Adottare un gatto: come vivere bene i primi giorni con il felino
Quando si sceglie di adottare un gatto si punta spesso su un cucciolo. Ma come si affrontano i primi giorni con il nuovo arrivato? Come si può iniziare da subito ad addestrare ed educare il batuffolo di peli che si aggira curioso per casa?

Adottare un animale è in generale qualcosa di estremamente impegnativo perché, soprattutto i primi tempi, richiederà tutte le attenzioni e le energie che abbiamo a disposizione. In particolare se scegliamo di puntare su un gatto, per assicurarci che la sua indipendenza coincida con le nostre abitudini.
Se desideriamo poi adottare un cucciolo, scelta sempre più probabile, dovremo aiutarlo ad acquisire una propria routine e imparare a svolgere anche le attività più semplici. All’inizio è probabile che avremo dubbi e perplessità e ci chiederete se stiamo facendo le cose per bene. Ma già nel giro di qualche giorno, il nostro gattino ci dimostrerà di essersi ambientato e, poco per volta riusciremo a costruire un rapporto straordinario con lui.
Sarà quindi essenziale, per iniziare affidarsi ad un bravo veterinario per poter stabilire la routine ideale per il nostro nuovo micetto già dalla prima settimana. Non dimentichiamo poi di rendere la casa “a prova di gatto” e attrezzarla al meglio con tutti gli oggetti e i prodotti adatti a lui.
Adottare un gatto: cosa fare il primo giorno

Accogliere in un certo modo il nostro nuovo compagno di avventure è fondamentale perché per lui sarà tutto incredibilmente nuovo e destabilizzante.
Innanzitutto è fondamentale che l’ambiente sia calmo e silenzioso per evitare che il gattino si agiti o si stressi ulteriormente dopo il distacco dalla mamma e dai fratellini. Dovrete poi lasciarlo gironzolare per casa, permettendogli di esplorare il più possibile le diverse stanze e soprattutto quella che avrete scelto e organizzato per lui.
Una volta esplorato, probabilmente sarà il momento di un riposino, per cui potremo mostrargli la cuccetta scelta e fargliela provare. Non dimentichiamo poi di mostrargli da subito dov’è la sua lettiera e come funziona.
Altro fattore fondamentale è la compagnia. Finché non avrà raggiunto i quattro mesi d’età dovremo evitare di lasciarlo da solo per troppo tempo. Potremo provare con intervalli di tempo man mano più lunghi ma sempre piuttosto limitati.
Concedergli il giusto spazio è poi essenziale per farlo ambientare al meglio. Scegliamo quindi punti specifici in cui posizionare le ciotole, la cuccia o i suoi giochi e spostarle, se necessario e in base alle sue preferenze. Si consiglia ad esempio di fare attenzione a tenere la lettiera ben lontana dalle ciotole del cibo.
Anche la prima notte in casa con noi sarà particolarmente impattante. Molto probabilmente il micetto piangerà per diverse ore prima di addormentarsi. Sarà fondamentale organizzare al meglio la zona in cui vogliamo che riposi munendola di una comoda cuccetta, di una coperta, di acqua e cibo e posizionando lì vicino anche la lettiera. La zona dovrà essere tranquilla e silenziosa e, se davvero vogliamo agevolare al meglio il cucciolo, allora potremo mettere accanto alla cuccia una lucetta notturna che gli permetterà di orientarsi con maggiore facilità. Il sonno è infatti un momento essenziale per i gatti visto che possono dormire fino a 20 ore al giorno, tanto da cuccioli quanto da adulti.
Come conquistare la fiducia del gattino

Dopo aver scelto di adottare un gatto, una volta ambientato in casa poi, stabilire una buona relazione con il nostro micetto e iniziare a costruire uno splendido rapporto con lui, sarà fondamentale per educarlo correttamente.
Il primo step fondamentale sarà quello di conquistare la fiducia del nostro gattino che chiaramente all’inizio sarà piuttosto schivo e restio non conoscendoci. Dovremo infatti fare in modo di instaurare un rapporto poco per volta, coinvolgendolo e spingendolo a relazionarsi volontariamente con noi.
Anche i rumori in casa potrebbero destabilizzarlo, per cui è opportuno abituarlo pian piano anche ai diversi suoni domestici facendoglieli scoprire uno ad uno.
Altra azione fondamentale è abituarlo ad essere toccato e manipolato, soprattutto in vista delle future visite dal veterinario, per evitare che il contatto umano possa innervosirlo o stressarlo da adulto. Dovremo infatti abituarlo ad essere preso in braccio e accarezzato nei diversi punti del corpo.
Non dimentichiamo poi di dedicare del tempo al gioco. Insegniamogli attività come inseguire, afferrare e saltare, fondamentali per il suo sviluppo psicofisico.