Cani e forasacchi: attenzione a questi nemici di Fido
Cani e forasacchi sono nemici giurati. Queste spighe selvatiche che si trovano ai lati della strada possono provocare gravi danni ai nostri amici a quattro zampe. Come agire a riguardo? Come possiamo proteggerli?

Chi ha un cane in casa sa bene quando questi animali siano dei grandi esploratori. Che si tratti di capire cosa è presente delle stanze o anche di curiosare l’ambiente esterno, il loro muso è sempre pronto a scovare qualcosa di nuovo.
In particolare quando siamo al parco o a fare una passeggiata, questi tendono ad odorare e ad avvicinarsi a tutto ciò che per loro risulta nuovo ed interessante. Il loro straordinario olfatto riescono a captare infatti odori che a noi umani non arrivano.
Talvolta però, avere questo istinto esplorativo, non è del tutto positivo perché i nostri amici a quattro zampe. Potrebbe infatti farli scontrare con sostanze, oggetti o piante altamente dannose e pericolose per il loro organismo, come ad esempio i forasacchi.
Cani e forasacchi: cosa sono queste piante

Parlando di piante pericolose, soprattutto a partire dalla primavera, per strada è facile trovare una specie vegetale chiamata forasacco. Si tratta di una spiga appartenente alla tipologia delle graminacee selvatiche, che cresce generalmente nei campi, nelle zone verdi della città e sui bordi delle strade, per cui risultano facilmente raggiungibili dagli animali.
I forasacchi hanno una forma appuntita e sono particolarmente resistenti. Proprio queste caratteristiche la rendono pericolosa per la cute degli animali che può essere forata.
Il periodo in cui questa tipologia di spiga cresce maggiormente è proprio quello della primavera e della bella stagione. Generalmente infatti è possibile costatarne l’aumento nei mesi che vanno da aprile ad ottobre, ovvero i più caldi dell’anno.
La parte nociva della pianta risiede proprio nella peluria visibile in superficie che, come fosse composto da tante piccole spine, può penetrare lo strato cutaneo, entrando anche in profondità. Oltre al rischio di pericolose perforazioni interne, è possibile che i danni causati da queste spighe derivino anche da agenti patogeni veicolati.
Proteggere il cane

Dunque, constatando la pericolosità di questa specifica pianta, è bene fare il possibile per evitare che i nostri cani entrino in contatto diretto con essa. Per farlo bisogna tenere in considerazione una serie di fattori e mettere in atto alcuni specifici comportamenti, proprio per evitare danni e lesioni al nostro migliore amico a quattro zampe.
Innanzitutto dobbiamo ricordare che gli animali più predisposti e facilmente soggetti ad essere danneggiati da queste spighe, sono soprattutto quelli a pelo lungo e quelli con le orecchie pendenti. I punti di penetrazione più frequenti sono gli spazi interdigitali, le orecchie, il naso ma anche il petto ed il ventre. Per prevenire eventuali danni all’organismo è infatti bene ispezionare, dopo le passeggiate o il tempo trascorso all’aperto, il pelo del nostro cane, pulendolo e spazzolando accuratamente.
Nel caso in cui però si sia effettivamente avvicinato a questo pericoloso vegetale e ne sia stato danneggiato, è fondamentale riconoscere i principali sintomi. Questi tendono a variare in base al punto di ingresso. Ad esempio, se il vostro cane inclina e scuote violentemente la testa, potrebbe essere stato perforato all’altezza delle orecchie. Se starnutisce in modo continuativo o notiamo una perdita di liquidi da una sola narice e tossisce, allora potrebbe essere stato colpito all’altezza del naso. Infine, se si lecca e zoppica allora i punti di perforazione potrebbero essere le zampe.
In caso di contatto con queste piante è fondamentale rivolgersi immediatamente al veterinario, perché le spine dei forasacchi potrebbero portare a problematiche molto più invasive e pericolose, come ad esempio l’ascessi. A conferma della pericolosità di queste spighe, ci basta pensare che per la loro rimozione è fondamentale l’intervento di un veterinario che dovrà evitarne la rottura e la penetrazione che potrebbe portare ad infezioni e danni gravi addirittura anche agli organi interni.