Riscaldamento a pavimento

Autore:
Maria Chiara Barsanti
  • Dott. in Relazioni Internazionali

Riscaldamento a pavimento: tutto quello che c’è da sapere. Caratteristiche, incentivi statali, pro e contro di questo sistema che può rivoluzionare la vostra casa. Ecco tutte le novità da seguire, quando si decide di installarlo nella propria abitazione.

Riscaldamento a pavimento

E’ inverno, torni a casa, levi le scarpe e subito ti senti rinvigorito dal calore che si propaga in tutto il corpo da sotto i piedi. Queste sono le gioie del riscaldamento a pavimento.

Questo tipo di impianto è un’alternativa ai tradizionali termosifoni oggi sempre più utilizzata nelle costruzioni moderne. In realtà, si tratta di un sistema di gran moda negli appartamenti degli anni ’70, oggi riscoperto e migliorato nella sua tecnologia.

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Caratteristiche

Il riscaldamento a pavimento, detto anche “a pannelli radianti”, è un sistema alimentato dall’acqua o dall’energia elettrica. Nel primo caso è costituito da tubazioni (impianto ad acqua a circuito chiuso), nel secondo da resistenze elettriche; in entrambi i casi l’intero sistema si trova sotto il pavimento ed appoggiato a pannelli isolanti.

Il calore si propaga per irraggiamento, in modo uniforme dal basso verso l’alto, al contrario dei sistemi tradizionali che modificano la temperatura dell’ambiente circostante per convezione. Questo assicura una migliore distribuzione del calore in tutta la stanza, a differenza dei termosifoni o delle stufe che concentrano il calore nelle zone più vicine alla fonte di emissione stessa.

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Gli impianti più diffusi sono quelli ad acqua. Quest’ultima viene riscaldata da una caldaia o da una pompa di calore, spesso collegate ad impianti fotovoltaici o solari termici. Ecco perché questo tipo di riscaldamento è superiore anche dal punto di vista della sostenibilità ambientale.

Inoltre, sono sufficienti basse temperature dell’acqua: per riscaldare l’intero ambiente basta che la temperatura dell’acqua sia compresa tra i 30 e i 40°C, quindi siamo ben lontani dai 70°C di un radiatore. Ne consegue un notevole risparmio in bolletta, che non guasta mai.

Per realizzare un impianto di questo tipo è fondamentale rivolgersi ad una ditta specializzata, soprattutto per assicurarsi una corretta durata dell’impianto stesso e un’adeguata manutenzione.

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Elementi costitutivi

I principali elementi costitutivi di un sistema di riscaldamento a pavimento sono:

  • nel caso dell’impianto ad acqua, le tubazioni. Generalmente si preferiscono quelle in polietilene o di materiali parzialmente costituiti da metallo o plastica, tutti materiali adatti a sollecitazioni quali schiacciamento e corrosione. Nel caso del sistema con riscaldamento elettrico, al posto dei tubi avremo una specie di filo, spesso solo qualche millimetro.
  • sull’impianto viene posizionato un pannello isolante, che di solito è specifico per questo scopo e presenta un pattern predefinito che facilita la posa delle tubature. Il materiale scelto può essere il polistirolo sagomato oppure il sughero.
  • al pannello isolante viene abbinato un foglio in PVC rigido, che rende l’impianto più robusto ed impermeabile e lo protegge dall’umidità.
  • tutto l’impianto va collegato alla caldaia. Tramite i collettori ovvero delle speciali valvole sarà possibile regolare l’apertura e la chiusura del flusso d’acqua dalla caldaia alle tubazioni e viceversa.
  • infine, prima di posare il pavimento scelto, sarà necessario il massetto, il normale strato in calcestruzzo che precede l’installazione di qualsiasi rivestimento.

Ovviamente, una volta terminato l’impianto potrete installare il tipo di pavimento che preferite. Tenete presente che avrete anche maggiore libertà di progettazione dato che nessuna parete sarà ingombrata dai termosifoni.

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Incentivi Statali

La legge di bilancio del 2018 prevede i cosiddetti ecobonus ovvero aliquote differenziate per incentivare i lavori di ristrutturazione che mirano a migliorare le prestazioni energetiche di un immobile.

In particolare, per i sistemi radianti, ossia tutti gli impianti che prevedono tubazioni all’interno delle quali scorre acqua calda o fredda e quindi per i pannelli da pavimento, esistono diverse aliquote a seconda del motivo per il quale il lavoro viene svolto e della classe energetica che si raggiunge al termine dei lavori.

La detrazione fiscale sarà del 50% nel caso in cui l’installazione sia parziale, ossia sostituisca il sistema di emissione, ma non il generatore. Si arriva fino al 65% se si certifica l’effettivo miglioramento del rendimento dell’immobile e purché l’intervento influisca positivamente sul fabbisogno energetico annuo, portandolo al di sotto dei valori stabiliti dal DM del 11 marzo del 2008. Tali limiti dovranno essere certificati attraverso relazione tecnica da parte di un esperto abilitato.

Il Super Ecobonus al 110% stabilito con il Decreto Rilancio non è ancora pronto in quanto si attende ancora – entro e non oltre il 18 luglio 2020 – il via libera definitivo delle Camere.

Ad oggi, tra le spese detraibili con questo nuovo bonus rientrano tutte quelle per l’efficientamento energetico, comprese quelle sostenute per la sostituzione del vecchio impianto di riscaldamento o per l’installazione e il montaggio di pannelli solari, sempre nell’ottica di uno sviluppo green più sostenibile.

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Pro e Contro

Come ogni scelta, anche quella di installare un impianto di riscaldamento a pavimento comporta dei vantaggi e degli svantaggi. Partiamo da questi ultimi.

Innanzitutto, il costo di installazione potrà essere particolarmente elevato, soprattutto in appartamenti già vissuti, poiché prevede la rimozione e successiva re-installazione integrale del pavimento. Bisogna considerare anche un innalzamento del pavimento di circa 5 cm che in alcuni casi potrebbe non essere compatibile con il mobilio già in uso.

Ancora, questo tipo di impianto è caratterizzato da un’elevata inerzia termica, quindi non dovrebbe essere mai spento. Va da sé che per chi non sta praticamente mai in casa non è poi così conveniente.

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Se invece l’appartamento è di nuova costruzione o comunque sono necessari dei lavori strutturali prima di abitarlo, i costi saranno molto più affrontabili, con un notevole risparmio di energia spalmato nel corso degli anni futuri.

Come abbiamo già detto, questo sistema necessita di una temperatura più bassa dell’acqua, 30-35°C contro i 70° dei caloriferi tradizionali. Non dimenticate che a questo corrisponde una migliore e più uniforme distribuzione del calore su superfici anche molto vaste.

Se avete un animo green, non potrete non considerare che il risparmio energetico è considerevole, in media del 10-15%, ma può andare anche oltre se si sfruttano i pannelli solari.

Infine, uno dei vantaggi principali, soprattutto in fase di progettazione iniziale di una casa, è proprio non dover considerare l’ingombro dei termosifoni, con una maggiore fruibilità di tutti gli spazi a disposizione.

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Riscaldamento a pavimento: galleria fotografica

Se ancora non sei convinto, dai un’occhiata a questa gallery delle foto.