di un’ora e se da una parte si dormirà un’ora in meno, dall’altra si avrà un’ora in più di apporto per quanto riguarda la luce. Infatti, è tradizione che all’arrivo della primavera si cambi l’ora, permettendo di usufruire di un risparmio sui consumi. Ma sarà vero? E soprattutto, è davvero sostenibile questo cambio?
Questo quesito è legittimo in quanto l’ora legale sarà in vigore fino al 29 ottobre 2023, poi si dovranno spostare di nuovo le lancette indietro. A differenza di altri che hanno aderito alle indicazioni dell’Europa, l’Italia ha preferito proseguire per la sua strada. nel 2018 il Parlamento Europeo aveva invitato la Commissione a rivedere la direttiva, proponendo di abolire il passaggio da ora solare a ora legale e mantenere quest’ultima tutto l’anno. Nonostante i sondaggi e gli inviti, il Governo Conte bis nel 2019 ha deciso di mantenere il doppio orario, depositando la richiesta formale a Bruxelles. La Francia invece ha deciso invece di passare all’orario unico. Ma cosa conviene?
Ora legale 2023, orario unico non è sostenibile?

Dal punto di vista della sostenibilità e soprattutto i consumi, conviene nettamente seguire il Sole e adattare i propri consumi ad esso. Infatti, adottare solo l’ora legale non è utile in Italia non solo per una questione di gestione dei fusi orari o per il fatto che non ci siano fondamenta scientifiche che dicano che il passaggio e la perdita di un’ora faccia male alla salute, bensì perché gli italiani risparmiano sulla bolletta elettrica per 6 mesi. Qualora si mantenesse l’orario unico, i consumi aumenterebbero in quanto il cambio di orario è stato introdotto per adattarsi ai cambiamenti della durata delle ore diurne, motivo per cui abbiamo sei mesi tra primavera ed estate di caldo e sei mesi tra inverno e autunno di temperature rigide e meno luce.
Ora legale 2023, quanto si risparmia?
Infatti, mantenendo l’orario unico, si accenderebbero riscaldamento e luce prima e quindi aumenterebbero i consumi. Si avrebbe quindi un impatto ambientale maggiore rispetto a chi osserva il doppio orario. Oltre al fatto che si consumerebbe più energia: infatti, nei 7 mesi in cui è stata in vigore l’ora legale, in passato si sono risparmiati 400 milioni di Kwh di energia elettrica e quindi 66 milioni di €. Un buon risultato se si conta anche la sostenibilità ambientale. Infatti, si sono risparmiati 205mila tonnellate di CO2 immesse nell’atmosfera.
Ma conviene tenere l’ora legale tutto l’anno? C’è un ampio dibattito sul tema. C’è chi apporterebbe un notevole risparmio energetico, chi invece dice che i consumi incrementerebbero e che vanificherebbero i sacrifici fatti. Stessa cosa per quanto riguarda la sostenibilità e l’impatto ambientale. Ogni volta che si usa un elettrodomestico, si accende la luce o il riscaldamento, si consuma energia e si produce CO2, pertanto diventa fondamentale anche scegliere gli elettrodomestici in base alla loro efficienza energetica per risparmiare sui consumi e diventare più eco-friendly.